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Genealogia e Storia locale in Friuli

segnalazioni bibliografiche in attesa di altre indicazioni
da parte dei visitatori del sito

 

Raccolta disordinata di pubblicazioni di interesse non solo locale

sui Cognomi e le Genealogie in Friuli-Venezia Giulia

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I Cognomi del Friuli di Costantini Enos e Fantini Giovanni, 2011.

Il volume costituisce, senza dubbio, il più vasto repertorio pubblicato ad oggi sull’argomento; il volume conta ben 845 pagine (di grande formato, cm 23 x 30), con testo disposto su tre colonne e corredo di numerose immagini e cartine in bianco e nero. Non nuovo a importanti lavori di questo tipo è comunque E. Costantini, cui si devono molti lavori di toponomastica friulana, ma soprattutto il Dizionario dei cognomi del Friuli, pubblicato a dispense, alcuni anni fa, dal principale quotidiano regionale. Il libro si apre con i ringraziamenti dei due autori a quanti, e sono davvero tanti, li hanno aiutati nella raccolta e nella consultazione di fonti e documenti; ricordo qui solo alcuni di questi, a partire da don Natale Zuanella, soprattutto per i cognomi della Slavia friulana, ma anche Alessandro Fadelli, Roberto Moschion, Gianni Colledani, Alida Londero, Giovanni Battista Vintani, Barbara Cinausero, Nerio Petris, Ermanno Dentesano, Franco Finco, Roberta Corbellini, Vittoria Masutti, Romano Vecchiet, don Sandro Piussi e molti altri, tutti esperti per singole aree o responsabili di fondi archivistici e bibliotecari. (Federico Vicario)

Dizionario biografico dei friulani, Scalon, Cesare et al. (eds.), Nuovo Liruti. Udine, Forum 2006, 2009, 2011, 3 voll.

Il titolo dell’opera richiama espressamente la figura di Gian Giuseppe Liruti (1689–1780), storico ed erudito di Tarcento, personalità di primo piano nel Friuli del suo tempo, studioso che lega il suo nome alla stesura delle celebri Notizie delle vite ed opere scritte da’ letterati del Friuli, un ricco repertorio in quattro volumi uscito nell’arco di un settantennio (i primi due volumi appaiono nel 1760 e nel 1762 a Venezia, il terzo e il quarto, postumi, a Udine nel 1781 e ancora a Venezia nel 1830). Fonte primaria cui hanno attinto generazioni di studiosi, le Notizie del Liruti costituiscono un grande affresco del mondo culturale friulano dell’epoca, un’opera che ha conosciuto, ancora prima di questo Nuovo Liruti, che lo ripensa e lo aggiorna, importanti epigoni, con ulteriori raccolte a rappresentare la ricchezza degli ingegni che hanno illustrato la nostra terra. Pensiamo, su tutti, a Il Friuli. Uomini e tempi di Giuseppe Marchetti, uscito nel 1952, ma anche al più volte aggiornato Dizionario biografico friulano di Gianni Nazzi, pubblicato una prima volta nel 1992, a dimostrazione di una attenzione sempre viva, da parte della cultura locale, per opere di inquadramento e di interesse generale – per le espressioni linguistiche si potrebbero citare, a titolo di esempio, il Vocabolario friulano di Jacopo Pirona (1871), impresa lessicografia di straordinario rilievo per il suo tempo, ma anche l’Atlante storico linguistico etnografico friulano, primo atlante regionale d’Italia (1972–1986), condotto da Giovan Battista Pellegrini. “L’età veneta” 2.650 pp. (3 tomi); III vol. “L’età contemporanea” 3.775 pp. (4 tomi)]. (Federico Vicario)

L’Edizione digitale è pubblicata qui:
http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/

Dizionario toponomastico di B. Cinausero Hofer ed E. Dentesano (ed. Ribis, 2011, 1.066 pp.).
Dizionario toponomastico: etimologia, corografia, citazioni storiche, bibliografia dei nomi di luogo del Friuli storico e della provincia di Trieste
Autori: Ermanno Dentesano, Barbara Cinausero, Enos Costantini, M. Puntin
Enrico Agostinis “Le anime e le pietre. Storie e vite di case e casate, di uomini e famiglie”, ediz. 2001. (Le famiglie di Collina.)
Si tratta di un libro sulle famiglie e le case di Collina, paese della montagna carnica, in provincia di Udine.
L’ autore con il particolare affetto per il paese di origine dei suoi genitori, che soltanto un figlio di emigranti può avere, ha pazientemente lavorato a quest’ opera a partire dal 1986.
Come scrive l’ autore nell’ introduzione, allegato al libro c’ è un CD-ROM in cui “... è raccolto e ordinato, sotto forma di schede, il frutto della ricostruzione anagrafica integrale di tutti i nuclei familiari di Collina, a partire dal 1600.
Più precisamente, è stata ricostruita l’ intera storia ed evoluzione demo-anagrafica delle 30 famiglie anagraficamente più rappresentative, attraverso la definizione, nella loro interezza e completezza, di tutti i nuclei familiari di ciascuna, generazione dopo generazione, attraverso i secoli.
Per ciascun nucleo familiare è stata quindi redatta una scheda che comprende tutti i dati anagrafici ( ovviamente quelli disponibili: nomi e date di nascita, matrimonio, morte, eventuali note ) di tutti i componenti il nucleo familiare stesso ....”.
Per proteggere i “dati sensibili” l’autore ha fissato il limite temporale al 1900 circa.
I nuclei familiari ricostruiti sono oltre 670 in un arco di 400 anni, quelli riportati nel CD-ROM sono circa 540.
Le trenta famiglie analizzate e studiate sono:
Agostinis, Angeli, Barbolan, Bettan, Caneva, Carlevaris, De Baiarzo, De Prato, Del Fabbro, Del Regno, Di Corona, Di Qual, Di Sopra, Faleschini, Gaier, Gerin, Gerometta, Gortana, Lenardini, Mazzocoli, Migotti, Pascolin, Pellegrina, Puecher, Samassa, Sotto Corona, Tamer, Tamussin, Toch, Tolazzi.
Nel libro troviamo poi una bella sezione dedicata a tutte le case: nome friulano di casata, descrizioni delle famiglie che vi hanno abitato lungo i secoli, eventuali demolizioni e/o ricostruzioni, mutazioni delle destinazioni d’ uso, date o iscrizioni scolpite sui portali di ingresso ecc.
 
 
Abitanti di Palma (1593 - 1793) 
di Alberto Prelli - ed. ProLoco
Libreria Fortezza - Palmanova
 
I Cotterli ...una famiglia di Moimacco, di Enzo Cotterli 
Viaggio nel tempo ... alla ricerca delle proprie radici
  Walter Ceschia, “I Ceschia in Friuli: appunti e notizie dalle origini al XX secolo”, ediz. 1992;
 
  Walter Ceschia, “Un nome, una storia, una famiglia” ( genealogia della famiglia Arteni ), ediz. 1993;
 
  Walter Ceschia, “Sbaizero: genealogia cognomastica” ( genealogia della famiglia Sbaizero ), ediz. 2002;
 
  Walter Ceschia, “Genealogia cognomastica Moroso” ( genealogia della famiglia Moroso ), ediz. 2006;
 
Walter Ceschia, “Radici in Friuli: cognomi e nomi nel territorio di Tavagnacco”, ediz. 2006.
ABRAMO * ADAMI * ADOTTI * ANDREUSSI * ANNIS * ASSALONI * ASOLA * BALLOCCO * BALZANO * BARBETTI * BARBETTO * BARETTO * BASCHERA * BASSETT * BASSI * BASSO * BATTAINO * BATTISTA * BATTOIA * BENEDETTI * BEORCHIA * BERGAGNA * BERNARDINO * BERETTA * BERTI * BERTOLDI * BERTOLI * BERTONE * BERTONI * BERTOSSI * BERTOSSO * BIANCO * BIASIZ * BIDINO * BLASIGH * BOLDI * BON * BONCOMPAGNO * BORTOLOTTI * BOSCUTO * BOT * BOTO * BRAIDOTTI * BRUNO * BRUNONE * BUFFON * BULFON * BULFONE * BULFONI * BULIGAN * BUSUTTI * BUTTAZZONI * BUZZI * CAINERO * CALIGARIS * CAMPAGNOLO * CANCIANI * CARGNELLI * CASARSA * CASSUTTI * CASTELANI * CASTELANO * CAVALLI * CECOVIGH * CELLA * CELOTTI * CHIANDETTI * CHIARANDINI * CHIARCOSSI * CHIARCOSSO * CHIAVOTTI * CHIAVOTTO * CIANO * CILOTTI * CINAUSERO * CLOOCHIATTI * CLOCHIATTO * COCOLO * CODUGNELLA * CODUTTI * CODUTTO * COLAONE * CALAUTTI * COLLE * COLLETTI * COLLERIGH * COMETTO * COMUZZI * COMUZZO * CONTE * CORDOVADO * CORNACCHINI * CORNACCHINO * COS * COZZAROLO * CRISPO * CRISTOFOLI * CUBERLI * CUCCHIARO * CUDICINI * CUSITINO * CUSOLINO * DAL BO * DAL DO * DALLA PAOLA * DAL RIO * DAMIANI * DE BARBA * DE CAMPO * DEGANO * DEL BIANCO * DEL BON * DEL DIN * DEL DO * DEL FABBRO * DELLA MAESTRA * DELLA MORA * DELLA SCHIAVA * DELLA VEDOVA * DELLI PAULI * DEL MEDICO * DEL MESTRE * DEL ZOTTO * DI BENEDETTO * DI BERNARDO * DI BETTE * DI DESIA * DI GIORGIO * DI LUCH * DI MARZO * DI PRAMPERO * DI RONCO * DI SANTA * DOLCE * DOMINISSINI * DONATI * DORIGO * DRI * DRIUSSI * DRIUTTI * ERMACORA * ETTOREO * FABBRO * FANTE * FANZUTTI * FANZUTTO * FAVIT * FERUGLIO * FILIPUTTI * FIOR * FLOREANI * FLOREANO * FLORIO * FOGARO * FOI * FONTANINI * FORNASIERO * FORNASIR * FOSCHIA * FOSCHIANI * FOSCHIANO * FOSCHIATTI * FOSCHIATTO * FRANCESCHINIS * FRESCHI * FUMAGALLI * FUMOLO * GABINO * GAMBARONE * GARGANTINI * GARGANTINO * GARGUSSI * GARGUSSINI * GARGUSSINO * GENARO * GENTILE * GERETTI * GERUSSI * GIACOMINI * GIACOMUZZI * GIACOMUZZO * GIORGIUTTI * GIRARDI * GOBATO * GOBESSI * GOBESSO * GOS * GOTTARDO * GOZZI * GREATTI * GREGORINI * GRESSANI * GRIMAZ * LANFRIT * LAUZZANA * LAVISATTI * LAVISATTO * LAZZARUTTI * LENDARO * LIRUSSI * LIRUSSO * LIRUTI * LIZZA * LIZZI * LORENZUTTO * LUCCHE * LUNAZZI * MALISANI * MANIN * MANSUTTI * MANSUTTO * MANZANO * MARCHETTI * MARCUZZI * MARCUZZO * MARESANI * MARINI * MARTINCIG * MARZO * MARZONA * MASUTTI * MATTIUSSI * MAURINI * MAURO * MARLINO * MEROTTO * MESAGLIO * MICHELINI * MICHELUTTI * MICHELOTTI * MICHELOTTO * MICONI * MICOSSI * MICOSSO * MILISSO * MILLONI * MININ * MINOLE * MION * MIONI * MISSARINO * MISSIO * MODESTO * MOLINARO * MONAI * MONTAGNESE * MOREALE * MORETTI * MORO * MOSO * MULINARO * MININI * MUSSONI * NAPOLEONE * NARDONE * NARDONI * NERBONE * NERBONI * NIMIS * NOACCO * OLIVIERI * OLIVIERO * ORLANDI * OVAN * PAGANO * PAGNACCO * PALMA * PANTANALI * PAOLINI * PASCOLI * PASSONE * PASSONI * PECOL * PECORARO * PELLEGRINA * PELLERINI * PERESSINI * PERESSUTTI * PETREI * PETRI * PETRIZZO * PETRUZZI * PIETROZZI * PIAZZA * PICCINI * PICCINO * PICCOLI * PIGANI * PIZOZI * PRESSANO * PUPPO * PURINI * PURINO * RICCI * RIDOLFO * RIZZARDO * RIZZI * RIZZO * ROIATTI * RONCO * ROSSI * ROSSO * RUFFINI * SACHER * SANT * SARCINELLI * SCIALINO * SCOLA * SCOTTO * SERAFINO * SGUAZZERO * SILVESTRI * SLOBBA * SMRECHER * SOMMA * SPIZZI * SPIZZO * STEL * TABOGA * TAMI * TARLITTO * TARONDO * TION * TIONI * TOFFOLETTI * TOFFOLETTO * TOFFOLO * TOMADA * TOMASINI * TOMASINO * TONELLI * TONELLO * TONETTI * TONETTO * TOSO * TOSOLINI * TOSOLINO * TOTIS * TRAGHETTI * TRAGHETTO * TRANGONE * TRANGONI * VACCARO * VALENT * VENUTI * VENTURINI * VICARIO * VIDONI * ZAMPA * ZAMPARO * ZANBIER * ZANUTTINI * ZENAROLLA * ZILLI * ZINANT * ZORATTI * ZORATTO * ZUCCHI * ZUCCHA * ZULIANI * ZUVELLI * ZUVELLO
 
  Walter Ceschia, “Antichi cognomi di Feletto”, ediz. 2000
 
  Giuliano Bini – Roberto Della Ricca, Genealogie delle famiglie Bianco, Del Giulio, Del Piccolo, Del Ponte, Dri, Franceschinis, Gallo, Perazzo, Pevere, Rosso, Sella, Tassini, in “Muzzana. Villa Muciana” ( = Muzzana del Turgnano ), ediz. 2003;
 
Giuliano Bini, “Bini e affini: storia di famiglie”, ediz. 2004. ( corposo volume sulle famiglie Bini e Fabbro della zona di Palazzolo dello Stella );

 
 Giuliano Bini, “Il grande libro delle famiglie” ( genealogie delle famiglie Contarini, Della Ricca, Giangiacomo e Rassatti, tutte di Palazzolo dello Stella ), ediz. 2007;
Tutti i componenti le famiglie che abbiamo incontrato, e non sono pochi, sono stati espressamente citati almeno una volta, uno per uno: 151 Contarini, 196 Giangiacomo, 147 Rassatti, 785 Della Ricca, cioè ben 1279 persone col cognome delle, famiglie qui presentate, più fra mogli e parenti con altri cognomi, anche conoscenti o estranei che siano presenti, casualmente o meno, in qualche storia e in qualche illustrazione, altre 1175 persone. In totale sono stati evidenziati nell'indice analitico dei nomi 2454 individui, ma non sono tutti, perché altre centinaia di persone che appaiono nel testo senza riferimenti ad un preciso cognome non sono state conteggiate, pertanto abbiamo legato in questo libro una grande comunità.
Una grande comunità che fa sì riferimento a Palazzolo, ma si è estesa da secoli per tutta la Bassa Friulana, per dilagare infine nei mille rivoli dell'emigrazione a noi contemporanea. Le nostre famiglie hanno vissuto o vivono, per limitarci al nostro territorio, a Carlino, Casino, Castions di Strada, Chiarmacis, Corgnolo, Fossalta di Portogruaro, Latisana, Latisanotta, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pertegada, Pescarola, Piancada, Porpetto, Portogruaro, Precenicco, Rivignano, San Gervasio, San Giorgio di Nogaro, Torviscosa.
Si potrà obiettare che con questi elenchi di località e persone il nostro libro possa sembrare a un elenco telefonico, che inoltre di simili dati ne enumera forse di più ed è certamente più utile. Sarà pure vero, ma di elenchi telefonici ne viene stampato uno ogni anno, mentre questo per le famiglie interessate è il primo volume pubblicato e si può ragionevolmente pensare possa essere anche l'ultimo.
(Dalle Considerazioni e.. istruzioni per l'uso, dell'autore).
 
Archimede Martinis, “Alcune antiche famiglie sanpaolesi” (genealogie delle famiglie Della Bianca, Driùs / Driùssi, Gnesùta / Gnesùtta, Martin / Martinis, Pittana, Panì, Valentinis, Simonato) nel libro “S. Paolo al Tagliamento”, ediz. 2003.
Sempre in questo volume troviamo anche il contributo di Annamaria Pittana, “Una famiglia, un paese. I Pittana di San Paolo”;

 

Colloredo di Prato, di Sguerzi Franco, Editore: Campanotto

Pasian di Prato e Santa Caterina, di Sguerzi Franco

Passons, di Sguerzi Franco
Bressa di Campoformido, 1991

“I tre volumi, "Passons" (1988), "Colloredo di Prato" (1991), "Pasian di Prato e Santa Caterina" (1996), costituiscono ancor oggi le uniche fonti organiche e complete, e di rilevante qualità scientifica, sulla storia e la comunità delle tre frazioni del Comune.”
  
 
 
Anita Salvador, “I Salvador nelle terre dei Savorgnan tra Ariis e Rivignano”, ediz. 2007
 
Velia Stefanutti “Bordàn e Tarnèp, nons di int. Onomastica e genealogia”.
Questa opera comprende tutte le famiglie del territorio comunale di Bordano con la sua unica frazione, cioè Interneppo.
L’autrice, come scrive il sindaco nella Premessa, “... ha lavorato e sofferto per questo libro, in archivi freddi e polverosi, fra carte che portano il peso dei secoli. Ha lavorato per più di un anno, ininterrottamente, dedicandovi ogni momento libero”.
Nel libro troviamo prima “I cognomi scomparsi” e cioè Conzuel, Cosat, Da Riva, Moro, Rigotto, Rospin, Sella (antic. Zella / Cella), Varvasin.
Di seguito sono trattate le varie famiglie presenti sul territorio comunale, con le relative genealogie antiche (di solito fino al Settecento):
Agnoletto, Angeli, Berra, Bertoldi, Bigioli, Bressan, Candolini, Cesari, Colomba, Colussi, De Cecco, De Prato, Del Bianco, Di Gianantonio, Domini, Favata, Fior, Forgiarini, Frasson, Madrassi, Martello, Mattiuzzo, Miriello, Ottorogo, Patriarca, Pauluzzo, Pavon, Piazza, Picco, Pillinini, Piotto, Rodaro, Rossi, Scussolin, Silverio, Stefanutti, Zingaro.
Il libro termina con il corposo capitolo “nomi di casato delle famiglie” con le genealogie che vanno dall’ inizio dell’ Ottocento fino ai primi decenni del Novecento.

 
Valter Zucchiatti “I nomi della gente. Onomastica storica del Comune di Fagagna”, ediz. maggio 2008.
Si tratta di un lungo e minuzioso lavoro su tutte le famiglie attestate nel vasto territorio comunale di Fagagna fino alla metà del secolo scorso. L’ autore ha spulciato, con meticolosità veramente certosina, numerosi archivi: es. Archivio dei nobili Asquini di Fagagna, Archivio dei nobili d’Arcano Grattoni di Fagagna, Archivio di Stato di Udine, Archivio parrocchiale di Cicconicco di Fagagna, Archivio parrocchiale di Madrisio di Fagagna, Archivio parrocchiale di Fagagna, Archivio parrocchiale di Villalta di Fagagna, Archivio parrocchiale di Moruzzo, Archivio parrocchiale di San Daniele del Friuli, ecc.
Inoltre l’autore ha svolto approfondite ricerche nell’ immenso “Schedario Biasutti”, conservato presso la Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Udine.
Per la prima volta in questo genere di studi (e io dico finalmente!) è stato fatto anche un largo uso dei “Ruoli e Registri di Popolazione” conservati nell’ Archivio Storico del Comune di Fagagna, fornendo così numerose genealogie familiari.
Altra particolarità del libro è la suddivisione delle famiglie per casato, cioè in base al “sorecognòn o stracognòn” = “sopracognome” che, come scrive l’autore “.... funzionava come un vero cognome perché distingueva rami diversi di una stessa famiglia, i cui componenti portavano sovente lo stesso nome, ed era necessario sapere di chi si parlava .... nelle famiglie fagagnesi la gran parte degli “stracognòns” di casato sono stati portati in dote dalle donne”.
Le famiglie studiate sono le seguenti:
Adamo, Agnola, Agostinis, Agosto, Aguggiaro, Aita, Alberti, Alfarano, Aloi, Alpini, Alvise, Amadio, Amassanti, Andreussi, Andreutti, Andri, Anfori, Antonucci, Anzil, Anzilutti, Armellini, Artico, Asquini, Assaloni, Azzola, Baccino, Bagatto, Balbo di Vinadio, Baldassi, Baldo, Baldoni, Bandera, Baracchini, Baracetti, Barbetti, Barbisan, Barbui, Baretto, Baschera, Bassi, Basso, Battaglia, Battaino, Battello, Battigelli, Battistoni, Battistutta, Bedin, Beinat, Bello, Beltramino, Benedetti, Benedetto, Bernardinis, Bernardino, Bernardis, Bertino, Bertoli, Bertolo, Bertolotti, Berton, Bertossi, Bertuzzi, Bevilacqua, Biagioli, Bianchi, Biasi, Biasucci, Biasutti, Biat, Bidini, Billiani, Birarda, Blasich, Blasizzo, Blasoni, Bochmer / Bohmer, Bon, Bonanata, Bonelli, Bonetti, Borgna, Borta, Bortolotti, Bortot, Bosaro, Bozzo, Bravo, Brazzone, Breda, Brini, Brosadola, Brunello Zanitti, Bruno, Brusin, Bruttocao, Buiatti, Buiese, Bulfone, Burelli / Burello, But, Buti / Butti, Buttazzoni, Calligari / Calligaro, Calza, Campana, Canciani, Candolini, Candotti, Candusso, Canor, Cantarutti, Caposassi, Cappelletti, Caprin, Carestia, Carino, Carnelutti, Carniello, Casarsa, Casco, Castellani, Catasso, Cavallo, Cazzafora, Cecchini, Cecconi / Ceccone, Cecutti, Celotti, Cengarle, Censi, Centa, Cernoia, Ceschia, Chiarvesio, Chiasotis / Chiasottis, Chiavoni, Chiavotti, Chittaro, Ciani, Cicuto, Cigaina, Cignolini, Cimolino, Cinello, Cirant, Cittaro, Clarino, Clarotti, Clochiatti, Clozza, Coceancig, Coco, Cocul, Cogoi, Colautti, Colesan, Coletti / Coletto, Colle, Colombo, Colosetti, Colussi, Colutta, Comessatti, Comino, Comisso, Comorelli, Comoretto, Compagno, Comuzzi, Concina, Contardo, Conticelli, Copetti, Copolutti, Corazza, Corona, Corporale, Corradini, Corrubolo, Corte, Corvino, Coseano, Cosolo, Cossettini, Costantini, Cotula, Covassin, Craighero, Crapiz, Cucchiaro, Cucchini, Cusiani, Cuzz, Da Broi, D’ Agostini, Dall’ Acqua, Dandar / Dander, Danelone, D’ Angelo, Danieli, D’ Antoni, Dario, De Campo, De Cecco, Deciani, De Colle, De Corte, Degano, Del Bet, Del Din, Del Dò, Delle Case, Delmet, Del Negro, De Lorenzi, Del Piero, Del Pin, Del Ponte, Del Terra, Del Toso, De Luca, Del Zotto, Del Zul, Della Zuana, Della Vedova, De Monte, De Paola, De Stefani, Di Bernardo, Di Betta, Di Caporiacco, Di Fant, Di Filippo, Di Gaspero, Di Giannantonio, Di Giorgio, Digitali, Di Giusto, Di Iosef, Dilda, Di Luc, Di Marco, Di Narda, Di Stefano, Di Taranto, Di Vit, D’ Odorico, Dolso, Domini, Donati De Conti, Doraponti, D’ Orlandi / D’ Orlando, Dorotea, Dottolo, Drasler, Dreossi, Dreussi, Drigani, Drigo, Drigul, Driussi, Driutti, Durisotti / Durisotto, Dus / Dusso / Dussi, Ellero, Ermacora, Fabbro, Fabrizio, Falcone, Fanni / Fannio, Fantini, Fanzutti / Fanzutto, Fasano, Fasiolo, Federicis, Felice, Ferino, Ferrero, Feruglio, Filip, Fioretti, Fistulari / Fistulario, Floreancig, Floriano, Florit, Flumiani, Formentini, Fornasiero, Forte, Foschia, Foschiani, Fracasso, Franzil, Franzin, Frappa, Freschi, Fugazzoli, Fumagalli, Furlano, Gabino, Galantini, Galasso, Gallicio, Galloforte, Gamboso, Garzone, Garzotto, Geatti, Genero, Gerometta, Gerussi, Gervasi, Giacomini, Giacomuzzi, Giuliani, Gnesutta, Gobitta, Goi, Gomirato, Gonano, Gosparini, Gosparo / Gusparo, Gottardis, Gradisca, Greatti, Greco, Gressani, Gridel, Grillo, Grosso, Guerra, Gumiero, Hallater, Hasch, Iacop, Iaia, Ianeselli, Indri, Innocente, Iorio, Isola, Jogna, Landini, Larice, Lauzana / Lauzzana, Lazaro, Leita, Lena, Leonarduzzi, Lestani / Lestano, Lirussi, Lisotto, Liva, Livon, Lizzi, Longhino, Longo, Lorenzon, Losito, Losnè, Lovo, Lualdi, Lucio, Machien, Maconiti, Madrisio, Maiero, Mainardo, Malisano, Mangher, Maniaco / Maniacco, Maniago, Manini, Marchiano, Marchina, Marchiol, Marcon, Marcuzzi, Margarit, Marinig, Mariuzza, Marquardo, Marsoni, Martini, Martinuzzi, Marzin, Masizzo, Masotti, Massarutto, Mattelicchio, Mattion, Mattiussi, Mauro, Mel, Melchior, Menardi, Menegaldo, Menis, Mercadante, Meritto, Merlino, Mesaglio, Mestroni, Met Bet, Metus, Miani, Michelesio / Michilesio, Michelutti, Micoli, Miconi, Micotis, Minciotti, Minin / Minini, Minisini, Minutti, Miotti, Miracolo, Mirolo, Missana, Mitton, Modesti, Molaro, Monaco, Montan, Monticolo, Moro, Morten, Mula, Mulloni, Munari, Munini, Murador, Murero, Nardini, Nardone, Narduzzi, Nassinvera, Nelotto, Nicli, Nigris, Ninzatto, Nobile, Nora, Nordio, Noro, Novello, Nussi, Odorico, Orgnani, Osso, Ottelio, Ovan, Padio, Pagnon, Pagnutti, Palmano, Pappalettera, Paravan, Paris, Paron, Parussatti, Parusso, Pascolo, Pascottini, Passerini, Pecile, Pegoraro, Pellis, Pellizzari, Perabò, Peraria, Peres, Peressini, Peressoni, Peressutti, Perini, Persello, Pertoldi, Peruzzo, Pessa, Pezzetta, Picaro, Picco, Piccoli, Pidrussi, Pignolo, Pillan, Pilosio, Pini, Pirrò, Pittiani, Pittolo, Plos, Poiana, Pola, Polidoro, Polito / Politi, Ponta, Ponte, Pontoni, Pozzana, Pozzo, Prandini, Pravisani, Presello, Pugnale, Puppo, Pussino, Quadriglio, Quagliaro, Quargnale, Quargnul, Raffaello, Raganato, Resconti, Ridolfi / Ridolfo, Righini, Rigo, Rinaldi, Rizzo, Rodaro, Romano, Ronchi, Roseano, Rosso, Rovedo, Rovere, Rugo, Rupil, Sabbadini, Sabot / Sabotto, Sabucco, Sacchi, Saccoda, Salutis, Sanson, Saro, Sartori, Savio, Sbaizero, Scagnetti, Scarpello, Schiffo, Schiratti, Sclabi, Scrosoppi, Sebastianis, Segatti, Sello, Seloni, Serafino, Sevino, Sevitti, Sgoifo, Sialino, Silvestri, Simeoni, Simon, Soardo, Sopracolle, Sostero, Spelat, Spizzo, Stella, Stizzoli, Tapacino / Tappacini, Tea, Tessaro, Terzan, Tilatti, Tinone, Tirelli, Tirindelli, Tiritelli, Tis, Titon, Tobia, Toffoli, Tomadini, Tomba, Toneatto, Tonello, Tonini, Toniutti, Tonutti, Torrio, Toso, Tosolini, Totis, Travani, Turchetti, Turra, Uchergi, Uliana, Urbanis, Vacetri, Vadori, Valant, Valentinis, Valle, Valusso, Vantusso, Varutti, Venerio, Venturini, Venuti, Vida, Vidizzoni, Vidoni, Vidusso, Virilli, Visano, Vit, Volpe, Vorano, Vuano, Xaloni, Zambeletti, Zambotti, Zampa, Zamparo, Zamparutti, Zan / Zani, Zanella, Zanitti, Zardini, Zilli, Ziraldo, Zoffi, Zoratto, Zorzi, Zucchiatti, Zuiano, Zuliani, Zuri, Zutoni, Zuttion.
 
Elwys De Stefani: "Cognomi della Carnia"
I COGNOMI vengono raggruppati in serie omogenee: nomi di tradizione latina, nomi biblici o di santi, nomi germanici, nomi augurali, nomi toponimi ed etnici, soprannomi, nomi letterari… Sono circa 670 i cognomi studiati ed è davvero un piacere dell’intelletto e dello spirito scorrere queste stupende pagine dove l’umanità della Carnia riaffiora ad ogni cognome esaminato, dove la curiosità trova appagamento pieno e dove le attese sono totalmente esaudite. Credo che questo libro sia il gold standard per chi ama la Carnia e i suoi (misantropi) abitatori.

 
  Cognomi della Carnia   in PDF nella Biblioteca della Società Filologica Friulana
   
 “Varmo = Vil di Vâr” a cura di Enrico Fantin.
 
  • P. Donati, Quando il Tagliamento viveva con noi: storia di Gradisca di Sedegliano e del suo guado, ediz. 2004, Editore: Arti Grafiche Friulane (2004)
     
Pietro Someda De Marco: Mereto di Tomba nella storia e nell'arte, ediz. 1987 (ristampa)
 

Más allá del océano, di Hugo Edgardo De Giorgio, Milano, 2023

comprende una raccolta di dati sulle origini, la storia e la genealogia di alcune famiglie che, nella seconda metà del XIX secolo, arrivarono nella provincia di Santa Fe. Fu un'avventura straordinaria per quelle centinaia, migliaia, milioni di persone che nella seconda metà del XIX secolo iniziarono la migrazione intercontinentale tra Europa e Argentina. Con l’apertura del vaso di Pandora della sua famiglia è venuta alla luce un'enorme quantità di dati, fatti, narrazioni, storie, persone e personaggi che hanno fatto parte e hanno ricostruito pezzo per pezzo quella straordinaria avventura. Un passato antico che affondava le sue radici in terre lontane, dall'altra parte dell'oceano Atlantico.

LEGÀMI Esperienze dell’emigrazione del Friuli Venezia Giulia nel mondo, di Lucio Gregoretti
Storie di emigrazione nel XX secolo

https://www.clape.eu/wp-content/uploads/2020/07/LEGAMI-oltre-le-frontiere.pdf 

Alla fine del mondo, di Lucio Gregoretti

Nel 1948 alcune centinaia di italiani, fra i quali 145 friulani, furono protagonisti della straordinaria impresa che portò alla realizzazione della città di Ushuaia, la località più a sul del mondo nella Terra del fuoco.

 

 Google Libri il Repertorio genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle Provincie Venete , compilato da Francesco Schroder nel 1830.
In questo libro sono comprese anche le famiglie nobili e titolate del Friuli.

http://books.google.com/books?id=hMMOAA ... over&hl=it
 

Gabriella Cruciatti: Il fondo Montereale Mantica:
https://sa-fvg.cultura.gov.it/fileadmin ... iatti_.pdf
1. La famiglia: i gruppi originari e i legami parentali 
2. La giurisdizione di Montereale 
3. L’archivio 
- Storia archivistica. Descrizione del fondo. Criteri descrittivi - Proposte di lettura 
Pietro di Montereale Mantica, tra collezionismo documentario e memorie patrie
L’archivio come fonte per la storia di Pordenone: il Diplomatarium Portusnaonis di Giuseppe Valentinelli
...
Genealogia Montereale Mantica

Breve storia dei casati friulani... Ovvero nobiltà del Friuli
 Editore: Andrea Moro, 2018
A cura di: G. Virgilio
Storia dei casati friulani raccontati dai suoi discendenti.
Il libro ha dato voce, attraverso gli attuali discendenti, alle storie delle principali famiglie nobiliari friulane giunte in queste terre oltre mille anni fa. Si tratta dei casati d'Arcano, di Caporiacco, Colloredo Mels, Frangipane di Castello e Tarcento, Porcia e Brugnera, di Prampero, Savorgnan Cergneu di Brazzà, Spilimbergo, Strassoldo e Valvasone Cucagna.
Dalle ricerche dei protagonisti di questi casati, emergono sprazzi di vita vissuta, tramandata per secoli negli archivi, riflessa dagli arredi e finanche suggerita dalle antiche mura degli edifici giunti sino a noi. Una storia affascinante dove tutto accade attraverso equilibri e segnali spesso impercettibili, una storia che riguarda tutto il Friuli.
Forgaria – Flagogna – Cornino – S. Rocco”, del compianto e straordinario ricercatore Mons. Guglielmo Biasutti, ediz. 1976.
In questo libro troviamo la storia delle famiglie di Forgaria:
Agar / Agaro / Dell’ Agaro, Agnola-Pascuttini, Ava / Dall’Ava ( con i rami Pirissit, Di March, Bosero), Bagat / Bagatto, Barazzutti, Belfio, Biasutti, Cechini / Cichin / Cechin, Panzaroli, Luvisini, De La Viela, Sardela / Sardella, Della Braida, Chitussi / Ghitussi, Colavini / Collavini, Toffoli, Colet / Coletti, Zulian / Zuliani, Costa / Della Costa, Garlatti Costa, Cescutti / Ciscutti, Drì / Indrì, Fabris / Del Fari / Favruz / Favrego / Fabbro, Ribottis, Ferigutti, Frappa, Garlato / Garlatti, Giacomuzzi, Iem, Jogna / Iogna, Iogna Prat, Lanfrit, Urban, Lenarduz / Lenarduzzi, Ligrin, Iprota, Mingotti, Pizzocchino, Missio, Molinaro / Molinari, Comuzzin, Montolino ( in antico Montonin), Pascuttini / Pascottini / Pascottin, Virlin / Verlin, Pelizon / Pellizzoni, Pit, Schirat / Schiratti, Tarbana, Toso, Temul / Temulo, Vecile, Vigilant / Vigilante, Ameno, Blarasin, Cossio, D’Andrea, De Giorgio, Del Tor, Larise, Lorenzini, Masini, Morello, Peresson, Peressutti, Del Ponte / Dal Ponte, Ribanelli.

famiglie di Flagogna: Benedetto / Di Benedetto, Gastaldo, Boreatti, Bortoluzzo, Campiutti, Cechia / Zechia, Cedolini, Chieu, Clarino, Clemente, Cocciante (da Rocca di Mezzo), Colle, Colussi, Cominotto ( venuti da Pinzano con Angelo, nato nel 1839, fu Osvaldo fu Giuseppe), Covassi, De Cecco, De La Bressana, Del Pie’ / Del Piede, De Nardo, Bragadin, De Simon / Di Simon, Gigante / Zigant, Mareschi / Meresch / Maresco ( da cui i Marescutti), Missana, Nardin / Nardini, Dumini, Rossitti, Sabida / Di Sabida ( da cui i Sabbadello), Venuto / Venuti.

famiglie di Cornino: Baracchino, Baselli, Bulian / Bullian / Bulliani, Chiapolino (dalla fine del Cinquecento compare anche il ramo con il soprannome “Reed” = friul. “erêt”, cioè erede; nel 1684 si sposa “Maria Chiapolino del Reth”. Da questo ramo probabilmente derivano le famiglie Ret del vicino territorio di Castelnovo del Friuli), Civino, Collino, Costa, Dante, Di Biasio, De Cecco, Dottolo / Dottoli (nel 1512 viveva Nicolò q. Daniele Dottolo di Cornino), Ferrante, Franceschino, Fruch / Frucco, Granito, Ingrassi, Larice, Macor, Marcuzzi, Masini, Midena, Molinaro, Palla, Sagramor (da questa antica casata provengono Francesco q. Domenico di Luch, citato nel 1571, e Giacomo di Luch sposato nel 1584; probabilmente da uno di questi due personaggi trae origine la dinastia dei Luc / Lucco del vicino paese di Valeriano), Venier, Zappolini, Zuanut / Zuanutto.

famiglie di San Rocco: Agnola, Barazzutti, Bocassino, Coiut / Coiutti, Culin / Colin / Collino, Di Mont / De Monte, Faion / Faioni, Manarini, Ortali, Querini, Stafutto / Stafut / Stalfut ( poi, nel Settecento, Staffetta), Celant, Tambos / Tambosso, poi Tambosco (a partire da una registrazione del 20 febbraio 1849), Tusso ( in antico Del Tus), Vidon / Vidoni, Folin / Follini / Fullini.
 
Carlo Zoldan “Ipotesi su alcuni cognomi di Sarone di Caneva. Una delibera della Regola del 1559 e altri atti notarili del XVI secolo”,
pubblicato sulla rivista friulana “Ce Fastu?”, n. 1, anno 2008.


Vengono analizzati i cognomi Serafin, Loria / Del Oria / De Loria / Oria, Facchin, Caprioli ( ant. Cavriòl, Cauriòl, Cariòl), Celant, Schiavon, Zochia, Viel, Pasin / Pasini, Bastianel / Bastianellis, Uliana / Oliana, Poles / Polese, Richet, Rigo, Santin, Costa, Trevisan, Fullin / Fulini, Manfè, Toffoli, Valdevit ( ant. “Val de vi”), Zaghet, Zoldan (di quest’ultima famiglia è stata ricostruita tutta la genealogia).
 
Tutti gli uomini dell'imperatore di G. Milocco - Ed. della Laguna.
Parla: "dell'esercito friulano dell’imperatore Francesco Giuseppe, i figli di queste nostre terre che combatterono la prima guerra mondiale per la loro patria di quel tempo indossando l’uniforme dell’imperial-regio esercito e della marina asburgici. Cancellati dalla storia scritta dai vincitori.L’asse portante – dice l’autore – è il lungo e articolato elenco, comune per comune, di seimila tra soldati e marinai: su alcuni ci sono poche righe, su altri ho raccolto parecchie notizie, in certi casi anche lettere, cartoline, fotografie, disegni, documenti e diari. Ci sono informazioni sui mestieri e sulle famiglie, sulla spesso lunga prigionia lontani da casa, sui reggimenti in cui questi friulani erano inquadrati – ufficiali, graduati, soldati semplici – e anche le medaglie ricevute. E poi vengono rievocati gli echi della rivoluzione russa, di città lontane dove i nostri furono in prigionia: Leopoli, Nis, Kirsanov, Samarcanda, Samata, Ekaterinenurg, Omsk, il lago Baikal, Irkutsk, Harbin, Tientsin e i celebri porti di Odessa, Arcangelo e Vladivostok (da qui nel 1920 furono rimpatriati 2.500 asburgici italiani fatti prigionieri dai russi; 900 erano friulani e giuliani). Non mancano episodi inediti e drammatici, come la rivolta di Cattaro del 1918 e l’assedio alla base prussiana di Tsingtau nel 1914. Il tutto con una ricca serie di documenti provenienti da Austria, Germania, Polonia, Cecoslovacchia, Russia e persino Cina". (tizibell su TuttoGenealogia.it)
 
Gianni Moroldo (con la collaborazione di Augusto Rossi e Riccardo Rossi) “Se il prin paîs de Cjargne ..... Damâr e le so int. Storia genealogica di una comunità”, ediz. 1999, Comune di Amaro (Ud).
Si tratta di un monumentale lavoro di quasi 400 pagine, frutto di tre anni di intense ricerche condotte quasi esclusivamente tra i registri parrocchiali di Amaro.
Vengono ricordate anche le famiglie presenti in zona tra il 1593 e il 1750: molte si sono poi estinte o trasferite!
Per ogni stirpe familiare antica è stato inoltre predisposto un grande poster che rappresenta schematicamente tutto l’albero genealogico e ogni ricerca è collegata ad un codice di accesso al programma genealogico computerizzato, custodito nel Comune di Amaro.
Per quanto riguarda le ricerche genealogiche, riporto le seguenti considerazione dell’autore:
“.... nella nostra società sta diventando sempre più forte l’interesse per la genealogia. Infatti, a casa arrivano dépliants pubblicitari di agenzie che ci propongono di costruire la genealogia della nostra casata, di documentare le nostre quasi certe origini nobiliari, di illustrare su carta pergamena lo stemma della nostra stirpe familiare .....
Sappiamo di persone che hanno acquistato a prezzo di vari milioni (di lire) questo servizio. Abbiamo avuto modo di esaminare i risultati di alcune di quelle ricerche e francamente siamo rimasti perplessi nel constatare la superficialità, se non la disonestà del prodotto: nemmeno un dato corrispondeva alla realtà che gli antichi registri parrocchiali documentavano senza possibilità di illusioni! ....”

Le famiglie (suddivise nelle rispettive casate) studiate in questa opera sono le seguenti:
Antonini, Braulinese, Compassi, Costantinis, Dell’Angelo, Gridel, Iesse, Lazzara, Mainardis, Malagnini, Menegon, Missana, Monai, Moroldo, Padovan, Pascoli, Pecol, Pozzi, Prodorutti, Rainis, Rossi, Simonetti, Sticotti, Tamburlini, Toniutti, Zamolo, Zanella, Zoffo ( ant. Zof, Zoff ), Albertis, Andriussi, Asquini, Bailone, Barazzutti, Bellina, Beltramino, Billiani, Boezio, Calligaris, Calvani, Canciani, Candussio, Cescutti, Chiautta, Culotta, Da Campo, De Gaspar, Del Sguerzo, Di Bernardo, Ferlische, Fogliarini, Forabosco, Forlano ( ant. Furlan, Furlano ), Fornaro, Groppo, Guerra, Lazari, Lenna, Lizer ( anche Leggeri, Leggieri ), Macuja / Mazuja / Mazuglia / Macuglia, Menis, Miano, Missen, Miut, Molinaro, Morassi, Morgul, Moro, Nays / Nais, Nanos / Nanossi, Peonis ( ant. Peyone, Peionis, Pejonis, Peyonis ), Peressini, Pillinini, Pocar, Pugnet / Pugnetti, Rabasso, Radina, Ragogna ( ant. Ragonea ), Rodeano, Rossit, Scatton / Scattone, Segato / Segatto / Segatti, Soltri, Stefanutti ( ant. Stifinutto, Stifanuto, Stefanuti, ecc. ), Stella, Textore / Textori / Tessitori, Tranfer, Treu, Urban, Valentini / Valentinis, Valent, Valle, Verzotti, Vitale, Zear / Zearo, Zoffolini, Zuliano / Zuliani / Zuliana.
 
  Sonia Del Bel Belluz, “Album di Famiglia: Cinque Secoli di storia di un clan Friulano”, ediz. 2005.
Si tratta di una monumentale pubblicazione ( oltre 600 pagine!) sulla famiglia Del Bel Belluz proveniente da Chions (Pn), con moltissime foto a colori: documenti antichi, lettere, diari, iscrizioni, ritratti, ecc., a partire dall’anno 1453.
Da notare che fino al secolo XVII il cognome era soltanto Del Bel: dopo il 1750 troviamo “del Bel detto Belluzzo”.
Nell’ opera vengono anche citati vari personaggi: es. “Jacomo q. Bidon” ( a. 1453 ); “Mathio Mozzon” ( a. 1534 ); “Bernardino Bucer” ( nel ’500 ) da cui il cognome Bozzer; “Bastian detto Fasuol” ( nel ’500 ) da cui i cognomi Fasolo, Fasoli; “Jacomo Feret” ( a. 1550 ) da cui i cognomi Ferretti, Ferretto, ecc.
Merita riportare la prima parte del “messaggio ai lettori”, che l’autrice ha inserito alla fine del libro:
“... La stesura di questo libro o la sua genesi, in realtà incominciò per una nota amara: la gratuita divisione senza senso di una famiglia nel 1999. La divisione del clan dei Del Bel Belluz attraverso i secoli era dovuta solitamente ad un processo naturale che dipendeva dal matrimonio o dall’ emigrazione .... ma non sempre era così.
A volte il clan si divideva per la stupidità umana: litigi, egoismi, denaro .... la lista è lunga.
La divisione è sempre un processo doloroso e le sue cicatrici mi hanno portato ad una ricerca -- forse nel vano tentativo di reincarnare l’ impossibile -- dell’ unico Del Bel Belluz che era stato così importante per me nei primi quattordici anni e mezzo della mia vita: Sebastiano Del Bel Belluz II, il mio Nonno.
... Il libro iniziò come uno studio privato storico e genealogico di chi era Lui, chi venne prima di Lui e come Lui ed i suoi antenati avevano vissuto”.
 
  Melocco nel mondo, i nobili della Serenisima, di Giuseppe Tonitto, ediz. 2006.
Vengono prima descritte le vicende storiche dei nobili veneziani Melocco e poi, a partire dal 1725, la famiglia “appare” nel paese di Lestans (Pn).
In realtà si tratta di una forzatura, orientata a far diventare nobili i contadini Melocco di Lestans.
Bastava cercare nel confinante paese di Sequals per trovare il capostipite, cioè “il Mel de Sequalso” ( anno 1452 ), da cui è derivata la dinastia dei Melocco / Milocco di Sequals (già nel Cinquecento!): sicuramente questi Melocco non erano nobili.
 
 Nomi e cognomi di Basiliano, di Federico Vicario, ediz. 2003.
Si tratta di un’opera basata su capillari ricerche svolte negli archivi delle parrocchie di Basiliano, Blessano, Basagliapenta, Orgnano, Variano e Vissandone.
Naturalmente le informazioni più numerose si riferiscono alle famiglie anticamente presenti in questa zona e cioè:
Aita, Alessio, Antoniutto, Antonutti, Asquini / Asquino, Basaldella, Baschiera, Bastianutto / Bastianutti, Benedetto / Benedetti, Bernardinis, Bernardino, Bertoldo, Bertucci, Bertuzzi, Bianco, Bidinuzzo, Bombe, Bon, Bonoris, Bortolo, Brun, Buiatti / Bujatti, Burel / Burelli, Busolini, But, Buzzulo (anche Bozzolo, Buzul, Buzzul), Carlin, Carrara, Carraria, Casin, Castellan / Castellano, Ceccone / Cecconi, Ceccotti, Cepil, Cerino, Ceselini, Chiarandini, Cian, Cigneu (anche nelle varianti Cignato, Cigner, Cignel, Zigner), Ciliato, Ciponi / Cippone, Cisilino, Cochis, Codutti, Comuzzi (Comùz nel 1570), Comuzzo, Cossio, Cozzi / Cozzo, Cragno, Cristant, Cristofoli / Cristofolo / Cristoforo, De Cecco, De Magistra, De Marco, De Narda, De Zorzi, Del Dri, Del Giudice, Della Longa, Della Maestra (già nel 1570), Della Vedova, Di Nicolò, De Valentinis, Di Benedetto, Di Filippo, D’Odorico, Dominici, Donato, Dondevieni (esposto), Doni, Dosso, Duca, Duttile (esposto), Fabretti, Fabro, Filippon, Foi, Forest, Formenti, Foschia, Francesconi / Francescone, Francescutti / Francescutto, Galante, Gallai, Ganis, Garzone, Gaspar, Geatti / Geatto, Genero, Giracasa, Gobitti / Gobitto ( anche Gubitti), Gospar / Gosparo (variante di Gaspar), Gosparina, Gosparini / Gosparino, Greatti / Greatto, Lorendone (ant. Laurindoni, Lurindoni), Lorenzon, Luis, Lusut / Lusutto, Macorut / Macurut / Macorutto / Macorutti / Macurutti, Manalino, Marcolino, Marello, Mariotto, Marone, Marson, Marzolo, Marzona, Masolini, Masutto / Masutti, Menos / Menossi, Mesta, Micelli / Micello, Micellino, Michelese, Missana, Missio, Mistruzzi, Mitri (Pietro Mitri nel 1698 a Orgnano), Mittoni, Morassi, Morazza, Morazzo, Moretti / Moretto, Moro, Novello / Novelli, Olivo, Oltran / Oltrano / Oltrani, Orbo, Osvaldo / Osvaldi, Paron / Parone / Paroni, Parusso, Pascolo, Pascolin, Pascotto, Perit / Pirit, Pertoldo / Pertoldi, Pestrino / Pistrino,
Picottin / Picottini, Pignolo, Pittolo, Pivati / Pivatti, Pomaro, Puppini / Puppino, Purino, Pussino, Repezza, Riga, Rigo, Riva, Romano, Rossi / Rosso / Del Rosso, Rovore, Sabbadino / Sabbadini, Saccomano / Saccomani, Salvador, Sante / Santo, Sartor, Scagnetti, Sclisiz / Sclisizza / Sclisizzo, Scozier / Scozzier / Scozieri, Smreckar / Smrekar, Sottile, Stivalino / Stivalini, Talotti, Tasso, Tavani / Tavano, Telotti / Tellotti / Tellotto, Tinut, Toibaro / Toibero, Tolotto / Tolotti / Tollotti, Tomada, Tomadin, Tonello / Tunello, Toniutti / Toniutto, Toppano, Toroldo / Turoldo, Totis, Tutin / Tutino / Tuttino, Uliana / Ulliana, Urbano, Valent / Valenti, Venier / Venieri / Venerio / Venir, Venturini / Venturino / Vinturini / Vinturino, Venuta, Venuto, Vida, Vidisson / Vidissoni, Vidone / Vidoni, Visano / Visani, Zanin / Zanino / Zanini, Zaninotti / Zaninotto, Zanzaro / Zanzero, Zenero (variante di Genero), Zignutto, Zin, Zinutta, Zinutto / Zinutti, Zorzi, Zuccato, Zulian / Zuliani / Zuliano.
 
Maurizio Puntin: “Sul cognome Puntin del circondario di Aquileia”.
Vengono analizzati i cognomi Puntin / Pontin / Pontini anticamente presenti nell’ Engadina svizzera, nella zona di Feltre e nei dintorni di Aquileia, con i rapporti e i legami tra questi territori specialmente nei secoli XV e XVI.
L’analisi della radice del cognome ( con considerazioni sui cognomi Ponte, Pontar, Puntar, Ponton, Pontarin, Punt, Pontz, Dapunt, von Pont, Puntayer, Pontussi, Puntisso, Puntissi, ecc. ) è profonda e basata su prove documentarie.
In: Ce fastu?, a. 84 (2008), 2, p. 167-176.
http://opac.rivistefriulane.it/ricerca/dettaglio/sul-cognome-puntin-del-circondario-di-aquileia/3001 (PDF)
 
 “Nomi di luoghi e di famiglie a Pradamano e Lovaria”, ediz. 2003, autore Franco Finco.
In particolare vengono studiate le seguenti famiglie:
Azzano, Barbassio, Beano, Beltrame, Bergamasco, Bernardis, Bertolini, Bidischino, Bolzicco, Borghese, Bortolossi, Bottusso, Bozzi, Braidotti, Bravo, Brazzà / Brazzaco, Burco, Canciani, Cantarutti, Cargnello, Cecotti, Ceschia, Chiamoz / Camozzi, Chiararia / Cararia, Chiaviglot, Clemente, Cleri, Coder / Codar / Coderi / Codaro, Colautti, Comini, Conchione, Cortis, Degan / Del Degan / Degano, Deganutti, Del Frate, Della Roia, Del Torre, Del Toso, Del Zotto, De Marco, De Michielis, De Sabata / De Sabbata, Disnan, Dopessio, Dotto, Durissino, Ermacora, Fabbro, Filigoi, Fruch, Galiussi / Galliussi, Gazano / Gazzano, Gigante, Guerra, Iuri, Juan / Juano / Juanno / Juvan / Juvanno, Livon, Lorio, Manteosso / Mantoesso / Mantoessi, Marchiul / Marchiuli, Marcuzia / Marcuzza, Mattioni, Menazzo / Menazzi, Meneghin / Meneghini / Minighini, Meroi, Micino / Miccino, Michelutti, Minen, Minissini, Minut / Minutto / Minutti, Missoni, Modotto / Modotti, Molinari / Mulinaro, Moreale, Moresco / Moreschi, Morescutto, Moretti, Mortegliano, Musiz, Nadalutti, Nastuzzo / Nastuzzi, Nonino, Novello, Ongaro, Pandolfo, Picini / Picino / Pizzin, Picotto / Picotti, Picottino, Pinzano, Pitassi / Pittassi, Pitruz / Pitruzzo, Plantuzza, Riu / Riul / Riuli, Rizzi, Roiatti / Rojatti, Sabbadini, Saccavino / Saccavini, Scocul / Scoculo, Scrazzolo, Scrivante, Scutulino / Scutulini, Sebastianutto, Selva, Serafini, Spangaro / Spanghero, Stefanutti, Tedeschi / Todesco / Todeschi, Temul / Temolo / Temoli / Temuli, Tissano, Tissuto / Tissutto, Todaro / Todero, Tosolino / Tosolini, Tunisello, Turco / Del Turco, Turello, Venier, Venturino, Vicario, Visintini, Vivante / Vivanti, Zamaro / Zamero, Zanuttino / Zanuttini, Zin, Zoratto, Zorzini, Zucchiatti, Zuccolo.
 
Bruno M. Scaramuzza: “I Graisani. Nomi, soprannomi, genealogie gradesi”, ediz. 2001.
Bruno M. Scaramuzza: “I Graisani. Genealogie gradesie Album Fotografico”, ediz. 2003.

si tratta di un’opera che analizza le varie famiglie della cittadina di Grado (Go) a partire dai primi documenti conosciuti.
Nella prima parte troviamo notizie molto interessanti sulle famiglie che nel corso dei secoli hanno popolato la cittadina, mentre nella terza parte sono inserite le tabelle con le genealogie. In particolare vengono studiate le seguenti famiglie:
Agostinis (da Prato Carnico), Ambrosio (già Benvegnù), Apollonio (da Pirano), Asin (anche Azin, Assino), Benvegnù / Benvignù, Bertoli / Bartoli (da Rovigno), Bettoso, Boemo (anche Buem, Buemo), Bonaldo (da Chioggia), Bori / Borri (da Pirano), Burchio, Busetto, Camuffo, Carlin / Carlini, Cester / Cister (da Vicenza), Chico / Chicco, Cicogna / Cigogna (da Burano), Clama (da Artegna), Corazza (già Benvegnù), Corbato / Corbatto, Cuchiatto / Cuchiatti, Czubert (già Çubert; dalla Boemia), da Nona / de Nona, David / Davit, De Bianchi (ramo della famiglia “del Blanch” di Udine), Deganis (da Castions di Strada), Degrassi / De Grassi, Del Piccolo, Demarchi, Depangher (da Capodistria), Derossi / De Rossi, De Steffani / De Stefani, Donaio / Donajo / Donaggio (da Chioggia), Dovier / Duvier (anche Olier, Ulier), Drusian / Drussian, Fachinetti / Fachinetto / Facchinetti, Fanò (anche Fianon), Farfoglia (da Trieste), Felluga / Ferluga, Fidao (già Forner), Filetti (capostipite “Valentino de Feletis”, morto verso il 1584), Fonzar / Fonzari, Forner (già Benvegnù), Frata, Frausin / Fraussin / Frauzin / Frauxin / Fraus / Fraussis, Fumul / Fumulo / Fumolo (da Malisana), Gadi / Gaddi (da Carpi), Gerin, Gerometta, Giacomin / Jacumin, Gimona (già Glemona, Gemona), Giorda (da Venezia, Giudecca), Gordin / Gurdin / Gordini (da Marano Lagunare), Gradenigo (da un ramo dei Gordin), Gradisan / Gradesan, Grego (da Capodistria), Gregoretti / Grigoretto (da Capodistria), Gregori (anche Griguol, Griguor; da Caorle), Gregori (da Cipro), Gregoris (da Strassoldo), Grigolin / Gregolin (anche Regolin), Grigolon / Gregolon (già Vallon), Guzzon, Iussa (da Cividale del Friuli), Lauto / Lautto / Liutto (già Zerbin), Loi / Loji / Loggi, Longo, Lugnan /Lugnano / Lugnani, Magrin (da Pordenone), Malandan / Malandran (nel sec. XV, anche Belandan nel sec. XVI), Malisana, Maran, Marchesan / Marchisan / Marchigian, Marchesini / Marchisini (da Udine), Maricchio / Marichio / Maricio / Mariggio, Maricutti / Marecutti (già Maringutti), Marin / Marini, Marocco (già “da Nona”), Matassi / Mattassi (da Latisana), Mazzolini (da Fusea), Medeot (da Mossa), Melissa / Milissa / Melizza, Merlato, Milio (già Drusian), Miniussi / Minius, Monferà / Monferrà / Monferat / Monferatti, Nabergoi (da Comeno), Nadalin, Narissi / Narisi, Negrin / Nigrin (già Benvegnù), Olivotto (da Chioggia), Padovan / Padoan, Pasqualis, Pastoricchio / Pastrovicchio (anche Pastrovich, Pastrovig), Pavich (da Slarin), Penzo / Penso, Piamontese / Piemontese (capostipite “Johannes Piamontese de Glemona”, calzolaio, nato verso il 1565), Pigo, Pinato / Pinatto / Pinatti, Pipan / Pipani, Picin / Picino / Picini / Pizin / Pizzin, Polo, Pomo (già Percut, Percuti), Pozzetto (già Pucetto, Poceto, Pocetto, Puzzetto), Quargnali (da Cervignano), Quattrin, Radi (da Murano), Raugna (da Saciletto), Regolin / Regulin, Rodenigo (già Rodnich), Romanello (da Chioggia), Rossi (da Ancona), Rota / Rotta, Rumici (già Rumich), Salvador (da Cervignano), Sanson (già De Steffani), Scaramuzza, Scarel, Schlemmer (da Trieste), Scoffi, Scuz, Siderig (anche Sidrig), Spadiglieri, Stabile, Stocco (da Castions di Strada), Sumann (da Servola), Tarlao (anche Tarlau, Tarlà), Tessarin / Tesserin (da Chioggia), Teza / Tezza (da Conegliano), Thomann (dalla Slovenia), Tirel, Tognon (già Benvegnù), Tomas (da Cervignano), Tomasin, Tommasini / Tomasini, Tonegazzo (da Porto Buffolè o Caorle?), Tonon (da Murano), Toso (da Murano), Toso (da Cervignano), Tossi, Tria / Trigia / Triglia, Troian / Trojan / Trogian, Turco / Turch, Vadori, Valletti (già Valetich), Valli (già Vallig), Vallon / Valon, Vatta (da Marano Lagunare), Verginella / Virginella, Vio (da Burano), Vittor, Zaniboni (da Castel Goffredo), Zardi, Zentilin, Zerbin, Zuberti (già Zusberti, Zusberto, Zubertho), Zuliani / Zulian / Giuliani (anche Julian).
 
"L'obituario di Tricesimo", a cura di Manuela Beltramini, ediz. Istituto Pio Paschini, 2002: sulle antiche famiglie di Tricesimo
L’obituario o catapan della pieve di Santa Maria di Tricesimo fu redatto nel 1534, su iniziativa dei parroci Bartolomeo Pilosio e Daniele Borgobello, dal notaio udinese Antonio Belloni, il quale dichiarò di averlo copiato da un codice più antico. Nel testo, infatti, sono presenti tre note obituarie della seconda metà del Duecento, sette della prima metà del Trecento, mentre la gran parte di esse sono databili dalla metà del Trecento alla metà del secolo successivo. Nella parte introduttiva la curatrice descrive la fonte, passando quindi ad analizzare gli obiti e i legati registrati nel testo e soffermandosi in particolare sull’antroponimia: nomi di persona e cognomi in formazione nell’ambito della pieve. Il volume è corredato da un prezioso indice dei nomi di persona, di luogo e delle cose notevoli.
 
IL CATAPAN DI CERGNEU - manoscritto del secolo XV e XVI
di Renato Picogna, ed. Lidrîs. 2012
Il documento è conosciuto anche con la dicitura "Anniversario di Legati latino-italiano-slavo della Confraternita di S. Maria di Cergneu".  Contiene la registrazione, in lingua latina, in lingua italiana e nella forma dialettale slovena della valle del Torre, di 102 donazioni consistenti in prodotti agricoli, campi, prati, ovini, bovini e soldi, effettuate dai fedeli alla Confraternita di Santa Maria Maddalena di Cergneu. Le 52 annotazioni scritte in dialetto locale furono redatte da Janez, notaio di Veglia nel periodo 1497-1508.
Il documento risulta una delle principali fonti per la conoscenza e lo studio dei toponimi, degli antroponimi e della parlata dell'area slavo-fona dei comuni di NimisTaipanaLusevera e Attimis alla fine del XV sec.
 
Giuseppe Franceschin, “Santa Maria di Aquileia: monastero, chiese e cura d’anime (1036 – 1782)”, ediz. 2007.
Compaiono le genealogie delle seguenti famiglie residenti nel villaggio di Monastero, situato nei pressi di Aquileia:
Montanar, Monari, Lepre (o Ieur ), Sandrigo, Gardenal / Cardenal, Gardenaluz, Vitor / Vittor, Oblach, Zardin, Galas.
 
Terzo di Aquileia. Territorio, paese, gente, chiesa, economia
di Giuseppe Franceschin edito da Franceschin Giuseppe (Aut), 2017
La Val Resia e i suoi abitanti /
Aldo Madotto. - ​stampa 1982 (Mariano del Friuli : L'offset). -


 
 “Clas di Carmôr” (= sassi del torrente Cormôr) di Bruno Cantarutti e Mauro Romanello, ediz. 2006.
Si tratta di un’opera dedicata alle genealogie delle famiglie che vivono ( o hanno vissuto) nel paese di Basaldella, frazione di Campoformido (Ud).
Riporto alcune parti dell’introduzione:
“L’obiettivo di questa ricerca è di dare “voce” a tutti quegli individui e alle loro famiglie che attraverso i secoli hanno fatto la storia del nostro paese. Chi sono? da dove vengono?
Quante volte ci siamo posti queste domande, per conoscere il nostro passato, le origini della nostra identità.
Con questo lavoro abbiamo cercato di rispondere a queste domande, sperando di aver soddisfatto quei paesani nati e vissuti nel nostro territorio e quelle famiglie emigrate che ancora conservano nel loro cuore il ricordo della propria terra .......
abbiamo consultato gli archivi parrocchiali di Zugliano, Basaldella, Campoformido e Bressa, la Biblioteca del Seminario di Udine, l’Archivio Comunale Antico di Campoformido, il Catasto Napoleonico ed Austriaco presso gli Archivi di Stato di Udine e Venezia, l’Archivio Notarile Antico ......”
In quest’opera troviamo anche le descrizioni delle varie casate di ogni dinastia con le rispettive abitazioni disposte nei tipici cortili.
Compaiono le genealogie delle seguenti famiglie:
Romanello, D’Odorico, Mesaglio, Fontanini, Mariuzza, Favoni, Toppano, Tomasini, Dolcigno, Gorasso, Miol, Sbuelz, Lodolo, Chiappino, Del Patri, Baiulini, Martelossi, Burini, Morandini, Spizzamiglio, David, Crast, Bonasso, Querini, Ribis, Calcina (già nel secolo XIV), D’Agosto, Tirelli, Hendrici / Endrici (con varianti Dri, Drici, ma anche Oldrici e persino Odorici!), Bassani, Venturini, Tavano, Gori, Zanini, Papulini, Del Torre, Olivo, Moretti, Paron, Barcobello / Borgobello, Del Calice, Arcoloniano, Buccino, Zomaro, Petrizzo, Petrizzo D’Odorico, Dusso, Puto, Vascoli, Moro, Bellaminutti, Cantarutti, Mingolo, Milisso, Zampieri, Petris, Balbusso, Schiavo, Propedo, Pinzano, De Nipoti, Martelossi, Pividori, Marchiol, Basaldellotto, Calligaro, Castellano, Colloredo, Cisotto, Comar, Cossio, Della Vedova, Mondolo, Lizzi, Marscuello, Troiano, Michelizza, Zaninotto, Fabbro, Tabacco, Vergolini, Durisotti, Buiatti, Modesti, Padovano, Vida.
 
   
 “Le famiglie di Domanins ed alcuni aspetti della loro esistenza”, di Luigi Luchini.
Così si esprime l’autore: “Sapendo che quasi tutti siamo desiderosi di conoscere l’origine del proprio cognome, ho voluto fare questo modesto studio sulle origini delle famiglie di Domanins usando come fonti i registri dei battesimi, dei morti, dei matrimoni ed alcuni documenti più o meno antichi esistenti presso l’archivio parrocchiale ....
Le famiglie studiate sono le seguenti:
Babuin, Basso, Batolo, Battistella, Berduzzi (anche Borduzzi, Brodussio, Bertusso, ecc.), Bianchini, Bisaro, Bisutti, Bonutto, Bortusso, Bortolin, Bortolo, Bortolussi, Bratti, Brisigel (Brisighello), Brunessa, Calligaro, Cancian, Canton, Castellan, Cecchin, Ceolin, Cesaratto, China, Cilia, Cocitto ( anche Cozzitto, Cocit, Cosit, Coccitto ), Col, Colautto, Crovatto, D’Agostinis ( anche D’Agostini, D’Agostin, di Agostino ), Damiani, D’Andrea, Dazzan, De Bedin, De Candido ( antic. di Candido, Canduzzo, Chianduz ), Dell’Anna, Del Fabbro, Del Pin ( anche Pino, Pignolo ), De Monte, De Paoli, Deotto, De Zorzi, Duz, Fabret, Falcomer, Fanet, Faussa, Fedrigo, Fiorello, Fornasier, Forniz, Franceschina, Giusti ( anche Just, Giust, Justi, Iust, ecc. ), Guerra, Infanti, Job, Lenarduzzi / Lenarduz / Lenarduzzo, Leoni, Luchini, Marchi ( anche di Marco, De Marchi ), Marcolina, Martini, Mateussi / Matteussi, Mian, Miotto, Missoni, Moretto, Moro, Oltrana, Pancino, Pellegrini, Pesean, Piccolo ( anche Pizol, Piccinin, Pissinin ), Picenin, Pighin, Pittaro, Portolan, Quassi, Roitaro, Romanesso, Rovere, Rovi, Rubino, Sacilotto, Spangaro, Tomadesso, Tondat, Tonelli, Toppan / Toppano, Venier, Zanin, Zanussi, Zecchini, Zilli, Della Zuanna, Zulian, Blasoni, Bisai, Chiandolin, Chivilò, Colonello, Contin, Di Cecco, Filipuzzi / Filippuzzi, Nimis, Nicoli, Pavan, Rinaldo, Sottila, Sovran.
Pontebba a La Sua Storia, di Piemonte Giovanni Daniele
Arti Grafiche Friulane, Udine, 1982
 “Pontebba”, pubblicato nel 2009 e scritto da Armando Cojaniz, troviamo due interessanti censimenti.
Anno 1578
A Pontebba (friulana, perché c’era anche la Pontebba austriaca che veniva detta Pontafel) vengono registrate le famiglie di:

Ser Jacopo Pilotto, Zuan Thomasut, Valentin Tambos, Jacopo de Buia, Toni de Resia, Thomas Brassinel, Molinaro, Bros di Poi, Ser Valentin in Gospar, Zuane Pressenai, Gasparin delle zecche, Mastro Culau Milpocher, Jacopo de nodo, Sandri Batador, Ghirardo del forno, Rocco Marangon, Filippo Marin, Andrea Aguin, Zorz Monaco, Ser Lonardo Gospar, Bros Molinar, Berta vedova di Bartholomeo di Pol, Colò di Vuerich, Zuane Bizai, Zuane Mulinar, Zuane lazaron, Ser Lonardo Pitoch, Zuan de cenzia, Lonardo Pintar, Zuan de lo Nardo, Caterina Tassot, Piero iust, Pauli di Filip Marin, Luisa suola, Mattia Cadorin, Mastro Gaspar di Colò fari, Nardùs di Pol, Bernardo Azola, Zuan Moro, Ser Josepho Micos, mastro Pauli Nassimben, Ser Zuan Filaferro, Dorigo de Marco, Ser Pauli Bazin, Pieri chiari, Ser Gio:Batta Gospar, Florida di sacri, Danel gurisel, Ser Piero Rizo, Lonardo Todesco, Danel Gambet, Tonio Garzabot, Jacopo Marangon, Ser Bernardo Micos, Ser Christopher Micos, Michel di mastro Paulo Nassimben, Marco di Dorigo de Marco, Lonardo Lazaron, Thomas mishat.
Nella frazione di Pietratagliata compaiono le famiglie di:
Clemente Buz, Toni Fior, Suald Fior, Zanin Buz, Michel Godin, Pieri Buz, Christan di Cavass.
Anno 1656
A Pontebba troviamo le famiglie di:

Mario Buzo, Liberal Pontil, Bulfon Giramondo, Zuan Antonio Giramondo, Sebastian Celotto, Osvualdo Morale, Gori Brisinello, Valentino Brisinello, Michel Buz, Zorz Buz, Madalena sclava, Zuan Maria Pilot, Jacomo di Flor, Zanetta di Flor, Vergine Azola, Antonio Buzo, Nenia Buzza, Battista Blanchin, Valantin di Flor, Ratio di Flor, Pietro Chiandin, Stefano Curisel, Felicita di Piazza, Zuan Pecol, Pietro just, Leonardo Canz, Valentino Buzzo, Tranquillo Pilot, Zuane di Gaspar, Ursula Pilotta, Caterina di Marco, Stella Filaferro, Elisabetta Filaferro, Dinel Candello, Pietro Buzzo, Leonardo Machor, Florian di Flor, Lucia Floreamitta (moglie di un Foramitti ?), Gasparin Rizzo, Catarina Azolla, Thomaso Zorzi, Pietro Fuso, Valantino Curisello, Maria Malagrina (forse errore per Malagnina e quindi moglie di un Malagnin / Malagnino ? ), Zuan q. Rizzo, Mattia Marcholin, Agostino Buzzo, Andrea Borno (errore per Forno ? ), Sebastiano Perisutto, Bernardo Michosso, Tranquillo della Jessa, Lucia Buzza, Bartolomeo Colt, Zuane Rabiz (o Robiz), Zuane dei Sprondi, Andrea Nassimbeni, Zorzo Futto (errore per Fruc / Frucco / Fruch ? ), Valentino di Marcho, Zuan Maria di Marcho, Odorico di Marcho, Gori Buzo, Camilla Rizza, Andrea Cecit ( o Cacit ? ), Domenico Fortin, Zuane Tret, Gio:Leonardo Rizzo, Gio:Batta Rizzo, Antonio Piccio, Mario Thomasutto, Thomaso Frutto (cognome Fruch ), Maria Bacina, Gio:Antonio Moro, Thomaso Azolla, Tranquillo Rizzo, Mattia Baron, Thomaso Michosso, Lodovica Soprana, Jacomo Bassotto, Caterina Micossa, Simon di Vuerich, Maria del Ros, Zuane Filaferri, Benedetto Azolla, Mattia q. A. Buzzo, Pietro Buzzo q. Andrea, Andrea del Ross, Zuane Misson, Bartolomeo Pelosio.
Nella frazione di Pietratagliata vengono segnalate le famiglie di:
Zuane Strobil, Pietro Stoie, Bartholomeo di Ghasphar, Antonio Pechol, Agnese Pecholla, Gio:Batta Buzzo, Zuane Buzzo, Michel di Flor, Jacun Buz, Giacomo Tarnepan.
 
 “Chei di Nastasia di San Michêl. Quattro secoli di stirpe .... e altre storie”, di Denis Anastasia, ediz. 2010.
Un libro scritto dopo minuziose ricerche archivistiche e confronti tra i vari documenti trovati.
Si tratta di uno studio che comprende tutti i rami della famiglia Anastasia originari di San Michele al Tagliamento.
Il documento di partenza è un atto di battesimo conservato nell’Archivio parrocchiale di San Giorgio al Tagliamento: il 13 ottobre 1607 troviamo infatti “Camilla Piligrina fia di Titta di Rorai, et di Nastasia sua moglie”; poi nel 1616 viene registrato il battesimo di “Bartolomio figlio de Titta q.m Giacomo del Agustin de Rorai, et di Nastasia”.
Questo Titta (cioè Battista), rimasto vedovo, sposò una certa Maddalena.
I figli nati dal primo matrimonio assunsero il soprannome di Anastasia o Nastasia, in ricordo della madre; poi, nel corso dei secoli, si formò il cognome attuale.
 
  Famiglie di Cavasso Nuovo (PN) di “Cesco”, Ottawa, Canada
Le famiglie con piu' di 10 componenti presenti nella raccolta sono le seguenti:
Ardit / Bazzani / Bernardon / Bier / Bortoli / Businelli / Calligaro / Cassini / De Cecco / De Marco / Del Re / Della Valentina / Di Michiel / Dinon / Fioritto / Franceschina / Francescon / Graffitti / Grandis / Lovisa / Maraldo / Palombit / Penzi / Petrucco / Pontello / Roman / Serena / Tramontin / Vecil / Zambon
 
  Genealogia della famiglia Brollo di Portuzza ascritta alla cittadinanza nobile di Gemona . - [1870-1910?].

 
 I Muzzolini del Borgo "Ucel" / Gabriella Muzzolini. - 2008 - (San Dorligo della Valle: Graphart).
 
  Genealogia della famiglia Novelli di S. Giorgio di Nogaro / Bruno De Martin. - Vigo di Cadore, 2002.
 
  In occasione delle nozze di Raffaello Berghinz con Maria Cristina Piani Vittorio Berghinz dedica.. - 1908. (genealogia della famiglia Berghinz)

 
  La storia della nostra famiglia / Egidio Osio. - Udine: Tipografia del Patronato, 1896.
 
  Aviano: i Tolentino e i Gabrielli / Antonio de Pellegrini. - Pordenone: Arti grafiche già f.lli Gatti, 1923.

 
 Artegna: antico castello, comune e pieve del Friuli: (notizie storiche) / Giacomo Baldissera. 1981.
(contiene le genealogie delle famiglie Clama e Modesti)

 
La casata dei Moro di Ligosullo prima cramârs e poi industriali / Paolo Moro. ( in Sot la Nape, n. 2-3, luglio 1993)

 
"Peonis" (ediz. 2011), imponente studio su questo paese, c'è anche il contributo dell’ infaticabile studioso Decio Tomat, dedicato alle genealogie delle famiglie storicamente presenti e cioè:
Becchiarutti (anche Bechiarut), Bulfon, Candussio, Comel / Comelli, Cucchiaro, Cuz / Cuzzi, Danelut / Danelutti, Del Negro, Santul / Santuli / Di Santolo, Fantina, Mamul / Mamolo, Mauro, Missana, Molaro, Mulinar / Molinaro, Rizot / Rizzotto / Rizzotti, Paian / Paiano / Paiani, Panella / Panello, Vignut / Venuto / Venuti, Venier / Venir / Veniero, Zuliani (anche Juliani, Juliano, Zulian).
 
Alesso e Oncedis: La storia e i gruppi Familiari” imponente studio su questo paese, c'è anche il contributo dell’infaticabile studioso Decio Tomat,
Il libro edito nel 2013 dal Comune di Trasaghis con il Centro di Documentazione sul territorio, contiene le note storiche su Alesso ed Oncedis sintetizzate da Pieri Stefanutti nel lavoro "L’ultima Villa di Cargna sul confin col Friuli…" ed il lavoro di Decio Tomat "Dalessàns e Voncedàs. Indagine demografica, statistica, genealogia e vita vissuta delle famiglie di Alesso e Oncedis (dalle anagrafi parrocchiali e comunali)". Il volume, che si avvale di un ricco corredo fotografico, con immagini storiche e di gruppi familiari raccolte anche con la collaborazione della popolazione, è stato stampato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, del B.I.M. di Tolmezzo e della Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale. Questo libro, che tratta in forma organica della storia di Alesso, di Oncedis e delle relative famiglie, viene a costituire un importante traguardo in un complesso percorso di ricerca, che merita di essere conosciuto.
I cognons che a vegnin fûr a Dalès a son: Cavan (8), Colautti (8), Cuzzi (10), Cucchiaro (18), Franzil (6), Lissutto (2), Rabassi (13), Stefanutti (18), Tomat (5), Valent (3), Turisini (3), Zuliani (5).
Biel che a Voncèdis si veve: Zilli (3), Zuliani (1) e Peressini (1).


 
"Cattastico di scritture spettanti alla casa Valvasona per Fratta", nel libro "Il castello di Fratta studi, immagini, documenti ", ediz. 1995.
Antichi documenti relativi alla zona di Fratta di Fossalta.
anno 1301 – Desiderato de Villanova
anno 1304 – Domenico detto Mus et Negro suo fratello figli del q.m Mathio de Saccudello
anno 1334 – Fortunato de Bagnarola (contadino)
anno 1339 – Domenico q.m Pret de Teio
anno 1339 – Nicolusso Sibillin de Portogruaro
anno 1339 – Marcuzzo q.m magistro Tisulin pelizaro, nodaro in Portogruaro (oggi cognome Tesolin)
anno 1374 – Justo q.m Thomat de Teio
anno 1382 – Redolfo dicto Fina de Bagnarola
anno 1435 – Mathio genero di Mathio de Fina di Bagnarola
anno 1396 – Pietro Bon q.m Marco di Portogruaro
anno 1398 – Zulian da Teglio
anno 1423 – Andrea del Piva di Arzene
anno 1429 – Mathio q.m Perino di Portogruaro
anno 1449 – Antonio di Chiandus Sacutto de Fratta; Zorzi Sclavo di Fossalta
anno 1451 – Zanin de Saccon de Teio
anno 1452 – Zanitti di Teglio
anno 1453 – Colavin de Bagnara
anno 1460 – querela di Margarita relicta del q.m Antonio Rodaro, habitante in Fratta, contro Francesco di Zuan Bon de Gaio habitante in Fratta perché detto Francesco essendo sopra il ponte de fuori del castello di Fratta, con l’arco trasse una freccia contro detto Antonio colpendolo in fronte e uccidendolo
anno 1463 – Justo de Urcinis di Sopra
anno 1464 – Mathio q. Dolcet de Simon di Azzano, habitante in Portogruaro
anno 1464 – Zuanne del Mus de Urcinis di Sopra, habitante in Fratta
anno 1465 – Antonio Visentino habitante in Tomba appresso Ligugnana
anno 1465 – Daniel q.m Colao de Zanusso de Teio
anno 1466 – Zorzetto Todesco taglia più di duemila “legni da fuogo” nei boschi posti in Fratta
anno 1466 – Antonio Gonella di Fratta
anno 1466 – Jacomin di Bagnarola
anno 1468 – Stefano Furlano habitante in Fratta
anno 1471 – Cuzulin de Versola
anno 1465 – Zuanne Ongaro di Zagabria habitante in Fossalta
anno 1474 – Zuane Ongaro prende in affitto la motta, borgo del castello et luogo di Mocumbergo
anno 1474 – Odorico di Zuane del mus e Andrea d’Olivo, ambi di Fratta, carcerati ingiustamente in Cordovado
anno 1474 – Luchin de Cordenons
anno 1475 – campi posti in Jussago over Rivago che tien Francesco de Zanin Saccon de Teglio; campi posti in Fossalta in loco detto Sacilot lavorati da Nardon di Versola
anno 1475 – Danelutto de Villanova; Domenego Grosso habitante in Fratta; Domenego Valcon de Fossalta; heredi del q.m Jacomo Cuzzulin di Versola habitanti in Fratta; Antonio de Vivian di Cintel; Antonio Saccut de Fratta; Lenardo Furlan de Vado; Domenego Zentilin de Portogruaro; Zuan Furlan di Cordovado
anno 1476 – Matthia de Colao del prete da Teio
anno 1478 – Antonio q. Pietro de Cancian de Portovecchio
anno 1481 – Colavin de Teglio
anno 1481 – Daniel Buiatto di Prodolon
anno 1482 – li heredi di Martinuzzo de Portovecchio
anno 1484 – Domenego et Jacomo Saccon de Teio
anno 1485 – heredi de Daniel cenglar de Fratta; Merchior de Jussago; Zuane de Zulian de Cintel
anno 1487 – Domenico Gril di Venchiaredo (oggi cognomi Grillo / Grilli)
anno 1492 – Simon de Sacilotto de Fratta; Jacomo Saccon de Fratta
anno 1492 – Jerusalem q.m Antonio Blanch de Bagnarola habitante in Fratta
anno 1492 – Maria moglie di Zuane Bellin di Concordia
anno 1492 – Lenardo del Rori de Portovecchio (oggi cognome Rovere)
anno 1493 – restituir à un genero di Florit de Teglio un cortelazzo tolto di pegno nel bosco detto il Boscatto
anno 1493 – Biasio cargnello habitante in Fratta; Michiel Schiavon officiale di Cordovado; Piero del Bel Tomat de Teio; Colautto de Teio
anno 1494 – Domenego q.m Stefano Sottile habitante in Fratta
anno 1495 – quelli del Pret de Teio
anno 1498 – Fantin et Fiorido de Cechin de Cintello
anno 1506 – Bartholomio Blasut de Fratta
anno 1506 – Bortholomio q.m Colavitti de Teio; Domenico q.m Colao Colautto de Teio; Zuanne q.m Francesco Saccon de Teio
anno 1507 – Biasio detto Biason di Gorgo appresso Fratta
anno 1510 – Piero Miela di Bagnarola; Florido q.m Tomino dell’ aqua de Cintello; heredi q.m Danelutto de Cintello
anno 1512 – Lorenzo, Zuan et Nadal q.m Domenego Grosso di Fratta
anno 1522 – Jacomo Buzzon di Portogruaro
anno 1522 – Mathio q.m Biasion de Cintello, habitante in Jussago
anno 1528 – Bastian q.m Blasat de Fratta; Lazaro q.m Pin de Ambrosin de Fratta; Domenego de Valentin Sacut de Fratta
anno 1528 – Pontel di Fossalta
anno 1548 – Joseffo dicto Russitto de Fratta (oggi cognome Rossitti)
 
  Dal "Liber Anniversariorum" del Capitolo di Concordia
(trascritto verso il 1510 da un originale più antico; ci sono delle aggiunte fino al 1576)
ser Iohannes del Bon de Concordia (a. 1501), Mathaeus Pirini, Antonius Madrussa, ser Antonius Turrisanus habitator Concordiae (a. 1509), Maria Cimella, domina Dominica Bufola, Maria uxor q. Cicutti filii ser Sebastiani de Sancto Justo, Ioannes Cabi, Anna uxor q. Perini Tachella, Ioannes Andrea Cimetta, Maria uxor ser Dominici Gobo de Sancto Iusto, Stephani Bernardini, Zuanna uxor q. ser Leonardi Scusolini, Sabata relicta q. Mathei de Bernarolins, Venuta q. Ioannis del Pisan de Tileo, Margarita uxor Iohannis Monge, Nicolaus dictus Buso de Vicentia, Pasca uxor q. ser Ioannis Boni de Concordia, Matheus Sclavus, Bidinus del Boscho, Maccaldus, ser Ioannes Villanus, Iohannes de la Grega, Iacobus Feragnius, ser Leonardus Faber de Bernardinis, Bortholomeus Sclabonus dictus Galiotus, dona Cia q. ser Leonardi, Benedictus Caparinus (forse errore per Çamparinus cioè Zamparin, Zamparino), Sabbata uxor q. ser Marci Mantuani, Baptista Blanchinus, in Concordia prope domum Nicolais de Ravanis, Dominicum Philippi in villa Pratiputei, Dominicus Formai, Velioth de Sancto Vito, Iohannes Venarie de Concordia, Angelus Natalis de Sancto Iusto, Nicolaus Sguich, Stella de Sancto Iusto, Iohannes Gilius de Sancto Iusto, Chaterina de Zadre, dona Bana de Concordia, ser Vincelaus de Quainis (Porcia), Iohannes Santus de Bagnara, Bartholoti de Concordia, pre’ Dominici Luciani (a. 1495 Cordovado), domina Lucia Spirona, ser Petrus Bulionus, ser Iohannes Pagnuchi, Cichinum de Iustulins, ser Vianus Taberna de Vilotta, Perrinus Tachela de Concordia, q. ser Iohannis Iacobi Flaboria de Sancto Iusto, dona Lucia Zurra, ser Georgius de Nardino (Portogruaro), Stephanus q. Gregoratti, Dominicus Forretus, Natalem Zopolatum (a. 1503 Concordia), Hieronimi Scusulin (a. 1503 Concordia), Isabeta Paraza, Lanus uxor Pulpini, Oliva de Sancto Iusto, Artuicus Strambo, ser Angeli de Lunz, Adam de Canipa, Iohannes Patareus, domina Bartholomea relicta q. Pasini de Chauno, Franciscus Pansarinus, Muletus de Concordia, Franciscus del Toso, Madalena filia ser Iacobi Daparini, Nicolaus Gambaça (= Gambaza), pre’ Iohannis Fasella, Madalena Barbuza, Stephanus Malmundus, Bartholomea filia ser Antonii Grezi, ser Iacobus Pupinus de Liberalis (Portogruaro), Serena de Sancto Iusto, Blançuta de Concordia, Piçolus (= Pizolo) tabernarius de Concordia, pre’ Antonii de Pelegrinis (a. 1494 Portogruaro), Franciscus dictus Matarellus, Baptista filius Marci Gambeli, Pelegrinus dictus Bina, domina Maria Perini, ser Ioannes Catalanus, Baptista dicto Toso, Bernardinus Zaterius de Coneglano, Menia dicta Culavata, Antonia Bergoni, Zalusin de Concordia, Redulfus Picut de Marçano, Franciscus dicti Cathalan, Baptista Mantuanus, Betta uxor Ugolini de Concordia, Nicola à Nis de Concordia, Maria de Anonis, Iohannes de Pasalis, domina Menega de la Brunecta (= Brunetta), Iohannes Villanus, donna Venaria de Concordia, Pelegrinus dictus Patriarca, Margarita q. Iacobi Schif, Laurentius Gliro (a. 1545 Portogruaro), magister Dominicus sartor dictus Terba (Portogruaro), dona Mena Strazaroli de Valvason, Lunecta filia ser Bertulisii de Radif (poi cognome Radivo), ser Iacobus dictus Schiste, Antonia Caparini (forse errore per Çamparini cioè Zamparini) uxor Ioannis de Pixancanna, Gilia uxor Çayne (poi cognome Zaina), Nicolaum Papussinum (Portogruaro), Nepreos de Concordia, Pirisotus (poi cognomi Perissotti, Peressotto, Peressotti, ecc.) de Quartareça, Stephanus de Tramontio (proveniente dalla zona di Tramonti), Antonius Cimette, Bene Cimetta, Madalena Bucelli, Angelus de Cuschin, Pasinus de Concordia, Biluxius de Concordia, magister Iacobus de Broilo, Zanutus Pasini, Nicolaus Mupha, Nicoluxius Baldioni, Antonius Barbuxa de Pisinchana, Maria Gueçelli, Maria de Chiochati de Concordia, donna Malgarin de Concordia, Madalena uxor q. magistri Iacobi Muzati, domina Catherina Ruzine, ser Leonarducius de Concordia, ser Gaspar Zusulinus, domina Maria Storari, dona Lucia Ruzina, Ioannes Antonius Ravanus (a. 1501), Santus Tezoti, ser Petrus de le Decem, Santus Thaxoti (poi cognome Tassotti), ser Mattias delli Cavalli, ser Matheus Ravagna (Portogruaro), Coraldus (forse errore per Çoraldo, Zoraldo) de Ligugnana, Simon Tezotus (Portogruaro), Stephanus dictus Spinellus, ser Marcuzii de Pratomaiori, domina Agnes q. Nardini, Ioannes Daniel Occhiatis, Leonardus q. Gasparini de Portugruario, Andrea Coradi, Blasius Tachela de Vila Nova, Venuta de Giovati.
 
 Sebastiano Blancato, "Descrizione delle anime di Artegna. Il censimento del 13-14 gennaio 1500", ediz. 2012.
Ad Artegna, nel gennaio del 1500, venne effettuato un censimento per determinare la situazione anagrafico-demografica della comunità, allo scopo di dare al Governo della Serenissima motivi validi per porre fine ad un lungo contenzioso con la vicina Gemona. La Descriptio animarum Artenee è la trascrizione in latino di tale censimento e rappresenta per l’epoca un raro ed eccezionale documento. Dal confronto incrociato con l'estratto di un antico libro dei massari arteniesi scritto in volgare, l'autore ha potuto individuare le circa mille persone, divise in un centinaio di nuclei familiari, che in quegli anni vivevano nella villa friulana. Il volume riporta l'integrale riproduzione dei facsimili del censimento, la loro trascrizione e traduzione corredata da un ampio apparato di note relative alle persone censite, i cui cognomi sono ancora oggi ricorrenti fra gli abitanti del paese.
 
 “Il tempo dei molini: acque, proprietà e lavoro nei feudi degli Spilimbergo tra Medioevo ed età moderna”,
di Stefano Zozzolotto, ediz. 2005, si trovano le genealogie delle seguenti famiglie:
Segala / Sigala / Segalla, Mirolo, Bin, Gut / Gutti / Gutto, Pagnuc / Pagnucco, Moz / Mozzo, Lucarda.

 
Mortean.Per una storia di Mortegliano.  TIRELLI Roberto,
Ed.LA NUOVA BASE 1977.FRIULI

 
C'erano una volta i nomi di casato di Gianfranco Mossenta, ediz. 2009.
Ritagli di vita della comunità di Pasian di Prato, Colloredo di Prato, Santa Caterina nel periodo storico 1750 e il 1970
Approfondimento di onomastica e toponomastica a cura di Roberto Tirelli e Sandro Comuzzo.
 
 
da Adami a .... Zuliani. Cognomi di famiglie a Pasian di Prato e Santa Caterina”, di Gianfranco Mossenta, ediz. 2009.
In questo pregevole lavoro sono inserite le genealogie delle seguenti famiglie: Ciani, Cosattini, Cosatti (detti Zorç), Coseano, Degano “di Baldine”, Degano “dal Col”, Degano “di Menente”, Dell’Oste “Morosìn”, Dell’Oste “Sperìcul”, Del Torre “di Toni Zinar”, Esente (a partire da Angelo Candido Esente, del Pio Luogo degli Esposti, nato il 23 novembre 1839), Leita “di Cleto”, Leita “di Masanète”, Lesa (da notare il sopracognome “Contèsse” per la presenza, tra gli antenati, della contessa Elisabetta Manini), Marchiol, Miani “de Solve”, Mossenta “di Mosente”, Mossenta “di Tin” (i Mossenta, attestati a Pasian già nel 1584, provenivano da Castelnovo, oggi in provincia di Pordenone), Riva (da Variano, prima del 1681), Termini (famiglia originaria di Morsano al Tagliamento).
Vengono inoltre descritti principalmente i seguenti cognomi:
Adami, Agnolo / Agnuli, Agobardo (da Antonio Agobardo, figlio di ignoti, nato il 26 novembre 1819), Agosti / Agosto (1746 – si sposa Maria, figlia di Leonardo Agosto), Andrioli, Antonutto / Antonutti, Oristelli / Aristelli (da Silvio Oristello, figlio d’ignoti, nato l’11 novembre 1879), Aulini / Aulino (a. 1524 – “publicati fuerunt in logia Pasogliani Prati per Franciscum Aulinj de Pasogliano Prati legente me cancellario”), Baldassino, Bastianutti / Bastianutto (in origine Sebastianutto), Battan / Battano (a. 1723 – “Domenica figlia di Andrea Battano, oriunda di Ziracco”), Beorchia (provenienti da Trava, in Carnia. Attestati a Pasian nel 1785: “Giovanni Leonardo, figlio di Giobatta Beorchia da Trava, sposa Maria figlia di Francesco Cumina da Lauco”), Bergagna, Bon, Braida (a. 1588 – battesimo di “Domenego figlio di Hermagora di Brayda”), Braidotti, Brun, Buiani (giunti da Pavia di Udine prima del 1718), Calderari / Calderaro ( a. 1682 – muore a Pasian “m.° Zuanne Calderaro di Trento”), Canciani, Cargnello / Cargnelli, Cattaruzzi, Cautero, Cecotti (a. 1619 – si sposa Maria figlia di Gioseffo Cecotti), Chiandoni (provenienti da Enemonzo, prima del 1710), Comina / Cumina (da Lauco, prima del 1680), Compagno, Corgnali (a. 1686 – Giovanni figlio di Nicola Corgnali, di Plaino, sposa Lucia figlia di Giacomo Cecotti di Pasian), Cos / Cossio (a. 1603 – si sposa Madalena figlia del q. Bernardo del Choos di Pasian di Prado), Cuberli, Comino / Cumino, Cuttini, Del Fabbro (a. 1603 – Zuanne figlio di Antonio Fabro, di Noyareto di Prato, sposa Madalena del Choos; a. 1812 – Stefano q. Sebastiano del Fabbro, oriundo di Venezia, sposa Giovanna Balzano di Fiesso d’Artico), Della Mora, Della Vedova, Del Vecchio (a. 1652 – muore Lorenzo del Vecchio), Driulini, Fabro, Faini, Ferandini, Feruglio, Fratta, Freschi, Gennaro, Gerussi, Gosparo, Harnisch (da Giorgio, figlio di Giovanni Maria Harnisch, nato in Carinzia il 21 maggio 1825), Iaconisso, Lavia (a. 1787 – il figlio di Gio.Batta Lavia, di Lavia di Sotto, sposa Giuseppa figlia di Eugenio Cosatti di Pasian), Leonarduzzi, Lirussi, Marchioli, Masutti (a. 1733 – muore Grazia figlia di Mattia Masutti , giunta da Spilimbergo), Maur / Mauro (a. 1587 – Nicolò q. Pietro Maur sposa Antonia q. Ermacora Zanninotto, ambi di Pasian), Mazzolo / Mazzoli, Melon / Meloni, Menosso / Menossi, Mesaglio, Mestroni, Metus (da Virco), Misson / Missoni, Modonutto / Modonutti, Modotto / Modotti, Molinaro, Nardoni, Nilgessi (da Omobono Nigliessi, esposto, nato il 16 novembre 1834. Verso i primi anni del ’900 il cognome venne trasformato in Nilgessi), Pagnutto / Pagnutti, Papulini, Pegoraro, Peressi, Picco, Pittana (arrivati da San Paolo di Morsano nel 1830), Pittoritto, Pivotti (da Fresis, in Carnia), Platolino, Provini (21 novembre 1877 – nasce Alfonso figlio di Eusebio Provini. Eusebio era figlio d’ignoti), Quaino, Romanello / Romanelli, Rossi, Rosso, Salvador (a. 1606 – si sposa Michiele figlio di Francesco di Salvador), Sant, Sar / Saro, Scavezzo, Scrivante, Siani, Spontonutti, Stel (a. 1797 – nasce Francesco Angelo figlio di Pietro Stel Visot, di Nogaredo di Prato, e di Angela Mistruzzi del Cormor), Taciano / Taciani (da Petro Taziano, del Pio Ospitale di Udine, che nel 1809 sposa Valentina q. Giobatta Antonutti), Toffoli (da Ravosa, prima del 1812), Toscan / Toscano (a. 1588 – Zuanne Toscan, di Pasian di Prato, sposa Zuanna figlia del q. Zuanne Vesca di Sancta Maria la Longa), Tosone, Totis ( giunti da Martignacco verso il 1822), Turco, Valusso / Valussi, Venuti, Veretton / Verettoni, Vicario, Vicenzutti, Virgili / Virgilio, Virilli, Zacchetta, Zamparo, Zanini, Zaninotto, Zilli, Zomar / Zomaro (a. 1673 – “Paolo figlio di Lorenzo Mesaglio detto Zomaro”; a. 1688 – Vincenzo, figlio di Giuseppe Cosatti, sposa Domenica figlia di Lorenzo Zomar), Zoratto / Zoratti, Zorzenon / Zorzenoni, Zuliani.
 
Gjviano di uno vôlto (Givigliana dei tempi passati), di Pieri Pinzan, ediz. 2003, troviamo un’ampia sezione dedicata alla genealogia: “Arboi gjenealogics di ducj ju abitants da Gjviano a partî dal 1774 famêo par famêo, in orden alfabetic”. Vi compaiono le genealogie delle seguenti famiglie:

Agnese, Agostinis, Cecon (nel 1777 arriva Zuan Cecon dal paese di Pielungo), Cottrer (da Sappada), De Antoni (con ricostruzioni alberi a partire dal 1550), Della Martina (nel 1774 viene Osvaldo Della Martina oriundo di Raccolana), Di Qual, Di Sopra, Marin (giunto Jacum Marin verso il 1800 dal Canal dell’Arzino, ma potrebbe anche trattarsi di un sopracognome dei Gortana: es. anno 1792, testamento di Gio.Batta Gortana Marin), Faleschini (nel 1779 viene da Moggio un certo Meni Faleschino), Gracco, Gortana (con notizie a partire dal 1582), Pinzan, Schwander (dalla Valle del Gail. Nelle carte del 1809 Svondner), Zanier (nel 1768 arriva da Clauzetto un certo Pietro Zanier).
Nel libro qua e là compaiono alcune trascrizioni: a. 1576 “Vitus filii Antonii ab Antoniis de Givigliana”, a. 1576 “Sabbata filia Viti Romanini de Fraseneto”, a. 1765 “Lenart Romanin, procuratore del Comune di Givigliana”, ecc.
L’autore ricorda inoltre vari cognomi della zona, con la prima data di attestazione nei registri parrocchiali: a. 1581 – Puschiasis (a Ludaria), a. 1582 – Candido (a Ludaria), a. 1584 – Gussetti / Cussetti, a. 1585 – Durigon, a. 1585 – D’Agar (a Ludaria), a. 1596 Pellegrina (a Magnanins), a. 1600 – Gracco, a. 1608 – Di Sopra / De Sora (a Stalis), a. 1624 – Vidale / Vitali, a. 1628 – Di Qual.
 
 “Rigolato tra XVII e XIX secolo. Anime, fuochi, migrazioni”, scritto da Adelchi Puschiasis, ediz. 2009, e dedicato al proprio luogo di nascita.
La pubblicazione è stata arricchita con numerose tabelle e svariati grafici, sempre per analizzare la popolazione sotto diversi punti di vista.
Nelle prime pagine vi trovo descritto il primo Ruolo della Popolazione, attivato nel 1811 e formato da “fogli di casa” contenenti i dati anagrafici di ciascun membro, oltre ad altre annotazioni di estremo interesse come immigrazione, emigrazione, assenza, mestiere, ecc.
A dir la verità, ignoravo completamente l’esistenza di tali Ruoli del 1811 e pensavo che i primi fossero quelli impiantati a partire dal 1833. Ad esempio apprendiamo che a Magnanins nel 1811 risultava che Giovanni Mecchia q. Gio.Battista, direttore d’osteria, da 38 anni viveva a Trieste.
Molto interessante per le nostre ricerche, ed eventuali approfondimenti, risulta il capitolo III: Provenienze e cognomi (pag. 81 – 114). Vengono trattate le seguenti famiglie:
- Di Corte. L’autore afferma che si tratta senz’altro di uno dei cognomi di più antica attestazione. Nel 1488 il “magister Iohannes q. Antonii de Curia (= de Corte) de Rigolato” si dichiarava abitante ad Ovasta, ove il figlio Marco verso il 1500 sarebbe diventato notaio.
- Candido. Nei libri canonici il primo a comparire è un “Jacobus filius q. Dominici a Candidis villae Ludariae” che sposa, il 25/08/1576, Elena figlia di Odorico Gortana da Givigliana. In altri atti il cognome viene trascritto anche nella forma friulana Chiandit.
- D’Agaro. Leonardo figlio di Nicolò d’Agar da Ludaria, si sposa il 06/09/1577. Abbiamo poi “Antonius fil. Valentini ab Antonijs del Valpicetto”, che nel 1578 sposa “Leonarda fil. q. Josephij de gar villae Ludariae”.
- Tamer. Matteo q. Nicolò Gortana da Givigliana, il giorno 8 giugno 1578 sposa una di Tamer da Collina.
- Di Qual. Antonio, Matteo e Nicolò di Qual compaiono in una sentenza del 1497 relativa a Valpicetto.
Il giorno 7 ottobre 1591 si sposa, a Comeglians, Simone di Qual.
- Durigon. Nel 1579 troviamo Odorico Durigon da Vuezzis, testimone di nozze.
- Puschiasis. Questo cognome lo troviamo citato già in un documento del 28 febbraio 1525: “Candidus quondam Bertuli de Puschiasis ville de Ludaria”.
Nei libri canonici viene registrato, nel 1578, il matrimonio tra Maria figlia di Giovanni Puschiasis da Ludaria, e Liberale di Giacomo da Mesola in Comelico.
- Candoni / Chiandon. Nel 1541 “Leonardo ed Antonio fratelli Chiandoni di Ludaria”, sono coinvolti in una rissa nei pressi della chiesa di S. Maria di Gorto e conclusasi con la morte di due persone.
Il 24 luglio 1576 si sposa Maria Candone figlia di Giacomo di Ludaria.
Da pagina 97 fino a pagina 114 vengono trattate le famiglie giunte in zona dal Seicento in poi: Barbacetto, Bulfon, Cappellari (da Pesariis), Cappellaro (da Dogna), Cecconi, Celotti (nel 1763 “Giorgio Zeloth de Cunizza Dioecesis Goritiensis”, sposa Domenica q. Giovanni Gracco da Gracco. Nei registri canonici si precisa che Giorgio “oriundus ex Carniola ab adolescentia incola loci dicti Grac”), D’Andrea, Darin (nel 1757 Bartolomeo de Rin della parrocchia di “Oltrepiave de Cadubrio”, sposa Maria vedova di Giovanni Puschiasis), Della Martina, Della Pietra, Delli Zotti, Di Corona, Di Sopra (l’autore afferma che in questo caso “non ci troviamo davanti ad un cognome nuovo. Già abbiamo osservato che probabilmente il cognome Stalis è una delle diverse forme assunte dal cognome Di Sopra. Nel 1599 un Pietro di Sopra da Stalis si sposa a Comeglians. Nel 1623 un Antonio di Battista “Superiori de Vuezzis”, sposa Maria figlia di Giovanni Barbolan da Rigolato: il primo figlio della coppia, nato nel 1625, viene registrato come figlio di “Antonii fil. Baptistae Superiori de Vezzis”, mentre il secondo, nato nel 1628, viene registrato come figlio di “Antonii de Stalis”), Faleschini, Fruch, Galante, Gerometta, Laner, Marcuzzi, Mecchia, Merchil (“Gregorio Merchil de Kranchka gorra, Labacensis Diocesis”, sposa nel 1762 Maria q. Antonio Gracco da Gracco.
Sembrerebbe che nel paese di Gracco si fosse insediata una piccola comunità di Sloveni verso la metà del Settecento), Michis / Michise, Migot / Migotti, D’Orlando, Pascutti (nel 1759 “Francesco Pascuta de loco dicto Anduins”, sposa Caterina figlia di Giuseppe Gussetti da Valpicetto. Dal matrimonio nascono 5 figli che muteranno il loro cognome da Pascuta in Pascutti), Pittin (nel 1704 Valentino figlio di “Joannis Pitinig de Dogna” sposa “Odorica olim Antonii Candit de Ludaria”. Da notare la forma finale in -ig, scomparsa a partire dai documenti del 1731), Pavona, Perfler, Pochero (ma nel 1750 Tiefenpocher e simili), Puntil, Rabasso, Raiter (ma nel 1752 Reiter e nel 1724 Raider), Revelant, Schwander, Weber (nel 1731 Beber), Wistoler, Zanier, Alfarè, Sommavilla, Moretti, Vezzi.
Molto ricco di notizie è il capitolo IV (pag. 115 – 156), dove si parla dell’emigrazione antica, che era specialmente maschile ed indirizzata verso Austria, Germania e paesi dell’Est, anche con residenze stabili, avvio di attività commerciali, matrimoni con donne del luogo.
Ad esempio si pubblica una lista del 1602 con tutti i rigolatesi “cramars” (= mercanti stagionali) “quali vano l’inverno per guadagnarsi il viver con varie sorti di marcanzia in Allemagna, nel paese di Esterai” (= Austria, in austro-bavarese Ésterreich ). Si tratta di 71 nominativi, 10 dei quali “stano loco et foco in Allemagna”.
Sempre nel 1602 viene richiesto un elenco delle persone in grado di leggere e scrivere, da tenere controllati perché possibili vettori delle idee luterane: sono Nicolò di Corte, Marco di Corte, Lonardo de Puschiasis, Valentino Guartana.
In settant’anni, dal 1602 al 1672, i luoghi raggiunti dagli emigranti sono più o meno gli stessi. Compare l’Istria, zona nuova in cui anche in seguito si stanzieranno soprattutto persone di Valpicetto. “Limitando lo sguardo alla Val Degano, l’emigrazione verso l’Istria è comune nella zona di Ovaro e riguarda specialmente sarti e tessitori ...... tessitore era ancora Giuseppe Cossetto, residente nel secondo dopoguerra a Zagabria, proveniente dall’Istria dove, forse già da più di tre secoli, si era trasferita da Valpicetto la famiglia. Un “mistro Mattio Cusset, hora abitante in Grisignana”, compare in un atto del 2 luglio 1683. Ai primi dell’Ottocento si trasferisce a Verteneglio “Giuseppe Vidali q. Giambattista”, qualificato nel Catasto del 1820 come possidente ed originario di “Regolato di Carnia”.
Nel 1692 ser Leonardo qm. Josepho Vidale detto d’Antonijs della suddetta villa di Rigolato”, fa redigere un contratto matrimoniale con “donna Pascha figliola del qm. Antonio di Benedetti abitante in Abriga nell’Istria”. Leonardo Vidale ancora nel 1701 risulta residente nel territorio di Torre e Abrega, presso Parenzo, quando “Candido qm. Reverendo pre’ Giovanni Benvenuta di Ludaria ..... ha costituito suo procuratore Leonardo Vidale hora abitante in Torre ...... a dover comparire havanti la Magnifica Giustizia e Contado di Mumiano, nelle parti dell’Istria.
Da pagina 140 troviamo date precise, a partire dal Seicento, sulle morti, avvenute principalmente in Austria e Germania, di persone provenienti dalla zona di Ludaria.
Seguono poi le pagine che l’autore dedica all’interessante argomento delle destinazioni raggiunte dagli emigranti di Rigolato.
Nel libro ci sono anche alcune genealogie:
a pagina 160 la genealogia della famiglia di Giovanni Battista Vidale (1695 – 1780), sposato nel 1715 con Caterina Gussetti (1699 – 1763): da questa coppia nasceranno ben 15 figli;
a pag. 162 la genealogia del primo figlio maschio di Giovanni Battista Vidale e cioè Candido Benvenuto Vidale, nato verso il 1718 a Rigolato, morto a Salisburgo nel 1771, sposato nel 1740 con Maria figlia di Giacomo Puschiasis, nata nel 1721 a Ludaria e morta a Rigolato nel 1784;
a pag. 165 la genealogia della famiglia di Nicolò Benvenuta, sposato nel 1624 con Sabata d’Agaro figlia di Leonardo;
a pag. 184 la genealogia della famiglia Gussetti da Magnanins: Daniele (figlio del q. Nicolò olim Leonardo Gussetti), nato nel 1643 e morto nel 1686, nel 1670 aveva sposato Agata, figlia di Giovanni Vidale da Valpicetto, ed erano nati i figli Nicolò (1676 – 1747), Maria (n. 1679), Leonardo (n. 1682). In questa pagina troviamo la genealogia di Nicolò Gussetti (1676 – 1747), sposato nel 1693 ( 4° grado di consanguineità) con Maddalena Candido (1673 – 1747);
a pag. 195 la genealogia della famiglia di Giovanni Vidale, sive de Antoni, figlio di Domenico. Si inizia con Giovanni Vidale sive de Antoni, morto a Valpicetto nel 1724, sposato verso il 1686 con Maddalena, morta a Valpicetto nel 1713 a 47 anni;
le pag. 200 e 201 contengono la genealogia della famiglia Volomario. Nel 1587 si registra il matrimonio di Maria q. Silvestro Volomario con Antonio del Fabbro di Forni Avoltri.
La genealogia inizia con Giovanni Volomario, figlio di Silvestro, che sposa Maddalena Gussetti il 27 luglio 1644.
 
I Mongiat. Le foto Raccontano
di Maria Grazia Toneatto Mongiat, 2022
Libro di recente edizione (2022) con la seconda parte dedicata alle genealogie dei vari rami di questa famiglia, a partire dalla seconda metà del Settecento.
Cicunins. Nomi e volti di un paese,
di Alessandro Perabò, 2023
Genealogie delle famiglie di un Paese:
Adamo, Alpini, Bassi, Basso, Bertoli, Bulfone, Blasizzo, Bura, Calligaris, Cavallo, Cassutti, Ciani, Cichini, Florit, Furlano, Galasso, Galloforte, Garlini, Genero, Gosparini, Gosparo, Lauzzana, Lena, Lirussi, Lissotti, Lizzi, Lizzi, Mainardi, Passerini, Peres, Martini, Masizzo, Menardi, Menis, Metbet, Miano, Nassinvera, Pegoraro, Pelizon, Pellis, Peres, Pontoni, Presello, Pussini, Quargnale, Raffaello, Rosso, Sacchi, Saro, Schiffo, Segatti, Sialino, Sitalino, Soardo, Stel, Tomat, Tomba, Sabbadini, Tontutti, Uliana, Valentinis, Zoratti, Zucchiatti, Zuliani
Casato dei Lizzi detti “Marièts”: “I Mariets, una stirpe friulana di Fagagna”, di Elia Tomai, ediz. 2013.
Una ricerca lunghissima, durata circa 10 anni, consultando principalmente l’Archivio Storico dell’Arcidiocesi di Udine, la Biblioteca “Bertolla” di Udine, l’Archivio di Stato di Udine, gli archivi parrocchiali di Mels, Fagagna, Ciconicco, Villalta, Madrisio, Farla di Majano, Martignacco, Brazzacco, Dignano, Rive D’Arcano, Pagnacco, Caporiacco, Majano, Pers, Moruzzo, ma anche gli uffici anagrafe dei vari Comuni di queste zone.
Ne è nato uno studio genealogico capillare sulle famiglie Lizzi attestate in questa parte collinare del Friuli. Tra i vari rami, lo studioso Elia Tomai, come lui stesso afferma nell’introduzione, “.... Sollecitato da alcuni amici, che mi avevano seguito nella lunga fase di ricerca e che volevano conoscere i risultati, ho ripreso in mano solamente una parte della mole di carte...” per pubblicare un voluminoso libro (circa 300 pagine in grande formato) sul casato dei Lizzi detti “Marièts”: “I Mariets, una stirpe friulana di Fagagna”, di Elia Tomai, ediz. 2013.
Interessanti altre notizie, sempre riportate dall’autore nella sua introduzione:
“.... Una decina di anni orsono, ho avuto tra le mani alcune carte di vari alberi genealogici abbozzati da mons. Angelo Tonutti, che è stato parroco di Fagagna nei primi anni del secolo scorso. Tonutti voleva fare una grande ricerca sulle famiglie di Fagagna, ma i fatti conseguenti alla guerra e alla fuga provocata dall’invasione lo hanno costretto, a guerra terminata, ad abbandonare definitivamente il paese.
...... Immaginavo una lontana origine proprio a Fagagna, ma la previsione si è rivelata inesatta: la storia di questa famiglia ebbe inizio nella vicina Caporiacco. Esaminati e sistematizzati tutti i dati di quell’ Archivio Parrocchiale, scoprii anche che, prima del 1500, la stirpe dei Lizzi traeva le proprie origini dal paese di Farla di Majano .... continuando la mia ricerca, ormai definitivamente incuriosito, il materiale si accumulava .... si ampliava, e anche i fogli con i dati genealogici crescevano oltre misura, rivelando nuovi gruppi di famiglie Lizzi ....
”, con vari sopracognomi e quindi vari casati.
“..... I Lizzi si erano distribuiti dapprima su tutto il territorio collinare ..... Ero arrivato al punto di non poter più gestire materialmente la mole di dati anagrafici, tanto che, sconsolato, ho pensato di stivare tutto il lavoro nei soliti cartolari rimandando a momenti migliori.
“.... Il volume che ora vede la luce, vuole essere, senza presunzione, anche uno strumento metodologico per altre ricerche di altrettante famiglie
...”
Frutto di lunghe ricerche i primi capitoli: “La famiglia Lizzi a Farla di Majano dalla fine del ’300 al 1500. Le origini” (qui si riportano trascrizioni o regesti dei documenti più antichi ed una grande pagina pieghevole con la genealogia).
Poi il capitolo “I Lizzi a Farla. La dispersione: da Farla a Sant’Eliseo e da Farla a Caporiacco”, segue capitolo di approfondimento “Da Farla a Caporiacco”.
Dopo c’è il capitolo sulla “Origine del cognome Lizzi” su cui dissentiamo con la prima ipotesi cioè la parola friulana “liz”, termine dei tessitori, perché mancano attestazioni medioevali di tessitori che portano come soprannome detta parola.
Più probabile, a nostro parere, una forma sincopata dell’antico nome di persona friulano Wolrizi; ad esempio a Venzone, nel secolo XV, in documento scritto in friulano si nomina: “Chatarine figle che fo de Wolrizi” (it. Volrico).
Tali forme erano molto usate nel friulano medioevale, particolarmente nei nomi di persona, anche se in origine erano sempre soprannomi: es. Niculau det Cau, Matiùs det Mus, Lurinz det Linz (da cui l'odierno cognome Linzi, che non ha nulla a che fare con la lince, come affermato da alcuni !), ecc.
Un’altra spiegazione, e qui concordiamo con l’autore, propone una forma abbreviata di Adurligi / Adurlizi e simili. Ad esempio a Gemona nel 1370, sempre da documento scritto in friulano, troviamo attestato il nome di persona “Adurligi” (it. Odolrico).
Si passa in seguito al capitolo “I Lizzi a Fagagna” e, subito dopo, “Giuseppe Lizzi a Fagagna, nasce la stirpe dei Marièts” (contiene la foto, tratta dall’Archivio della Pieve di Fagagna, con il seguente atto di battesimo, di cui riporto la prima parte: “Adi 17 ottobre 1794. Valentino figlio legittimo e naturale di Giuseppe del q.m Domenico Lizzi fù della villa di Caporiaco, ora genero in casa del q.m Valentino Cecon detto Mariet, e di Gioseffa pure figlia del suddetto q.m Valentino Cecon detto Mariet, sua consorte, nato questa notte alle ore 2 circa, fù battezzato ...” ). Quindi si tratta di un nome di casato trasferito dai Cecon ai Lizzi, anche perché Giuseppe Lizzi abitava nella casa dei Cecon detti Mariet.
Nel capitolo successivo, dedicato al nome di casato Mariet, scopriamo che in un antico censimento delle famiglie di Fagagna, redatto nel 1739, c’era una famiglia Cecon / Cecone con il “sorecognòn” Mariet, abitante in borgo Riolo e composta da 6 persone.
Viene poi citato un atto del 1661, dove si nomina, sempre a Fagagna, un “Batista Cecone detto di Marietta”.
Appare chiaro che nel corso di circa un secolo, il soprannome Marietta è stato “maschilizzato” da preti e/o notai, cioè da uomini, uniche persone ad avere il privilegio di scrivere sui registri.
Abbiamo notato tali modifiche nella formazione di vari cognomi friulani, dove le forme antiche erano femminili ma poi, lungo i secoli, sono state mutate in maschili.
Non possiamo sapere quanto di inconscio e quanto di cosciente ci sia stato in questi radicali cambiamenti, ma certamente traspare la volontà di non far emergere le donne: questo non soltanto nei cognomi, ma nemmeno in semplici soprannomi (poi nomi di casato) come in questo caso.
Segue il capitolo sulla localizzazione della casa dove andrà ad abitare questa famiglia: incrociando sapientemente i dati delle mappe del Catasto Austriaco con i dati forniti dai Sommarioni Napoleonici, l’autore riesce ad individuare con certezza la casa, isolata dal paese, dove i Marièts vi abiteranno fino al 1890 circa. In questo periodo di fine ’800 i membri della casa supereranno il numero di 50 persone. È questo il momento dell’abbandono della casa patriarcale e della divisione in due rami familiari: i Marièts che andranno ad insediarsi in borgo Paludo ed i Marièts che si stabiliranno in borgo Riolo.
Abbiamo poi un capitolo di due pagine sui “Marièts nella storia dell’emigrazione”; tuttavia questo argomento verrà ampliato notevolmente nel seguito del libro, in riferimento ad ogni singola persona.
Il resto del libro, che poi comprende la maggior parte delle pagine, è dedicato alle genealogie, divise nei due gruppi familiari che abbiamo già visto cioè i Marièts di borgata Paludo ed i Marièts di borgata Riolo, sempre nel paese di Fagagna. Per ogni persona si riportano, quando è possibile, notizie, curiosità, altre vicende di emigrazione, fotografie. Insomma una pubblicazione ricca di contenuti scritti, ma anche con belle immagini da guardare e, proprio come dice l’autore, “uno strumento metodologico”, una guida, un modello di riferimento, per altre ricerche genealogiche su famiglie friulane.
 
 “L’Albero di Bressa e i suoi ultimi 800 anni”, di Giovanni Fantin, ediz. 2013, con le genealogie di tutte le famiglie di Bressa di Campoformido.
Dopo una parte iniziale con le spiegazioni/interpretazioni di ogni cognome e dei “sopracognomi”, si riportano le genealogie delle seguenti famiglie:
Andrioli (giunti da Meduno nel Seicento), Bergagna, Bertìn (da Tomba di Mereto), Berton (da Loria di Treviso), Bertoni (casati: Blasìn, Colorede, Crot, Cirèl / Gjrèl, Passarino), Bertuzzi, Bianchi, Calligaris, Candussi (arrivati da Mels ai primi del 1700), D’Agostini / D’Agostino detti Bucìn (dalla Carnia durante il '500), D’Agostini (casati: Zuiàne, March, Neris, Sechìn), Degano, Fabris (da Lungis di Socchieve verso i primi del 1800), Fantini / Fantino (da Cussignacco nel '500, all’inizio detti de Paulis), Francescutti (da S. Vidotto di Camino), Gallai (da Blessano), Geatti (casati: Marchetàn, Codâr), Gobbo (casati: dal Cont, Luch, Pagnòn, Zamban/Samban), Gobbo (ramo estinto, ma interessante per i matrimoni delle donne con uomini di altri paesi nel Seicento e Settecento), Gurissino / Gorissino / Gorassino / Gorassini (detti Jacomèt), D’Agostino detti Gurissino (ramo estinto con Battistina Gorissino morta nel 1827, ma sposa nel 1795 di Natale Zilli, detto Gàt, con il quale continua la dinastia dei Zilli. Forse c’erano dei probabili collegamenti con i D’Agostino. Ad esempio il capostipite dei Jacomèt era Giacomo Gurissino detto d’Agostino, marito di Domenica, nata nel 1601), Gorassini (casati: Sardelon, Vidòt, Cjapelùt, Santulìn, Begiàt), Mariuzza, Morassi / Morasso, Mularo (giunti da Coderno con Gio.Batta Mullaro detto Galandino, nato nel 1693), Quargnolo (arrivati da Ceresetto nel '700), Venier detti Zurìn (da Villalta nei primi del 1700), Zilli (da Nogaredo di Prato nel '700 con Zuan Zilli detto Gàt, padre del Natale che abbiamo prima incontrato), Zulian / Zuliano / Zuliani (casati: Caisèl, Dree, Dree-Manzàn, Faris / dei Faris, Gardenâl, Marcòn, Uarìn / Vuarìn).
Il libro viene poi arricchito con molte foto di famiglie e termina con circa 30 pagine di trascrizioni di documenti riguardanti persone, cenni storici e curiosità del paese di Bressa, a partire dal 1210.
 
 L’eredità del passato, storia di un’antica famiglia nobiliare: famiglia Bertoja”, di Girolamo Michelin, ediz. dicembre 2014.
Comprende 300 pagine più 10 tavole genealogiche allegate, una per ogni ramo familiare.
La nobiltà di questa famiglia viene fatta risalire ai nobili di Pinzano, in particolare ad un Bertholomeo dicto Bertoya, attestato come abitante di S. Lorenzo di Arzene già nel 1397, figlio del nobile Simone di Pinzano che abitava a Spilimbergo.
Ma nel libro non ci sono documenti o pergamene che indicano il Bertholomeo come figlio di Simone di Pinzano. E poi il Nostro non avrebbe mai rinunciato al titolo “di Pinzano” per mettere al suo posto un soprannome ed anche con i suoi figli avrebbe continuato, nei vari atti notarili, a fare scrivere “di Pinzano”.
A Spilimbergo invece sicuramente abitava, nel 1382, Daniele figlio del nobile Odorico di Pinzano
http://www.sebico.it/Easyne2/LYT.aspx?C ... umento=285
Per quanto riguarda lo stemma con una B centrale, esistente a Valvasone (foto a pag. 34) non può essere quello dei Bertoja perché, nella raccolta capillare del conte del Torso, non esistono i nobili friulani Bertoja / Bertoia.
Poi con un lungo “salto” (perché le origini friulane non sono documentate), l’autore fa comparire i Bertoja nella città di Ceneda: infatti nella foto a pag. 39, tratta dal “Libro dell’Estimo di Ceneda” del 1532, leggiamo “Bortholamio dito Borthoia de Artico”, ma non viene scritto che proviene da S. Lorenzo in Friuli.
A pagina 45 un atto notarile del 1549 chiarisce che questo Bertoja era di Ceneda: “ser Bartholomeo dicto Berthoia filio q. ser Hieronimi de Artico de Ceneta”.
Ancora più evidenti i due testamenti di Bartholomeo (il primo del 1561 ed il secondo del 1575) descritti nelle pagine 48-49 dove non viene lasciato nulla alla Chiesa di S. Lorenzo in Friuli (strano se quello era il luogo di origine della famiglia) e nemmeno si parla di terreni o case in S. Lorenzo.
Tra il 1550 circa ed i primi del Seicento la famiglia, divenuta ricca, investe in vari paesi tra il Piave ed il Livenza (es. presso il Livenza a Stevenà, Sacile, Caneva, Polcenigo, Gaiarine, ecc.).
Nel 1581, a Portogruaro, Fedrigo figlio di Zuan Batta d’Artico Bortoia da Ceneda, sposa Marietta figlia del q. Piero Biffis di Portogruaro.
In conclusione i Bertoja di Ceneda (questi sono diventati nobili !) non hanno niente a che fare, a mio parere, con quelli di S. Lorenzo, ma si tratta di soprannomi nati in loco, con lo scopo di abbreviare il nome di persona Bartolomeo / Bortolomeo.
Si veda ad esempio anche il seguente caso di Mantova:
Bartolomeo detto Bertoia a Mantova nel 1281
https://books.google.it/books?id=TbMMAQ ... cUCh3bWQDO
 
 “Il Catapàn di Santa Margherita del Gruagno (1398–1582)”, a cura di Manuela Beltramini e Flavia De Vitt, ediz. 2014.
Il progetto di trascrizione e pubblicazione dei vari Catapàn, conservati negli Archivi parrocchiali friulani, vede ora aggiunta questa nuova opera.
Si tratta di documenti fondamentali per ricostruire alberi genealogici a partire dal Quattrocento (in rari casi dal Trecento), ma anche per studiare le origini di molti cognomi.
Notiamo l’uso del suffisso –òs per formare abbreviazioni di nomi di persona: sec. XV “Venuta uxor Candidi dicti Lidossi de Toriano” (= Torreano, frazione di Martignacco. Da Candido --> Candidòs --> Didòs che per lambdacismo diventa Lidòs); sec. XV “Leonardus dictus Dòs” di Brazzacco (Lenardòs --> Dòs).
Abbiamo poi la forma originaria del cognome Codutti, tuttora ben presente in zona: sec. XV “obiit in Christo Menica filia Cudùt, quondam Simonis Simonùt, et eius uxoris Margarite”.
Si conferma l’origine dei cognomi Pontisso / Pontissi / Puntissi, e simili, da una forma abbreviata del nome di persona Pantaleone: sec. XV “Pantaleon dictus Puntìs filius Mamulini de Playno” (Pantaleòn --> Ponteleòn --> Pontìs --> Puntìs).
Interessante la presenza nello stesso documento, e in riferimento alla stessa persona, del nome Simòn / Simonùt da cui poi il cognome Simonutto / Simonutti: sec. XV “Simon, Iohannina et Laurenza et Maria omnes filii et filie Antonii Simonis et Polonie eius uxoris, de Alnico”; “Menia filia Antonii Simonuti de Alnico et Polonie uxoris eius Antonii”.
Il cognome De Toni, e simili, potrebbe derivare anche da Tòn, abbreviazione di Matiòn: sec. XV “obiit Matia dit Tòn di Braçà” (Matia --> Matiòn --> Tòn).
L’enigmatico cognome Griotto / Griotti trova chiarimento: “Gregorius dictus Griotus de Serceto” cioè di Ceresetto, morto prima del 1425 (Gregoriòt --> Griòt).
Il cognome De Tin / Di Tin, e simili, in certi casi potrebbe derivare dall’antico nome femminile Alzubeta / Alsubeta che nel friulano medioevale era Betìn: “obiit Subeta dicta Tin uxor Dominici Mestruzi de Cereseto” (sec. XV).
Il cognome Conte / Conti non indica nobiltà perché in origine era un semplice soprannome: sec. XV “Dominicus dictus Cont de Toriano”; “Ioannis Conti de Toriano”.
Svelata anche l’origine del cognome Talotti: sec. XV “Bartholomei det Talòt filius Iohannis Sancti Andree de Supra Paludo”; “Iacobus filius Talotti Sancti Andree” (Bartolòt --> Bartalòt --> Talòt).
 



IL CATAPAN DI PAGNACCO di Flavia De VittManuela Beltramini
ISTITUTO PIO PASCHINI, UDINE, 2012
La vita di Pagnacco è stata ricostruita in base ai nomi di singoli, anche raggruppati secondo i legami familiari, ai doni (denaro, olio per l’illuminazione, oggetti personali o domestici, beni immobili), al tipo di preghiere richiesto: ne emergono, oltre agli aspetti religiosi, anche il lavoro, le presenze intellettuali di preti e notai, l’onomastica preferita. 
AA. VV. IL CATAPAN DI SAN LORENZO DI SEDEGLIANO
COMUNE DI SEDEGLIANO (UD), 2001
 
RIBIS GABRIELE IL CATAPAN DI RIZZOLO IN FRIULI (1307-1610)
ISTITUTO PIO PASCHINI, UDINE, 2002
 
BELTRAMINI MANUELA. IL CATAPAN DI CODROIPO (1551).A
ISTITUTO PASCHINI PIO, 2007
 
 Il Catapan di Zoppola, Giuseppe Vale, 1944
Il catapàn della confraternita del SS. Sacramento di Zoppola / G. Vale. - Portogruaro : [s.n.], 1944. - 16 p. ; 24 cm. ((Titolo a p. 3. - Nome dell'autore a p. 16. - Pubblicazione in occasione della prima messa di don Patrizio Bertolini
Si tratta di una sintesi e un commento sul Catapan. Consultabile qui:
https://ia802301.us.archive.org/20/items/1248447/1248447_text.pdf
Rotulus Sancti Petri de Tarcento
Un antico registro delle entrate della Chiesa di San Pietro, Capitanio Enrica (a cura)
 "Il primo registro dei battesimi di Santa Maria Maggiore di Spilimbergo (1534 - 1603)", a cura di Renzo Peressini, ediz. ottobre 2015.
Si tratta della paziente trascrizione di 3940 atti di battesimo, molto importanti perché vi compaiono spesso persone provenienti dai paesi vicini, ma anche da altri luoghi come Pinzano, Travesio, Sequals, Lestans, Dignano ecc.
 
Il registro battesimale di Gemona del Friuli 1379-1404
di DE VITT, Flavia Maria, 2000
Edizione del più antico registro battesimale conosciuto, molto ricco di dati per la storia della famiglia, l'economia, l'onomastica.



 
 Quaderni gemonesi del Trecento: Pieve di Santa Maria
a cura di Federico Vicario, 2009 (5 Volumi).

Edizione dei quaderni trecenteschi in volgare friulano, appartenenti alla serie dei camerari della Pieve di Santa Maria Maggiore di Gemona del Friuli, fino alla fine del secolo XIV. Questo lavoro, affrontando lo studio dei manoscritti più notevoli conservati nelle raccolte archivistiche della regione, si inquadra in un più ampio progetto di ricognizione dei fondi antichi del Friuli e di edizione dei documenti tardomedievali in volgare; il progetto si pone l'ambizioso obiettivo di costituire un vasto corpus di forme antiche, favorendo e rendendo possibile, così, l'intrapresa di opere lessicografiche e storiche di ampia prospettiva
 
Un onomasticidio di Stato
di Miro Tasso
casa editrice: 
Mladika 
anno di pubblicazione: 2010
pagine: 192
introduzione di Boris Pahor

Nella provincia di Trieste lo Stato fascista attuò una capillare italianizzazione dei cognomi stranieri che alterò la locale struttura onomastica e i cui effetti si possono constatare anche ai giorni nostri: basta scorrere una qualsiasi guida telefonica e si noteranno numerosi cognomi di grafia italiana che sono invece di tutt’altra origine, generalmente slovena.
Il tutto rientrava in un disegno di uniformità nazionale imposto dall’alto che cercava di occultare le tracce della diversità rappresentata da comunità e da culture potenzialmente non omologabili. La specifica operazione partì dalla prefettura della provincia di Trieste sulla base di un regio decreto del 1927 e coinvolse almeno cinquantamila persone soltanto nella città adriatica.
Il libro, che è suddiviso in cinque capitoli, non è un saggio storico, bensì una storia di cognomi ambientata a Trieste a partire dagli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale, per arrivare alla fine del regime fascista.
I dialoghi sono frutto di immaginazione, ma il loro contenuto è autentico perché ricavato da fonti archivistiche e bibliografiche trascritte in chiusura dell’opera
Una dettagliata analisi degli specifici provvedimenti che vennero messi in atto è riportata nella postfazione finale e ad essa seguono le schede biografiche dei protagonisti della vicenda, nonché l’elenco dei cognomi cambiati nel comune di Trieste.
In appendice sono pubblicati alcuni decreti di italianizzazione dei cognomi nell’allora Provincia di Trieste

Una citazione di esempio: Gazzetta Ufficiale 1929 n.184
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1929/08/08/184/sg/pdf

Paolo Parovel - L'identità cencellata
L'italianizzazione forzata dei cognomi nomi e toponimi nella "Venezia Giulia" dal 1919 al 1945 con gli elenchi delle province di Trieste, Gorizia, Istria " Cognomi ridotti in italiano per domanda o d'ufficio - Eugenio Parovel Editore Trieste 1985.
 «Caso singolare nella storia d'Europa, la gran parte della popolazione di Trieste, di Gorizia, del Tarvisiano e degli istriani in Italia non porta il proprio vero cognome, e spesso neppure il proprio vero nome ne porta altri, inventati ed imposti dal nazional-fascismo italiano. Anche la gran parte dei toponimi ufficiali dei medesimi territori non sono quelli originali, ma altri, imposti per decreto mussoliniano”

 

Cognomi triestini: origini, storia, etimologia
Libro di Marino Bonifacio
Viene qui pubblicata una ricerca sull’origine etimologico-etnica dei 197 cognomi più frequenti a Trieste nell’anno 2001, in base al numero delle famiglie realmente residenti che li rappresentano in tale anno, secondo i dati forniti dall’anagrafe comunale. Va peraltro avvertito come i cognomi studiati siano in realtà molti di più, dovendo noi nel contempo esaminare pure l’etimo di tutti quei cognomi stranieri – perlopiù slavi e germanici – adattatisi spontaneamente alla grafia italiana e poi in parte italianizzati d’ufficio dopo il 1918, per cui si veda ad esempio Córsi che per tre quarti è d’origine romanza da Pirano e per un quarto forma italianizzata di cognomi slavo-tedeschi.
Slovensko rodoslovno društvo Slovenian Genealogical Society 
Domov/Home 
Indeks Imen/Name
Index (Table)
 Indeks
Imen/Name Index (txt files)
 

Indeks Porok/Marriage
Index (Table)
 Dajalci/Contributors


Banca dati slovena http://www.genealogy.si ;
 I Mattiussi "Boschèt": storia della famiglia, di Alda Mattiussi, ediz. 2014.
Storia della famiglia Mattiussi-Boschet da Segnacco a Collalto, ad Ara, a Tricesimo, a Pagnacco e infine a Variano.
Inserita mappa genealogica dal 1700 al 1930 con 7 generazioni di Mattiussi.
Le famiglie Vicario di Beivârs, 1500 – 1900, di Daniele Vicario, ediz. 2016.
Uno spaccato di vita udinese vista attraverso la storia del borgo di Beivârs e delle famiglie Vicario.
I Buccaro de Prodolon: (storia di una famiglia di Prodolone), di Arrigo Buccaro, ediz. 2014.

 
 Le nostre radici: cognomi e casati del territorio di Paluzza in Carnia, di Giulio Del Bon, ediz. 2014..
L'opera prende in considerazione i cognomi presenti nel territorio della antica Parrocchia Arcipretale di San Daniele di Casteons, comprendente gli attuali Comuni di Ligosullo, Treppo Carnico e Paluzza (con brevi toccate su Cercivento e Sutrio). Per ogni cognome l'autore traccia un profilo storico integrato da documenti riferimenti e rimandi.
Quattro sono i capitoli:
Primo: Alcuni progenitori e la loro discendenza.
Secondo: Antiche famiglie estinte.
Terzo: Brevi presenze.
Quarto: Casate attuali.
Ricerca genealogica sulle famiglie morsanesi Bianchini e Del Bianco, di Ranieri Gaiatto, 2019
Le famiglie morsanesi Bianchini di Saletto (detti Molinaro, poi Saron) e Del Bianco dei Feletti (detti Doriguz o Duriguz)
Maddalena Mizzau, Con Beano nel cuore: storia della famiglia Mizzau di Bùzul, ediz. 2017, 193 pagine, + tavola genealogica.
 
 MATRIMONI DI CINQUE SECOLI di Nilo Pes  Matrimoni_02_corpo.doc (nilopes.altervista.org)
Si trovano notizie dei seguenti Cognomi, nella zona di Fontanafredda (PN):
Accatante - Albania Scaio - Anselmi –
Bando - Bardusco - Basso - Baviera - Beduz - Benedet - Biancolin - Blasoni - Bombardella - Bonas - Bortolin - Bottecchia - Brait - Bravin - Bressan - Brun - Bruseghin - Burigana - Buttignol –
Cadel - Calchi - Callegaro - Camilotti - Caporin - Carnelutto - Carniel - Casagrande - Cassini - Castellet(to) - Caula - Ceolin - Ceolin Polesel - Cesca - Ceschiat - Chiandet - Cimolai - Coan - Comuzzi - Corazza - Cusin - Cuzzi –
Da Pieve - Da Re - Daneluz - De Marchiò - De Rovere - De Rovere a Polcenigo - Del Ben - Del Col - Del Col  Bannìa - Del Col Besa - Del Col Perissut - Del Fiol - Del Santo - Del Tedesco - Della Bruna - Della Flora Blasut - Della Flora Dreol - Della Flora Favruz - Della Flora Pretin - Della Gaspera - Della Schiava - Della Toffola - Della Zenevra - Diana - Donadel –
Facca - Faè - Favret - Fedrigo - Fetta - Fracas - Fregonas Fuser –
Gaspari - Gasparollo - Gattoni - Giacomin - Giol - Giust - Giusto –
Larice - Lazzaro - Lorenzini - Lot - Luccon –
Malnis - Manfè - Manzon - Marchiò - Marsura - Martin - Marzocco - Marzocco di Ranzano - Massar - Mazzon - Minelli - Moras - Morlani - Moro -
Nadin - Nadin a Caneva - Nadin Pilat - Nadin Busato - Nadin Carlùth - Nadin Chions - Nadin Màrchis - Nadin Mistragnolo - Nadin Vedova - Nadin Zorzit - Negro -
Orsini -
Pagnocca - Pagot - Pascerin - Pasqualigo - Pasut - Pelizza - Peruch - Pes - Petrelli - Pezzutti - Pezzutti Sartor - Piccin - Piccolo - Pierozan - Pigliafiori - Pignat - Piovesana - Pivetta - Pivetta Erasmo - Pizzolato - Poggi - Poles "Chen" - Poles - Polesel - 1886, - Polidori - Pusiol –
Querin –
Radici - Redivo - Reginoni - Rezzin - Rigo - Rizzo - Ros - Rossetti (Vigonovo) - Rossetti - Rossetti Balin - Rossetti Brun - Rossetti Momi - Rossetti Mosit - Rossetti Pujana - Rovere Parcèl - Ruoso -
Sacilotto - Saldan - Santarossa (Ronche) - Santarossa (Vigonovo) - Santarrosa - Santellani - Santin - Scandola- Scandolo (Nave) - Scandolo (Vigonovo) - Serafin - Sfalcin - Sfrè - Sfreddo - Sgorlon - Siciliotti –
Tampel - Targa - Torret - Trevisan - Turchet - Tusset -
Varnier - Vedana - Verardo - Viccia - Viel –
Zaia - Zampol - Zilli -
 
Vecchie storie di gente nostra, di Nilo Pes
Comune di Villafredda, 2007
http://nilopes.altervista.org/vstorie/vs7.pdf
Rosa: di acque, di fede, di popolo, a cura di Vieri Dei Rossi, ediz. 2023

da pag. 113 a pag. 133 – Paolo Sbrizzi pubblica l’indicizzazione dei primi due registri della curazia di S. Stefano di Rosa (anni 1661-1771). Cognomi presenti: Baldasso, Bares, Beano, Berto, Borlon / Burlon, Brunis, Buligano, Castellano, Ciliato, Cividin, Cozi / Cozzi, Crugnaillo, De Anna / D’ Anna, Dean, Del Zotto, Di Benedetto, Di Luca, Di Lunardo, Di Vittor, Dignano, Diotto, Durigon, Fedrigo, Francescon, Frapa, Fugolin, Giacomuzzo, Gulliotto, Julianis, Locatello, Macoritti, Mariotto, Micheluzzo, Minin, Minoli, Morissino, Mularo, Palazo, Paniguto, Pasqualino, Perisan, Petron, Pezil, Pignolo, Pino, Pitana / Pittana, Riotto, Rizzo, Rosso, Talmasson, Tracanel / Tracanelli, Vettorel, Zorzin.

Luigi Luchini, sulle “Famiglie del Comune di San Giorgio della Richinvelda”, ediz. 2016.
In questa opera troviamo notizie genealogiche sulle varie famiglie, suddivise per paese.

- Famiglie di San Giorgio: Aiter, Barberino, Benigni, Bertos, Bonita (detti anche Bonisso), Bratti, Buiatto, Busolini (detti anche Busolin, Busulin), Carniel, Castellan, Cesarin, Chiarcosso (detti anche Chiarcozzo), China (antic. detti anche Chinapo), Cividin, Coletto, Comin (detti anche Comino, Comini), Contardo, Cordenons, D’Agnolo (detti anche D’Anzolo), Daniel, De Monte, Dell’Anna (detti anche Di Lana), Dorigo, Fabris, Facca, Fantino (detti anche Fantùz, Infantùs), Fresanchin, Innocente, Iosef, Lena, Leon (detti anche Lion, Lioni, Leoni), Luchini, Manarin, Manazon, Marescalco, Mason (detti anche Mozzon), Mitri, Moro, Muras (detti anche Murat), Negro, Orlando, Osvaldini (detti anche Osualdini), Paolo, Pellarin, Piliso (detti anche Pilizo), Roberti, Rosa, Sbrizzi, Schezzi, Spanand (detti anche Spanta, Spananda), Tesan, Tossutto, Tramontin, Tubello, Zanùz (detti anche Zanuto), Zavagno, Zorato.
- Famiglie residenti per breve tempo a San Giorgio: Bas, Bernarduzzi, Cilia, Colina, Culoto, Di Marco, Grillo, Maddalena, Martina, Paier, Pividor, Pratavera (o Prataviera), Strolego, Zanon.

- Famiglie di Cosa: Altan, Bertuz, Bisaro, Cancian, Cavallino, Cecconi, Cilio, Collavino, Cominotto, Contardo, Covat, Degan (detti anche Dean), Della Rossa, De Zorzi, Di Marco, Filipuzzi, Gasparo (detti anche Gaspar), Gias (detti anche Giasso), Gridello, Guerzo (detti anche Suerzo), Limon, Liva, Manazon, Marascalco, Marcon, Martinuzzi, Moro, Mullo, Novèl (detti anche Novello), Oliva, Ortolano, Pasquin, Patovel (detti anche Petovel), Perossin (detti anche Pirissino), Peruzzo, Puppo, Raffin, Rossi (detti anche Ros), Rossit, Sartor, Sedran, Sovran, Tesan, Tossuto, Tus (detti anche Tuz), Vignudo (detti anche Vignut, Vignuduzzo), Zocco.
- Famiglie residenti per breve tempo a Cosa: Alberti, Borghese, Bozzet, Colina, Del Neri, Gaspar, Grida, Iob, Leica, Marmai, Pascutti, Sala.

- Famiglie di Pozzo: Bidin, Chivilò, Colina, Colonello (detti anche Colonel, Collonello), De Zorzi (detti anche Di Zorzo, Di Giorgio), Della Vedova, Duz, Fabris, Floreano (detti anche Florian), Florido, Lenarduzzi, Marascalco, Masutto (detti anche Masut), Mazzon (detti anche Mazon, Mason), Miotto, Moro, Orlando, Partenio, Pascutto, Piazza, Pitana, Roitero (detti anche Roiter), Rossi, Silani (detti anche Cilan), Tomat, Truant, Tubello, Vriz.
- Famiglie residenti per breve tempo a Pozzo: Cividello, Peressin (detti anche Perossin).

- Famiglie di Aurava: Adelardis, Bertoz (detti anche Bertos), Bortolo (detti anche Bortul), Cacciti, Cancian, Cesarin, Cominotto, Cozzi (detti anche Cos), Culotto, Curbino (detti anche Corbino, Curbin, Cherubin), Dreon, Fanello, Gatin (detti anche Gatino, Gias, Giasso), Gias (detti anche De Gias, Giasso, Gatin, Gatino), Grillo, Macor, Marascutti, Mason, Mitri, Partenio, Pesce (detti anche Peze, Pezzer), Sclabassi (detti anche Clabas), Toffolo, Valentin, Volpatti (detti anche Bolpat, Bolpato), Zorzi (detti anche De Zorzi), Zorato.
- Famiglie residenti per breve tempo ad Aurava: Brodor (detti anche Brodato), Cattarussi, Guerra, Lischiutta, Maiola, Masutto, Pic, Sacchet, Sclip, Tramontin.

- Famiglie di Provesano: Basso, Bertuzzi, Bozzer, Cividin, D’Andrea, Fedrigo, Fornasier, Morut, Polon, Truant.

- Famiglie di Rauscedo: Basso (detti anche Bas, Bassi), Bertuzzi (detti anche Bertuz, Bertuzo, Bertuzzo), Bisutti, Bortuzzo (detti anche Bortuz, Bortoluz, Bortoluzzi, Bortolussi), Buzolin (detti anche Buzolino, Busolo, Buzolo), Cesarato (detti anche Cesaratto), Cimarosti, Cocitto, Cristofoli, Crovato, D’Andrea, De Monte, De Paoli, Fabbro (detti anche Fabro, Del Fabbro), Fanello, Fornasier, Frisotti, Griso, Leon, Macanino, Marchi, Moretti, Mullo (detti anche Mullati, Mussati), Petris, Risotto, Rosso, Tajamento, Tesan, Tonello, Tossutto, Trevisan, Venier, Volpe.
- Famiglie residenti per breve tempo a Rauscedo: Bortolo, Calligaro, Coradazzo, Galetti, Perissino, Sartor.

- Famiglie di Domanins: Battistella, Berduzzi (detti anche Borduzzi, Brodussio, Bertusso), Bisutti (detti anche Bisut, Bisuto), Bonutto, Bortusso, Calligaro, Cancian, Cesaratto, China, Cocitto (detti anche Cozzitto, Cocit, Cosit, Coccito), Colautti, Crovatto (detti anche Crovat), D’Agostinis (detti anche D’Agostini, D’Agostin, Di Agostino), D’Andrea, Damiani, De Bedin (in passato Di Bidin), De Candido (anche Candido, Di Candido, Canduzzo, Cianduz), De Monte (detti anche Di Mont), De Paoli, De Zorzi, Del Pin (detti anche Del Pino, Pignolo), Dell’Anna (detti anche Di Lana), Deotto, Faussa, Fornasier (detti anche Fornacer, Fornaceri), Forniz, Franceschina, Giusti (detti anche Iusti, Giust, Iust), Lenarduzzi (in antico Lunardo, Lunarduccio, Lunarduzo), Marchi (detti anche Di Marco, De Marchi), Marcolina (detti anche Marcolin), Mian, Moretto, Oltrana, Pellegrin (detti anche Pellegrini, Pellegrino), Pesean (detti anche Peseian), Piccolo (detti anche Pizol, Pissinin), Pighin, Pittaro, Romanesso (detti anche Romanesi, Romanesco), Rubino, Tonelli, Venier (detti anche Vener, Veneri), Zanin, Zanuzzi, Zecchini, Zulian.
- Famiglie residenti per breve tempo a Domanins: Batolo, Blasoni, Brisigel, Brunessa, Cecchin, Cilia, Della Zuanna, Di Cecco, Fedrigo, Fiorello, Leoni, Mateussi (detti anche Matteussi), Miotto, Pavan, Rovi, Sottila, Spangaro.
La seconda parte del libro è dedicata alla trascrizione integrale di tre libri dei morti (Liber defunctorum 1618-1653, Liber defunctorum 1656-1705, Liber mortuorum 1705-1745) appartenenti alla Pieve di San Giorgio della Richinvelda.
Il libro si conclude con un utile indice delle persone morte, suddiviso in cognome, nome, data di morte, registro di riferimento.
Alla fine troviamo allegati tre alberi genealogici: famiglia Spilimbergo-Domanins, famiglia De Bedin, famiglia Venier.
Armando D’Agnolo “il piciul Tesis e la sua storia”, ediz. 2018, troviamo moltissime notizie su Tesis ed in particolare il capitolo “I ceppi e le origini delle famiglie”, con la descrizione dei seguenti gruppi familiari: Fratta, Galetto o Galletto, Tolusso, Bertoli, Re o Del Re, Moras o Morassi, Del Moro, De Zorzi, D’Agnolo e Angeli, Di Vit o Da Vit, David o Di David, Visinali, Bearzatto, Paiero, Sartor o Del Sartor, Zannier o Zanier, Salvador o Salvadori, Giacomelli o Giacomello, De Lorenzi o Di Lorenzo, Facchin, Tesan, D’Andrea, Arrigo, Martinuzzi, Candido, Lenardon, Roman, Massaro.
Interessante il capitolo sulla emigrazione con dati ricavati anche dai registri parrocchiali. Ad esempio nel 1710 morivano a Roma, ed entrambi a 46 anni di età, Paolo q.m Zuanne Martin [Tolusso] detto Magrin ed Antonio q.m Bastian Galletto. Nel 1790, sempre a Roma, moriva Daniele Galletto di 28 anni. Verso la fine del Settecento sono inoltre attestate le morti a Roma di alcuni Fratta e David.
San Martino, Storia e Luoghi di una comunità,
di Carlo e Enzo Marcolin. Ed. Olmis 2017
Carlo Marcolin ha dedicato molti anni della sua vita alla ricostruzione delle genealogie di quasi tutte le famiglie di S. Martino di Campagna.
Ha anche provveduto, in collaborazione con Dino Del Savio, alla digitalizzazione dei registri dei battesimi, matrimoni e defunti di S. Martino, in formato Excel.
ALLA LOCANDA DE L'OSTE TEDESCO, di Vittoria Pizzolitto
 Sui mercanti tedeschi e sulla comunità di Portogruaro nel Cinquecento
Mario Gariup, Renzo Gariup e Renzo Rucli, su “Topolò / Topolove. Racconto sulle origini di un paese delle Valli del Natisone”, ediz. 1994.
formato pdf scaricabile da:
 https://www.recan.it/wp-content/uploads/2017/02/topolo.pdf
Importante per conoscere le tradizioni e usanze di questi paesi di etnia slovena, quanto riportato dagli autori: “fino al 1750 circa la trasmissione dei beni patrimoniali andava esclusivamente ad un unico figlio maschio o femmina. Evitando la frammentazione della proprietà, si conservava l’unità della famiglia e, come conseguenza, la filiazione di nuovi nuclei familiari fu molto lenta e strettamente legata all’ampliamento delle aree coltivabili sottratte al pascolo e al bosco”. C’era poi l’usanza, almeno fino al 1750 circa, per cui il solo figlio maschio primogenito si sposava e gli altri fratelli rimanevano in casa contribuendo al mantenimento di tutti i familiari.
Un’altra tradizione molto antica consisteva nel trasferimento dello sposo nella famiglia della sposa, residuo questo della società matriarcale paleoslava.
“Nel 1600 a Topolò abitavano 14 famiglie: sette nel paese alto, tutte con il cognome Gariupp / Gariup, e sette nel paese basso con i cognomi Rucli (cinque), Philippiz / Filipig (una) e Scuok (una)”.
Di seguito si riportano le genealogie con i nomi dei capostipiti ed i casati originati da ciascuno.
Paese alto: famiglia di Gariupp Hilarius (suo figlio Gariupp Marinus, a. 1635) dalla quale sono derivate 5 casate; famiglia di Gariupp Thomas (suo figlio Gariupp Stephanus, a. 1658) dalla quale sono derivate 5 casate; famiglia di Gariupp Stephanus (suoi figli Jacobus, a. 1652 e Georgius, a. 1644) dalla quale sono derivate 3 casate; famiglia di Gariupp Martinus (suo figlio Gariupp Gasparus, a. 1638) dalla quale sono derivate 3 casate; famiglia di altro Gariupp Stephanus (suo figlio Gariupp Sebastianus, a. 1641) dalla quale sono derivate due casate; famiglia di Gariupp Jacobus (a. 1730) dalla quale sono derivate due casate; famiglia di Gariupp Mihael (a. 1680) di cui è rimasta un’unica famiglia con il nome di casato Mihielova.
Paese basso: famiglia di Rucli Gasparus (suo figlio Rucli Andreas, a. 1638) dalla quale sono derivate sei casate; famiglia di Rucli Georgius (suo figlio Rucli Mattheus, a. 1640) di cui è rimasta un’unica famiglia con il nome di casato Tonova; famiglia di Rucli Gregorius (suo figlio Rucli Paulus, a. 1631) dalla quale sono derivate 3 casate; famiglia di Rucli Petrus (suo figlio Rucli Mihael, a. 1639) dalla quale sono derivate 7 casate; famiglia di Rucli Philippus (suo figlio Rucli Joannes, a. 1656) dalla quale sono derivate 4 casate; famiglia di Philippiz Sebastianus (suo figlio Philippiz Stephanus, a. 1668) dalla quale sono derivate 6 casate; famiglia Schuok Antonius (a. 1685) e Schuok Petrus (a. 1705) dalla quale sono derivate 4 casate.
Si cerca poi con due mappe di ricostruire la ripartizione dei campi nel 1600 secondo i gruppi familiari e, a pagina 124, viene presentata una mappa con un tentativo di ricostruzione del sistema insediativo nel 1600.
 
  Appunti sulla zona di Varmo (da ricerche di Teresa Vuaran).
anno 1629 – domino Benetto Bonetti d’Olzan, luogo vicino alla riviera di Salò,domiciliato a Santa Marizza)
anno 1621 – ser Domenico di Cadel da Roveredo di Porcia, fa testamento in Roveredo di Varmo: lascia al genero tutti i suoi “instromenti da marangon per saper lui un pocho dell’arte”.
anno 1589 – testamentum dominae Catherinae Iadrensis uxoris in tertijs votis ser Odorici Durigatti de villa Varmi
anno 1590 – testamentum dominae Mariae uxoris relictae in primis votis quondam ser Gasparis Vatrij [oggi cognome Vatri] de villa Varmi et in secundis quondam ser Mauri della Danela de Palazolo
anno 1597 – testamentum dominae Iuliae filiae quondam magistri Petri Benelij de Utino et uxoris relictae in primis votis magistri Nicolai Soprani sutoris [oggi cognomi Sovran, Sovrano, Sovrani] et in secundis quondam Ioannis Molendinarij de Focina
anno 1599 – testamentum Sebastianae quondam Dominici del Vecchio de villa Varmi
anno 1600 – testamentum Magdalenae uxoris Petri à Fabro de Sancta Maritia in secundis votis et in primis ser Vendramini Pilutti de Rivignano
anno 1603 – testamentum Magdalenae uxoris Petri à Clara de Romans, filiae quondam Antonij Ioannutti de Rovoreto
anno 1661 – Evangelista Manzoni, nodaro in Belgrado di Varmo
anno 1664 – testamento di donna Caterina, moglie di ser Michel Riga, trovandosi a letto e “dà parto et di mal straordinario aggravata”
anno 1664 – testamento di donna Catherina figliola del q. Giovanni Domenico Petrizzo da Muscleto, moglie relicta q. Giovanni Cloza, detto della Rossa, di Roveredo
anno 1672 – testamento di Maria figliola del quondam Zuan d’Urbano di Ronchis di Latisana, giovane “immaritata” e sorella di Francesco d’Urbano
anno 1677 – testamento di Domenica figliola del quondam Battista molinaro di San Mauro e seconda moglie di Zuan Sbaiz di Ronchis
anno 1677 – Grazia figlia di Urban Urbani d’anni 12 (Ronchis), Maria figlia di Leonardo Sbaiz quondam Francesco detto Montello (Ronchis), Domenica moglie di Giacomo Burtolo over Gigante (Ronchis)
anno 1677 – testamento di donna Valentina figliola del quondam Biasio Salvador e moglie di ser Francesco figlio di ser Battista d’Urban di Ronchis
anno 1679 – testamento di Domenica q. Giacomo Fontana di Teor
anno 1710 – testamento di Leonarda moglie di Bernardino Colavatto di Teor
 
  Screm N. “Genealogia della casata Screm”, ediz. 1984.
 
  Nella rivista friulana "Il Ferarùt", numero 71, settembre 2008, è stata pubblicata una sintesi di una lunga ricerca genealogica sulla famiglia Leoni con i rami presenti a San Martino al Tagliamento (Pn), Valvasone (Pn) e Rauscedo (Pn).
Molto interessanti gli antichi spostamenti della famiglia (o di parte di essa) che, come constatato anche in mie ricerche su altre famiglie friulane, seguiva un prete membro della famiglia per trasferirsi nella località, anche lontana, in cui il sacerdote assumeva la reggenza della parrocchia.
Alcuni membri si arricchirono e acquistarono vaste proprietà terriere nel Friuli Occidentale, ma anche alcune case a Venezia.
La famiglia Leoni acquistò, in società con la famiglia Mangilli di Udine e per la cifra totale di 42.000 ducati, la proprietà e la giurisdizione dell'antica Abbazia di San Gallo a Moggio Udinese, ricevendo il titolo di Marchese.
L' autore di questa ricerca, cioè Giovanni Leoni del casato detto Batistòn, ha avuto anche la fortuna di trovare in un antico casale, un tempo di proprietà dei suoi antenati, lo stemma scolpito su pietra e datato 1690.
 
Il feudo di Sant’Odorico presso Sacile di Giorgio Zoccoletto  Giorgio Zoccoletto “Il feudo di Sant’Odorico presso Sacile al tempo dei Flangini”, ediz. 2000.
Contiene notizie sulle famiglie Fabio, del Furlan, Pignat / Pignatto / Pignatti, Vareschin / Vareschino, Busetto / Busetti, Toffoletto / Toffoletti, Negri / de’ Negri, Gasperotto / Gasparotto, de Corà, de Marco, Coloner, Furnasotto / Fornasotto.
 
  Del Bel Belluz Facca  Sonia  "Family album. - : the Families of St.Petr the Apostle in Azzano Decimo 18.-19. Centuries", 2 vol. (401, 400p.), ediz. 2008
 Ricerca sulla genealogia di una famiglia friulana nella storia del suo tempo" (ricerca sulla famiglia Nogarino), di Giuseppe Nogarino, ediz. 2003
 
  Giorgio Bivi, Massimiliano Galasso e Attilio Meotto: “Cesarolo tra il XVII e il XX secolo”, I volume, ediz. 2005.
Vi compaiono le genealogie delle seguenti famiglie:
Vizzon, Simonato, Bozzer, Bianchin, Cinel, Valvason (probabilmente in origine contadini provenienti dal paese di Valvasone; ma a Valvasone c’erano anche ebrei diventati cristiani che avevano assunto il nuovo cognome di Valvason), Braccetto / Braccetti, Caligari / Calligher, Sforzin, Pilosio, Neri, Codognotto, Colle, Serodine (da un soprannome: anno 1772 “Valvason detto Serodene”), Pramparo, Zamarian, Pizzolit / Pizolit / Pizzolitto / Picciolit / Picciolito, Manzan, Tollon, Urban, Galasso, Meazzo, Collauto / Colaut / Culaut, Meoto / Meotto, Trevisan / Travisan / Trivisan, Pagnon (da un soprannome: anno 1726 “Travisan detto Pagnon”), Braida, Carbon ( anno 1720 circa: “Zuane Braida ditto Carbon”), Saccon, Del Sal, Volpatto / Volpato, Falcomer.
 
  Famiglie “popolari” presenti nella raccolta di genealogie del conte del Torso:
Angeli, Antivari, Asquini, Baldissera, Ballini, Barachino, Bearzi, Bergamino, Biglia, Bodeni, Bombelli, Bortoli, Bortolotti, Bozzi, Braida, Campanili, Campiuti, Canciani, Cancianini, Capodagli, Carminati, Carnera, Cassacco, Cavassi, Cernasai (o Cernazai), Chiaruttini, Chiozza, Ciani, Cicogna, Cittareo, Comessatti, Cordenons, Cortelazzis, Cortis, Corvetta, Cosolo, D’Aronco, De Carli, De Checo, Della Noce, Della Rovere, Delle Donne, De Senibus, Desia, D’Este, De Toni, Di Gaspero (di Gaspero Rizzi), D’Orlandi, Duodo, Fabris, Facci, Farra, Favetti, Ferrari, Flaibano, Folini, Fornera, Forni, Gabelli, Gabricci, Gaetini, Galvani, Gazoldi, Gervasoni, Giacomelli, Giavedoni, Girardini, Gonano, Joppi, Kechler, Lotti, Malignani, Mander, Manenti, Marangoni, Marchiolato, Marcon, Marcotti, Marsilio, Marsoni, Marsoner, Mesagli, Micoli, Milanopulo, Milocani, Mocenigo, Montalbano, Morassutti, Morelli, Moro, Montmarin, a Mula, Murero, Natolo, Nervesa, Nievo, Nimis, Omet, Pagani (o Pajani), Paolini, Partenopeo, Patrielli, Pecile, Pelizzo, Pellis, Peratoner, Peretti, Pettoello, Peverini, Pittana, Piemonte (o Piamonte), Pirona, Pistacchi, Pistochia, Piussi, Podrecca, Pognici, Poletti, Politi, Porcia, Pratense, Prodolone, Proviseo, Richa, Romano, Roncali, Rosa, Rovere, Rubbazzer, Rubini, Sala, Salvo, Scala, Schiavetti, Schiavi, Simonutti, Socrate, Solimbergo, Spaetti, Spezzotti, Stellini, Stringari, Tami, Tassis, Todeschini, Tomadini, Tomba, Tremonti, Turra, Vendrame, Venerio, Venier, Vicario, Volpe, Vuello, Waiz, Zanettini, Zanon, Zanutta, Zapoga, Zenarolla, Zenerio, Zerbini, Zoletti, Zopetti, Zucchi.
 
  La comunità resiana di Praga nel '500 e '600.
Il grande studioso friulano Giovanni Battista Corgnali già nel 1940 aveva scovato dei documenti sui resiani a Praga, tutti in atti notarili datati 5 agosto 1600.
Nel primo troviamo “Andreas Copettus de Gniva” di Resia, residente nella città di Praga, che risultava creditore di lire 50 verso “Joanna relicta quondam Joannis Lunghini q. Matthiae” di S. Giorgio di Resia (atto stipulato a Prato di Resia nella casa di Tomaso Micel, presenti Antonio Lunghino q. Andrea di S. Giorgio e Giovanni Podreca di Gniva).
Nel secondo troviamo Girolamo Cuus e Antonio Valent di S. Giorgio che sono arbitri in una contesa tra Gregorio Culùs di S. Giorgio e “Stefano Nayda q. Thomaso”, pure di S. Giorgio, abitante a Praga.
Nel terzo compare “Stefano Bellina, civis veteris urbis Pragae”, cioè cittadino dell’antica città di Praga, in una vertenza contro “Giuseppe Quaia di Stolvizza” per un credito di lire 55 e soldi 10, dovuti “pro tot mercibus ferreis” prodotta da Stefano Bellina “in officina sua Pragae”.

Da notare il cognome Copet / Copetto / Copetti, derivato da un “Jacopeti” attestato a Resia già nel 1336.
In documenti del 1739 troviamo “Antonio q. Simon Copet”, di Gniva di Resia, emigrante nella zona di Treviso.
Interessante anche il cognome Micel / Micelli: nel 1739 compare “Valentino q. Zuan Micelli ”, di Gniva di Resia, emigrante nelle zone di Treviso e Venezia; sempre nel 1739 troviamo a Gniva “Tommaso figlio di Tommaso Micelli ... che partì per Trieste” e “Antonio figlio di Tommaso Micelli ... che partì per Trieste”.

 
 

Blog di Faustino Nazzi (https://fauna31.wordpress.com/)

  Famiglia Bulfone: stirpe di Ciconicco-Plasencis dalle origini al 1818 ”, di Paolo Bulfone , ediz. 2009.
 
  Famiglie presenti a Cervignano nel '500:
Bradaschia, Zurini, Grillo, Pinca, Battaia / Battaglia, Fracasso / Fracas, Blason, Buranello, Bressan / Brissiano, Scalino, Livon, Razzi, Comassi, Soldat / Soldati (anno 1538 “Jacobo q. Angeli Petri soldati de Cervignano”), Scuz, Corona, Paronitto / Paronitti, Mini, Urban, Vescul, Fogar / Fogari, Scarazzo, Malagnin / Malagnino, Basso, Negri / Del Neri, Boccamosto, Volpatto, Guardia / Uardia, Dorigo, Stringaro, Coz / Cozzi / Cozzio, Vellaro, Malisan, Branzo, Gaio, Schiavo, Baroso, Arquà / Arquato, Pinzano, Formicola / Formigula (anno 1538 “Giorgio Formigula”).
 
  Friulani emigrati nella zona di Visignano d’Istria (sec. XVII – XIX).
In un articolo, pubblicato nel 1960 dallo studioso Antonio De Colle, troviamo le seguenti attestazioni:
anno 1741 “mistro Francesco de Lodovico Artico, cargnello, habitante in Visignano”,
anno 1746 (muore a Visignano) “Ilario, figlio di mistro Lodovico Artico dalla Cargna,
anno 1826 “Maria Maddalena Margarita q. Antonio Antonini della parrocchia di Ovaro in Carnia, ma abitante qui (Visignano) da oltre un anno, sposa Matteo Rabas”,
anno 1752 “Gio. Batta Alessio, furlano”,

anno 1769 “mistro Gio. Batta Alloi (o Aloi), fabro da Gemona,
anno 1777 (battesimo di) “Francesco figlio di mistro Pietro Aloi e Domenica”,
anno 1779 (battesimo di) “Lorenza Francesca Agata”, degli stessi;
anno 1781 (battesimo di) “Biagio”, degli stessi;
anno 1803 (muore a Visignano) “mistro Pietro Alloi fabro”,
anno 1832 “Giuseppe q. Damiano Adami da Cividale, ortolano”,
anno 1654 “Antonio Battiston, furlan”,
anno 1629 “mistro Christoforo Benedetti, cargnello”,
anno 1653 “Zuana vedova del q. Cristoforo Benedetti”,
anno 1668 “Antonio Benedetti”,
anno 1673 “Antonio q. Antonio Benedetti”,
anno 1685 “Zuane Benedetti”,
anno 1709 “pre’ Cristoforo Benedetti”,
anno 1802 “mistro Nardo di Antonio Bressan dalla villa di Venzon in Cargna” [probabilmente errore per Lenzone, frazione di Ovaro],
anno 1811 “mistro Girolamo Bressan di Girolamo, dal Friuli”,
anno 1818 “Antonio q. Antonio Bressan, tabernarius”,
anno 1812 “mistro Zuane Bagattin (o Bagatin) q. Domenico, muratore, della parrocchia di Osoppo”,
anno 1735 “Antonio Bortolotto, furlan”,
anno 1779 “Piero q. Leonardo Brovedan, cargnello”,
17 gennaio 1780 “Gio. Batta Cappellari e Mattia Mazzin, ambo de villa Pesaris nella Cargna”, costruiscono l’orologio da collocare sul nuovo campanile di Visignano;
anno 1611 “Zuane de Cleva” ( padrino in un battesimo)
anno 1610 “Pantaleon Colinas (o Culinas, Colinassi), marito di donna Lucia cargniela”,
anno 1650 “Pietro Culinas, muratore, e Mattio Colinassio cargnello”,
anno 1680 “Zorzi Corva detto Corvetta, tessitore, e la moglie Orsulina”,
anno 1730 “mistro Giacomo Candriella detto cargnello”
anno 1812 “mistro Giacomo di Francesco de Caneva, dalla Cargna”;
anno 1779 (battesimo di) “Lucia figlia di mistro Gio. Batta Crosilla e sua moglie Maria, dalla Cargna”,
anno 1772 “ mistro Nicolò Cuzzi q. Alessio dalla Cargna”,
anno 1791 “Alessio di Piero Cuzzi”,
anno 1810 “Gioseffa moglie di mistro Daniele Cassetti q. Antonio cargnello”,
anno 1831 “Nicolò q. Antonio Cassetti, tessitore, sposo di Caterina figlia di Matteo Fortuna”,
anno 1837 (muore a Visignano) “Giovanni figlio di Pietro Cisilino da Cividale”,
anno 1851 viveva a Visignano “Angelo q. Valentino Cisilino da Basiliano”,
anno 1799 (Visignano) padrino al battesimo di Lucia, figlia di Gio. Batta Urban, è “Gio. Batta Cech della Cargna comorante in Castellier di Visinada”,
anno 1631 si attesta un “mistro Raffael da Quel cargnel”, gastaldo della Confraternita del beato Giuliano Cesarello a Valle d’Istria,
anno 1628 “Iseppo Damian detto anche Iseppo furlan”: procuratore del Comune di Visignano in un litigio con il pievano pre’ Antonio Sincich,
anno 1833 Daniele q. Giovanni del Degano “carnius, calceolarius”,
anno 1731 “Gio. Batta Daniele de Franceschi q. Mattio dalla Carnia”,
anno 1831 “Alessandro di Paolo de Franceschi, carrer, oriundus de Carnia ex rure Mione”,
giugno 1829 Francesco Ferrigoto [= Feregotto], di Braulins, lavora “sei giornate nello spacco della pietra, che servì a selciare la strada interna di Visignano”,
anno 1616 (battesimo di) “Antonio di Simon Frion et Maddalena sua moglie, di Buglie di Friul, abitante in questa parrocchia”,
anno 1691 “mistro Floriano Zulian q. Zuane, carniello, muratore”;
anno 1697 “Menigo Gasparin, furlan”, padrino in un battesimo;
anno 1654 “Battista Gonano q. Daniele”
anno 1780 circa “mistro Valentino Flumiani, calzolaio” da S. Daniele del Friuli;
anno 1752 “mistro Antonio Gortano”,
anno 1791 “mistro Nicolò Gottardi da Cargna”
anno 1815, novembre 24, “Gio. Batta q. Vigilio Gottardis, vedovo, oriundo della villa di Mione, sposa Francesca q. Mattio Ghersa”;
anno 1836 “Giacomo Gardel q. Giovanni de Carnia, faber lignarius”,
anno 1851 “Francesco q. Francesco del Giudice, detto Cunt, da Pantianicco”,
anno 1770 (muore a Visignano in casa dei Gonano) “Giacomo di Valentino Giacomet da Pofabro nel Friuli”,
anno 1849 circa “Giovanni q. Sebastiano Miani di Cormons, nato nel 1821, risiede a Visignano;
anno 1732 “Valentino Misdaris abitante in Visignano”,
anno 1692 contratto fra Zuane Sincich e mistro Florian Zulian muratore; testi: “Piero de Zorzi et Angelo Monasso, forlani della villa di Buia”,
anno 1782 “mistro Francesco del Missier, della villa di Mione nella Cargna”,
anno 1784 “mistro Daniel Marin della Cargna, tessitore”,
anno 1811 “Domenico figlio di Santo Mizzao (o Mizzau), contadino, dal Friuli, abitante da alquanti anni in questa parrocchia”;
anno 1685 (battesimo di) “Meniga figlia di Blasio Massera, e sua moglie Pasqua, di Friul”,
anno 1735 “mistro Nicolò Miniotto da Muina”
anno 1781 (muore a Visignano in casa di Antonio Cima) “Santo, figlio di mistro Gio. Batta Mazzoli, oriundo da Maniago del Friuli, dimorante in questo luoco, d’anni 32”,
anno 1785 “Domenico del q. Zuane Nascivere (o Nassivera), della villa di Forno Savorgnano nella Carnia, morì in casa di Biagio Crosilla”,
anno 1649 “Nicolò Nonini da Porcia, abitante in Visignano”,
anno 1783 “Leonardo d’Andrea Oricci della villa di Raveo, d’anni 23, interfetto da una persona ai confini di questa parrocchia”,
anno 1752 “mistro Mattio Pinzano (o Pinzan) q. Zuane e mistro Giuseppe Gonano, comoranti in Visignano, della Cargna, Canal di Gorto, villa di Lenzone”,
anno 1757 “Zorzi Pinzan”, padrino in un battesimo;
anno 1660 “Bastian Pulin oriundo dalla Carnia”,
anno 1618 “mistro Micolo di Pozo, cargnello”,
anno 1702 “mistro Nicolò de Pozzo q. Pasqual, dalla Cargna”,
anno 1803 “mistro Florian Pozzo, dalla Cargna, morì in casa di Gio. Antonio Travan”,
anno 1769 “mistro Leonardo figlio di mistro Piero Palma, fabro”;
anno 1785 (battesimo di) “Zuana figlia di mistro Ubaldo q. mistro Piero Palma della Cargna”,
anno 1797 (muore) “mistro Ubaldo fratello di mistro Leonardo Palma”,
anno 1854 (battesimo di) “Anna Maria figlia di Giacomo della Picca, contadino, oriundo de Friuli”;
anno 1808 “Leonardo della Pietra q. Marco, della villa di Luvint, tessitore, da vari anni abitante in questa parrocchia”,
anno 1794 “mistro Leonardo Pol q. Matteo, dalla provincia di Carnia, ammogliato con Lucia”,
anno 1805 “Antonio q. Matteo Pol, oriundo da Cargna, parrocchia di Gorto”,
anno 1807 (muore in casa di mistro Piero figlio di Leonardo Palma) “mistro Zuane, figlio di Pietro Pive (o Piva), muratore, oriundo dalla villa Pilover, parrocchia di Venzone, nel Friuli”,
anno 1805 (muore a Visignano) “Antonio Paveja [= Pavei, Paveglio] q. Domenico, furlano, taglialegna, nativo del villaggio Navarons, parrocchia della villa maggiore Midun, nel Friuli, d’età d’anni 56 ”,
anno 1794 “Giuseppe di Pietro Pancera, del territorio di Cormons”,
anno 1785 “mistro Daniel Perisina [= Peressina] da Alesso nella Cargna”,
anno 1708 “mistro Anzolo de Rossi dalla Cargnia”,
anno 1736 “mistro Gio. Maria Rabassi (o Rebassi) q. Gerolamo, dalla Cargna, perito nell’arte di muraro”, erigeva l’altare in marmo di S. Quericio nella chiesa parrocchiale di Visignano;
anno 1750 contratto con “li mistri Gio. Batta e Nicolò germani Rabas, muradori, per la fabrica della casa della pieve, detta Farus”;
anno 1778 “Gio. Batta Rabas, zupano di Visignano”,
anno 1722 (muore a Visignano) “Osvaldo de Riosa (o Rosa o Ariosa), furlano, da Casasola”
anno 1752 (battesimo di) “Anastasia figlia di Stefano Faba e Lucia”: la madrina è “donna Elena moglie del capo Vicenzo Rosa”,
anno 1804 “Antonio Riosa da Casasola di Friuli”,
anno 1655 “mistro Biasio Scarparossa cargnello”, padrino al battesimo di Marina figlia di Gregorio Bueri,
anno 1684 “Gio. Batta Soravito, cargniel”,
anno 1732 padrino in un battesimo a Visignano “mistro Giorgio Sopravito”,
anno 1741 mistro Nicolò Steffanuto (o Stefanutti) q. Candido, muratore, stima una casa in Visignano insieme con il muratore Gio. Batta Rabas,
anno 1754 “mistro Gio. Batta Steffanutto”, padrino in una cresima a Visignano;
anno 1791 in un testamento, rogato a Visignano dal notaio Pier Antonio de Colle, compare come testimone “Anzolo Steffinuto figlio di Mattio, della villa d’Alesso in Cargna”,
anno 1600 “mistro Zuane di Tomat, cargnello” padrino in un battesimo;
anno 1660 viene ricordato un “mistro Zuane Tomat, cargnelo” a S. Giovanni della Cisterna;
anno 1691 (muore a Visignano) Svaldo Tomat,
anno 1728 “mistro Gio. Batta Tavian de Friuli, habitante in Visignano”,
anno 1721 “Gio. Batta figlio di Domenico Travan, tessitore”,
anno 1778 “mistro Gio. Batta di Osgualdo Urbano (o Urban), oriundo della villa di Mione”,
anno 1714 “Lorenzo de Cleva q. Mattio di Visignano, Anna moglie di Zuane di Valle, cargnel, habitante in Cerrion”,
anno 1772 “Stefano q. mistro Zuane Valent dalla Cargna”,
anno 1787 (muore a Visignano in casa sua) “mistro Francesco Vicenti (o Vincenti) da Monfalcon, d’età di anni 60”,
anno 1880 circa (muore a Visignano) “Luigi Zorzenon, falegname, da S. Giovanni di Manzano”.
 
  Antiche famiglie di Fossalta di Portogruaro.
Da capillari ricerche, condotte da Vittorio Menaldo nell’archivio parrocchiale di Fossalta, risultano documentate le seguenti famiglie:
anno 1560 Zampar, Gentilin, Blas, Brun, Pontello, Piccolo, Bressan, Falcon, Carniel (anche Cargnel, Cargnello, Cargnelli), Novello, del Zotto, Pizzol, Colletto, Fabro, Trevisan, Colusso;
anno 1569 Nonis, Pavan, Bello, Buranello, Rossetto, Salvador, Pasian, Diamante, Bertoia (o Bertoja);
anno 1571 Musso, Cancian, Massaro, Basso, Benedetto (o Benedetti);
anno 1572 Paschetto, Cesco, Sartor, Massarutto, Manin;
anno 1573 Innocentin, Gasparini, Bodetto, Gruer;
anno 1575 Padovese, Valvason, Pol, Infanti;
anno 1578 Battisacco;
anno 1583 Moretto, Bottos, Beccari, Blasut, della Lena;
anno 1586 Pessa, Zaghis, Pasutto.
 
  "Istrago e i De Paoli: storia di un piccolo paese e di una grande famiglia" (ricerca genealogica sui De Paoli / Di Paoli / De Pauli / Di Pauli presenti nel paese di Istrago) , di Antonella Oliana.

 
  "Ricerche storiche sulla famiglia Piccoli, ramo di Casarsa della Delizia", di Luigi Piccoli: fotocopia da originale (presso biblioteca di Casarsa).

 
  "Storia e genealogia della famiglia Susanna", di Guglielmo Susanna, (genealogia della famiglia Susanna di Casarsa e San Vito al Tagliamento).
 
  "Genealogia della famiglia Cecconi di Gemona" (manoscritto a cura di A. Tessitori, presso biblioteca civica di Gemona).

 
  "Genealogie delle famiglie Muzzatti" (a cura di Don Angelo Muzzatti): stampato presso la tipografia Mazzoli di Maniago.
 
  “Della famiglia Pollonia di Villa Santina e del diario di Antonio (1585-1629)”, di Alfredo Lazzarini, edizione 1901. (Estratto da: Pagine friulane)

 
  “Famiglia Bortolossi: cenni anagrafici e storici e «Scorci di vita» dell'autore”, di Lino Bortolossi, stampa 1989.
 
  “I Marioni di Forni di Sotto”, di A. Roja, edizione 1914.
 
  Genealogia degli Antonini: abitanti in Amaro, poi in S. Daniele del Friuli / [prefazione di Giuseppe di Ragogna ; a cura di Daniele Antonini; stampa 1958

 
  Brano di cronaca sulla famiglia Gabelli / Francesco Savino ; con note di Antonio de Pellegrini. - Pordenone: Arti grafiche già F.lli Gatti, 1930.
 
  Dei Marchesetti / cenni sulla famiglia Marchesetti, di Attilio Hortis. ( in Nozze de Marchesetti-Huszak e Farolfi-de Marchesetti: settembre 1882. Trieste: Tipografia Pisani, 1882).
 
  Ricerca genealogica sulla famiglia Molini / Ugo Molini, Luciano Molini. - anno 1996.
 
  Regesti e genealogia della famiglia Rinoldi / Luigi Frangipane. - Udine ,Tipografia di Domenico Del Bianco, 1901.

 
  Note storiche su Forgaria nel Friuli e albero genealogico dei Biasutti / Guglielmo Biasutti. - , stampa 1950.

 
  Ligosullo = Liussûl: il paese la gente i castelli / Deodato Craighero. -, stampa 1990. (contiene la genealogia di Jacopo Nicolò Craigher)
 
  Hortus conclusus: primi fiori in terra friulana: [1. centenario dalla fondazione delle Gianelline o figlie di Maria Santissima dell'Orto ("Hortus conclusus"), 12-1-1829 - 12-1-1929 / Pietro Dell'Oste. - Udine: G. Percotto & Figlio], stampa 1929. - (contiene la genealogia della famiglia Bonoris di Orgnano)
 
  Genealogia della famiglia Pertoldeo (manoscritto della fine del '700), presso Biblioteca Civica di Gemona.
 
  Genealogia della famiglia Cecconi di Gemona [manoscritto] / a cura di A. Tessitori. - [dopo il 1916].

 
  Gian Domenico Bertoli e la sua terra natale / Pietro Someda De Marco. - [Udine]: La Panarie, 1948. (alberi delle famiglie Bertoli e de Rinaldis)
 
Le mie origini: genealogia dei miei genitori Gino Stroppolo ed Ester Marcuzzi / Giuseppe Stroppolo.-, 2008, presso Archivio di Stato di Udine

PDF scaricabile. Vedi:  
http://www.friulinprin.beniculturali.it/storie/docs/stroppolo.pdf
  Nota genealogica sulla famiglia Miotti / Tito Miotti. - Udine: Doretti, 1961.

 
I Villari di Aiello  I Villari di Aiello / Michele Formentini. - Gorizia: Associazione Culturale Musei Formentini della Vita Rurale, 2007.

 
I Formentini ad Aiello/ Mauro Nocchieri. - Gorizia: Associazione Culturale Musei Formentini della Vita Rurale, 2021.

 
  Cenni storici della nobile famiglia Perocco giurisdicente della Meduna: 1444-1942 / a cura di Giovanni Dolcetti. - Padova: Società cooperativa tipografica, 1943.
 
  I Ciconj di Vito.. -, stampa 1905 (Portogruaro) – per le nozze tra Antonio Degani e Carlina Sostero – autori: G.M. Fabricio, D. Miorini, L. Zannier, G.B. Cesca (genealogia dei Ceconi di Vito d’Asio)

 
  Nozze Toscano-Caiselli. / Giovanni Gortani - Tolmezzo: 1898 (contiene anche una genealogia della famiglia Jacotti di Arta)
 
  Antiche famiglie pianesi: spunti di cronaca paesana / Domenico Cimiotti. – (sulle famiglie di Piano d'Arta, ediz. 1984).

 
  Per la storia della Carnia migrante: notizie e interpretazioni desunte da Geschichte der Familie Zanetti / Lodovico Zanini, ediz. 1961.

 
  I Tonial / Gilberta Antoniali. – ediz. 1997 (genealogia della famiglia Antoniali)

 
  Albero genealogico della famiglia Polacco oriunda da Pordenone. (14.. - 1893) – ediz. 1893

 
  Albero genealogico Zanussi Vincenzin - Passador - Industriali / Gastone Zanussi. – ediz. 2005.

 
  Album di famiglia: i Facca di Bannia / Sonia Del Bel Belluz. – ediz. 2007.

 
  Alla ricerca degli avi. Notizie genealogiche e storia sulla famiglia Bertoli. – ediz. 1979.

 
  Augusto Cassini. I predecessori. Note del luogo nativo e della famiglia. – ediz. 1957.

 
  Il casato Butti. / di Franzi G. B. - anno 1982. (In fotocopia, presso Bibl. Seminario di Pordenone).

 
  Ceolin 1699-2005, tre secoli di storia / Gastone Zanussi. – ediz. 2005.

 
  La famiglia Cicuto a Fossalta di Portogruaro 300 anni di storia 1694 - 1994. – ediz. 1994

 
  La famiglia Stefanuto di Giai, Gruaro, Boldara (VE): 1567-2002 / a cura di Giovanni Stefanuto. – ediz. 2002.

 
  Historia dei Del Piero di Roveredo in Piano. - stampa 1983.

 
I Manias da Le Fratte: 300 anni di storia di una famiglia azzanese / di Maximo Manias. – ediz. 2009.

 
  Origine e storia della famiglia Tolusso. – ediz. 1988.

 
  Ortiz-ortis-orti. eine historisch-genealogische Nachsuche. Illustriert von Wolfgang Lange. / di Heinz G. Peresson – ediz. 1994.

 
  I Somma di Piano. Memorie. (sui Somma di Piano d’Arta), ediz. 1895.

 
  La famiglia Venerio / di Antonio Battistella – (Tipografia G. B. Doretti), ediz. 1927.
 
  “Fanotto, dal 1650 al 2010: ricerca anagrafica e storica attraverso 360 anni”, di Cesare Fanotto, con il contributo del genealogista Livio Zanatta. Il libro vuole ripercorrere le vicende che hanno accompagnato molte generazioni di Fanotto, dalla loro prima presenza a Lignano fino ai giorni nostri. 
 
  Soldati provenienti “da terre lontane” a Palmanova.
anno 1630 - Andrea figlio di Giovanni Ghet, olandese;
anno 1631 – Andrea figlio di Andrea Enosth, olandese; Giovanni figlio di Guglielmo Uder, inglese; Custanz figlio di Anzeneth, islandese; Giovanni figlio di Antonio Anter, inglese; Guglielmo figlio di Nicolò Guliand, irlandese; Guglielmo figlio di Paolo Arundel, irlandese; Enrico figlio di Valterius Brigren, irlandese; Turifrat figlio di Ladeth, inglese; Giunfer figlio di Tommaso, inglese; Giovanni Rucer, olandese; Andrea figlio di Thuander Thus, danese;
anno 1646 – Odoardo figlio di Giovanni Janson, inglese;
anno 1656 – Giacomo figlio di Giacomo Arundel, inglese, in carcere nel castello di Udine perché eretico: il Luogotenente decide di non procedere con la condanna a morte.
anno 1620 – Pietro Lami di Berna
anno 1631 – Mosè figlio di Enrico de Buvanon, francese, da Beziers
anno 1632 – Giacomo figlio di Federico Fribulth, svizzero
anno 1633 – Nicolò figlio di Urbano Sflegar, svizzero
anno 1636 – Daniele q. Isaac Baduile, svizzero
anno 1641 – Giovanni figlio di Pietro Ditis, francese, del villaggio di Madatil
anno 1642 – Domenico q. Bernardo Vergies, francese
anno 1646 – Giovanni figlio di Giovanni Gillotte, francese; Marino Gillotte, di Nantes; Giacomo Gotier, francese; Giacomo Raibolz, de Enzepergh;
anno 1649 – Giovanni Bofin “a regione Grisonum”;
anno 1688 – Pietro Varen, da Vulghen
anno 1689 – Giovanni Francesco Petitt “de Geneva”;
anno 1693 – Hercole Gasan de Nimes
anno 1699 – Jean Garel de Clermont
anno 1700 – Giovanni de Pei “de Bruxelles”
anno 1771 – Giovanni Colani “de Engadina”.
 
 1511 e dintorni: Spilimbergo brucia, di Stefano Zozzolotto, ediz. 2011, ci sono le seguenti genealogie:
Daneluta / Daniluta / Danelutta, Romano (provenienti dal paese di Arba), Fannio (giunti dal villaggio di Fanna), Cimatoribus, Madalena / Maddalena, Peressini, Zoppolatto, Cancianin / Cancianini, Cancianut / Cancianutti, Cancian, Cudella.
 
  Int di Aquileia dal 1600”, ediz. 2003
Per le ricerche nella zona di Aquileia

 
  Origine dei cognomi di famiglie aquileiesi”, ediz. 2008
Per le ricerche nella zona di Aquileia
contiene un'ottantina di fotografie anche di gruppi famigliari. Il libro è intitolato «Origine dei cognomi di famiglie aquileiesi» (Edizioni della Laguna).
 
  "I nostri antenati Santarossa detti Lucon: alle radici ", a cura di Mario e Graziella Santarossa; ediz. 2003.
"I Santarossa detti Lucon, di Brugnera, Maron, San Cassiano e Tamai ", di Ernesto e Sandro Santarossa, ediz. 2002.
 
Alberi Genealogici de l'Artugna
Un sito importante per le ricerche nelle zone di Budoia, Dardago e S. Lucia
https://genealogiaartugna.blogspot.it/
 
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  Daniele Bisaro, La famiglia Menotto Zecchini di Gradisca", ediz. 2000.
Un lavoro di grande pazienza, quello condotto da Daniele Bisaro sulla famiglia Menotto Zecchini di Gradisca di Spilimbergo.
L’attestazione più antica è del 1504 – "Joannes Dominici Cechinj de Gradischa"; in seguito troviamo Domenico Cechini che dichiara, il 4 ottobre 1564, di possedere 13 campi in Gradisca.
L’autore ha svolto ricerche anche ".... nell’archivio della parrocchia di Provesano (da cui Gradisca dipendeva) ... dove, in data 7 febbraio 1654, si registra la morte di Gio: Battista Zecchini figlio di Antonio detto Menotto e di Maria, sepolto nel cimitero di Gradisca ...... poi il 15 settembre 1672 muore Domenica Menotto di Zecchini."
Dai documenti ".... emerge con chiara evidenza, come ai membri di una stessa famiglia venisse attribuito ora il cognome Menotto (da Meni = Domenico), ora quello di Cechini, Zecchini, Zechinis, Cicutini (tutti da Cec = Francesco) ...... Il cognome attuale, Zecchini, si stabilizzò agli inizi del Novecento."
A pagina 3 si trova anche una tabella contenente la genealogia dei membri con il solo cognome Menotto.
Il lavoro si conclude con la riproduzione di mappe catastali del 1850 circa, dove sono evidenziati i fabbricati ed i terreni appartenenti alla famiglia Zecchini.
 
Agostino Montanari: “Villesse napoleonica. Le sue case e la sua gente”, ediz. 2008.
L’autore, sulla base di due censimenti, il primo degli anni 1808-1809 ed il secondo del periodo 1810-1812, integrati da altri documenti d’archivio, ricostruisce tutti i nuclei familiari e le rispettive case localizzandole su una mappa napoleonica del paese.
Ecco due esempi di schede:
Casa n. 1
proprietario: Brumati Carlo q. Antonio
abitano n. 11 persone:
Petenat Gio.Batta, di Giovanni e Lucia Tomasin, detto “Janiz”,
nato 6.2.1770 morto 5.8.1840 [sposato con] Dibarbora Domenica di Valentino e Domenica, n. 15.12.1781 m. 5.6.1838.
Figli:
Giovanni n. 27.1.1802 m. 28 luglio 1875 (sposato con Suard Rosa l’ 1.3.1824)
Lucia n. 6 gennaio 1809
Domenica n. 16 febbraio 1812 m. 20 dicembre 1861 (sposata con Bergamasco Domenico il 15.2.1836
Dibarbora Valentino, di Pietro e Domenica, vedovo
Petenat Michele, di Giovanni e Lucia Tomasin, n. 15.12.1783 m. 21.1.1864 (sposato il 24 novembre 1810 con) Travain Anna Maria, di Antonio e Domenica Masella, nata a Perteole il 2.10.1793 m. 12.6.1863.
Figli:
Domenica n. 10 maggio 1812 m. 6 febbraio 1870.
Casa n. 70
proprietario: Montanari Pietro Antonio qm Gio:Batta
abitano n. 15 persone:
Mazzalors Pietro, di Valentino e Maddalena Brumat, “del Neri”, nato 3.9.1745, vedovo di Giovanna Cucus.
Figli:
Giacomo, nato il 6 giugno 1784, sposato con Gerin Maria
Caterina, nata il 25 novembre 1788, sposata con Perissin Giuseppe il 26.11.1812
Mazzalors Andrea, di Pietro e Giovanna Cucus, n.6.2.1774 m. 7.4.1840, [sposato con] Tomasin Domenica, di Pietro e Anna Fonzar, nata 21.6.1771 morta 10.4.1851
Brandolin Giacomo, di Giacomo e Caterina, nato 7.3.1753 [sposato con] Ballaben Antonia, di Giacomo e Domenica, nata 17.9.1757
Brandolin Giacomo, di Giacomo e Antonia Ballaben, nato 30.5.1782, [sposato con] Rosin Caterina, di Gio:Batta e Anna, nata 30.5.1790.
Figli:
Maria, nata 8 ottobre 1808
Antonia, nata 3 agosto 1811
Brandolin Vincenzo, di Giacomo e Antonia Ballaben, nato 25.4.1784, [sposato con] Facchin Anna, di Gio:Antonio e Caterina Dreossi, nata a Villa Vicentina il 7.3.1791, morta il 25.9.1813.
Figli:
Gio:Batta, nato il 12 febbraio 1812.
Blason Giuseppe, di Gio:Maria e Maddalena, nato il 4.10.1797.
 
  Lo Schedario onomastico di Giovanni Battista Corgnali
https://www.academia.edu/16112770/Lo_Schedario_onomastico_di_Giovanni_Battista_Corgnali
Lo Schedario onomastico è stato realizzato da Giovanni Battisa Corgnali (1887-1956) nel corso della sua lunga e feconda attività di studioso e di ricercatore sulla lingua, sulle tradizioni e sulla storia della regione friulana.
Consultabile Solo alla Biblioteca Joppi di Udine.
 
 Sposerò il baffone. Storia di una famiglia friulana. I Moretti, di Annalena Menazzi Moretti, ediz. 2002
Si tratta della dinastia dei Moretti udinesi, commercianti di vini e alimentari, a partire da Luigi Moretti sposato nel 1863 con Anna (Annetta) Moratti.
Secondo la “Cronaca Ugolina” sulle origini dei cittadini di Udine, redatta nei primi anni del ’600, i Moretti udinesi sarebbero originari di Sedegliano: “sono venuti da Sedegliano villa; ma per esser nodaro è annoverata tra cittadini”.
 
  La famiglia Pasquotti detti Pradal: Notizie storico-genealogiche (1687-1938)”, di Ermanno Contelli. - Sacile: Edizioni La Quercia, 1995.

 
  I Manzignei: ricerca fotografica e storica della famiglia Costantini”, di Pasqualino Costantini ed Enos Costantini, ediz. 2002 (contiene varie foto di atti, tratte da archivi parrocchiali, e la genealogia della famiglia Costantin / Costantini, detti Manzignéi, oggi abitanti a Mereto di Capitolo)

 
  I Gallina a Buja”, di Celso Gallina, ediz. 1997 (contiene genealogie dei Gallina e dei Nicoloso di Buja).
 
  F. De Santa, “La famiglia ed i parroci Coradazzi”, opera concentrata in 15 pagine, ediz. 1903.
Da una recensione del 1903:
“ ...... È una breve cronistoria della famiglia Coradazzi / Corradazzi, cognome che s’incontra per la prima volta nel 1420 in un atto riguardante i Comuni di Forni di Sopra e Forni di Sotto.
Vengono riportate notizie sui membri di questa famiglia via via dal secolo XV ad oggi...”
 
Angelo Bertolo: "I Pigàt di Villotta di Chions" (da pag. 96 a pag. 104), con allegato anche parte di albero genealogico, Su rivista friulana di cultura, " La Panàrie", n. 181, giugno 2014
 
Sulla rivista "Las Rives", n. 9, anno 2005, studio sui cognomi di Galleriano, ad opera di Dino Tomada (pag. 27-37). http://periodicifriuli.sbhu.it/easyne2/Download.aspx?Code=PERF&filename=Archivi/PERF/PDF/0066/66654.PDF
Si tratta di un ottimo lavoro, anche se un po' schematico.
 
Sulla rivista "Il Barbacian", anno LII, n. 2, dicembre 2015, ricerca di Stefano Zozzolotto sui Florit / Floriti a Spilimbergo (nelle pagine 102-104).
Profonda ricerca a partire da documenti del Quattrocento.

http://www.extramuros.it/barbacian/2015%202%20L.pdf
 
 Pietro Lo Presti, “Le famiglie di Cordenons: alla ricerca del passato negli antichi libri parrocchiali ”, ediz. 2016.
Si tratta del risultato della ricerca di Pietro Lo Presti sugli archivi parrocchiali dal 1600 ad oggi. Sarà possibile scoprire quali cognomi esistevano in passato e come si sono trasformati nel tempo, con tanto di soprannomi “ufficiali” perchè registrati negli archivi.
 Nel libro “Ori e tesori d’Europa. Dizionario degli argentieri e degli orafi del Friuli-Venezia Giulia”, a cura di P. Goi, G. Bergamini, ediz. 1992, albero genealogico della famiglia Michelin / Michilin di Pordenone.
 
Medea: il territorio, la realtà socio-culturale, la storia, di Aldo Gallas, ed. 1996
anno 1899 - Franzoni cav. Giuseppe, podestà; Dubsky conte Enrico, I deputato; Menon Giovanni, II deputato; Zuttioni Giuseppe III deputato.
Impiegati comunali: Traversa Giacomo, segretario; Stacul Giovanni Battista, fante; Brandolin Francesco e Tortul Giuseppe, guardie campestri.
Consiglio scolastico locale: Primos don Isidoro, presidente; Franzoni cav. Emilio, vice; Zuttioni Giuseppe, ispettore; Stacul Antonio e Coos Vincenzo, consiglieri.
Posta: Traversa Emma, spedizione posta e telegrafo; Francovig Sebastiano, portalettere.

Gendarme: Giovanelli Enrico.
Istruzione: Coos Vincenzo, maestro direttore; Pischmacht Albino, maestro; Carolina de Braunizer, sotto maestra; Primos don Isidoro, catechista.
Barbiere: Cabassi Marco.
Beccai: Cumin Domenico, Francovig Sebastiano.
Calzolai: Lesizza Giuseppe, Plain Luigi.
Caffè e birra: Stacul Sebastiano, Martinis Antonio.
Cave di pietra: Adamo Giuseppe, Tuni Giov.Battista, Montina Sebastiano, Zolli Francesco.
Commestibili: Basso Pasquale, Martinis Antonio, Traversa Carlo e Giuseppe.
Fabbri: Verzegnassi Giuseppe, Stacul Giacomo.
Fornaci: Francovig Sebastiano, Russian Leonardo.
Levatrice: Dibarbora Maria.
Manifatture: Cabassi Luigia, Martelossi Antonia.
Pistori (= panettieri) Lupieri Giuseppe, Stacul Giov.Battista.
Ristoranti e osterie: Cumin Domenico, Godeassi Michele, Lupieri Giuseppe, Stacul Antonio, Traversa Orsola, Zonch Domenico.
Scalpellini: Granzinig Leonardo e Edoardo.
Stimatori: Ceselin Giov.Battista, Lupieri Giuseppe.
Tabacco: Cumin Domenico, Traversa Carlo e Giuseppe, Stacul Giov.Battista.
Tessitori: Peresson Valentino, Supancig Giacomo, Treleani Agostino.
anno 1866 – Antonio Zulian, Francesco Pich, Giovanni Suppancig, Giacomo Simonit.
anno 1815 – Giobatta Graffig, Sebastiano q.m Giuseppe Godeas.
anno 1818 – Cristofolo Granzinich, Antonio Cabas, Francesco Pelos.
anno 1814 – Domenico Birtin di Chiopris, ammazzato con arma da fuoco.
anno 1664 - Mattia Valent, Gioseffo Barzitta.
anno 1507 – Joannuto filio Valenti, Bertulo Zanni
29 maggio 1694 – “fu riposta la Croce sopra il campanile da mistro Giacomo Toros di Lucinico, quale fù gitata giù da un fulmine avanti 30 anni in circa.”
anno 1695 – Domenico Pich, Giorgio Bais.
anno 1791 – Battista Maur entrato, come chiama il volgo, “cuc” in casa Nicolaucig.
anno 1804 – Giacomo Tortul, Francesco Pian.
anno 1801 – Domenico Gallas.
anno 1796 – Antonio Peresson, Gio.Batta Sguerz, Valentino Miloch, Gio.Batta Bolos, Antonio Bisiach, Domenico Morgut, Zulian Domenico, Suerz Francesco, Peresot Antonio, Agostini Giuseppe, Depauli Pietro, Tec Paolo, Fazagnin Sabata, Messari Andriana, Pic Gio.Batta, Cabas Giorgio, Antonio Radieucig, eredi q. Giovanni Franzoni, Domenico Zution, Vittor Matia, Simonit Simone.
anno 1819 – i fanciulli Nicolò, figlio di Carlo Traversa, e Pierantonio, figlio di Giacomo Cabas, frequentano le scuole in Gradisca.
Ostetriche (levatrici) che operarono a Medea: D’Apollonia (a. 1629), Bertholina (a. 1632), Maria de Roca (a. 1649), Natalia Franzoni (a. 1653), Joanna Milochi (a. 1653), Joanna Carnei (a. 1656), Maria Fonzarij (a. 1670), Helena Giarometa (a. 1681), Dorothea Carador (a. 1709), Joanna Giaromet (a. 1720), Pascha Gerometta (a. 1789), Lucia Maur di Borgnano (a. 1791), Lucia Gerometta (a. 1793), Mariana Pauminin-Miles (a. 1796), Catarina fu Gaspar Simonit (a. 1797), Caterina Dilena (a. 1799), Anna Simonita nata Bollos (a. 1810), Antonia Augustini (a. 1820), Maria Braida di Borgnano (a. 1826), Pasca Bernardis (a. 1826), Maria Fontana di Cormons (a. 1830), Anna Dibarbora (a. 1848), Elisabetta Granzinig (a. 1849), Maria Buzzin (a. 1861), Orsola Pecorari di Chiopris (a. 1863), Anna Cabas (a. 1871), Maria Dibarbora (a. 1895).
anno 1796 – Gio.Batta Sguerz, decano.
anno 1794 – Giacomo Tortul, decano.
anno 1676 – Maria Luisoti (Luvisot / Lovisot), di anni 26, annegò nel Judrio.
anno 1680 – il bambino Pietro Geromet morì annegato.
anno 1697 – Giovanni Menaz e sua figlia Antonia.
anno 1699 – Michele Stecchina, di anni 60.
anno 1700 – il bambino Giovanni Battista Perini morì annegato.
anno 1707 – Sabata, figlia di Bernardino Cabas.
anno 1737 – Giacomo Bisto di Gramogliano, di anni 35.
anno 1739 – Giuseppe Craffichio, di circa 45 anni, mentre transitava sul ponte del Versa, presso Mariano, morì soffocato dall’acqua. Fu sepolto nel cimitero di Medea.
anno 1741 – Pietro Peresson, di anni 19, figlio di Gio.Battista.
anno 1751 – Michele Cabas, di anni 30.
anno 1760 – Mattia Feresin, di anni 20, figlio di Andrea.
anno 1770 – Giuseppe Cisilin, di anni 14.
anno 1806 – Paolo Boudrot, figlio di Pietro e di Regina, di Corsell in provincia Burgundia, soldato francese del Reggimento n. 92, secondo Battaglione, quinta Compagnia, annegò nel Judrio dove si era immerso per cercare refrigerio.
anno 1808 – Elisabetta moglie di Domenico Bergomasch.
anno 1676 – Gio.Batta Grattarol.
anno 1679 – Biagio Godeas, di anni 26.
anno 1688 – Angelo Blancon di circa 40 anni.
anno 1691 – Pietro Fontanin di 22 anni.
anno 1696, 24 maggio – “Giovanni, Domenica e Pasqua, tre figli di un unico parto, legittimi et naturali dei genitori Francesco Cabas e Giovanna, di Medea. Battezzati da me pre’ Giovanni Giuseppe Cragni, vicario.
I padrini furono: per Giovanni, Battista fu Michele Cabas e Donna Romana Francovichia; per Domenica, Giovanni Battista Miloch e Gioseffa Zona; per Pasqua, Domenico de Adamo e Maria Pich, moglie del sacrestano.”
anno 1702 – Giacomo Campagnol di circa 55 anni.
anno 1708 – Stefano Grabicig, di anni 50, cocchiere dei de Grazia.
anno 1717 – Francesco Cabas di anni 24.
anno 1723 – Gabriele Sodini, di Massa Carrara, forestiero, di anni 45, fu ucciso da una pistolettata.
anno 1730 – Francesco Petruz, di anni 34, morì cadendo da un albero.
anno 1731 – Francesco Geromet, di anni 47.
anno 1766 – il giorno 30 giugno, Domenico figlio del fu Gio.Batta Simonit e Gio.Batta figlio di Giovanni Bergomasch, uccisi da un fulmine.
anno 1789 – Antonio Maur di anni 68.
anno 1796 – Orsola del Nel, di 10 mesi, morì cadendo nell’acqua bollente.
anno 1799 – Giuseppe Gallas, di anni 1 e mesi 5, morì cadendo nel fuoco per disgrazia.
anno 1799 – Antonia Pirin, di 4 anni e 8 mesi, morì cadendo nel fuoco.
anno 1807 – Pietro Bais, di anni 1 e mesi 3, morì cadendo in una caldaia di acqua bollente.
 
Una comunità in cammino: Gradisca di Spilimbergo, con testi di Daniele Bisaro e Claudio Romanzin (ediz. 2009), troviamo una “Vicìnia” (= riunione dei capifamiglia) del 1701.
Anno 1701 – Iseppo Brodatto, Batta Chulotta, Silvestro Menotto, Nadal Menotto, Girolamo Bisaro, Jo:Nicolò Bertuzzi, Valentina moglie di Marcho, Ludovico Bisaro, Messer Daniel Bisaro, Mastro Batta Bertuzzi, Messer Domenico Bertuzzi, Maria Dose, Menego d’Angelo, Zuanne d’Angelo, Maria moglie di Daniel Cressa, Batta Soprano, Nadal Solicho, Messer Domenico Ceseratto, Zuanne Mazziol, Lunardo Zolli, Menega moglie di Lunardo Solicho, Batta Cesaratto, Bastian Cichutto, Messer Batta Bisaro, Mastro Marcantonio di Cilia, Mastro Zuanne di Cilia, Pietro Bisaro, Nicolò Schiatto, Zuanne Bisaro, Maria moglie del fu Antonio d’Orlando, Pietro Molinaro, Bernardino Molinaro, Batta Molinaro.
 
Nons Cognons e Sorenons di Cjarlins e Sarvâs, di R.Della Ricca, G.Mian, D.Navarria, F.Pinatto (ed. Clape Culturâl di Cjarlins e Sarvâs. 2008)
 
Storie di gente e di cognomi. Clauzetto 1726/2020
Autore: Claudio D'Agostini (CON IL CONTRIBUTO DI VIERI DEI ROSSI).
Associazione culturale Antica Pieve d'Asio, Associazione Lis Aganis. 2020
I cognomi scelti nella prima sezione sono quelli storici, presenti in uno status animarum del 1726. Non si sono presi in considerazione altri più recenti. Anche tra quelli storici, non tutti sono entrati in questa ideale galleria, senza che per questo vi fossero preferenze per alcuni o volontarie esclusione per altri: tutti sono parte del mosaico dell’onomastica storica clauzettana. Semplicemente su alcuni cognomi si avevano a disposizione documenti da cui trarre spunto per il racconto di microstorie, privilegiando i piccoli tesori degli archivi privati. Dalla disponibilità di documenti dipende anche la maggiore o minore brevità della trattazione. Questo libro, del resto, è la presentazione in forma abbreviata di un lavoro tuttora in corso sullo stesso tema, con una maggior abbondanza di documenti e con un elenco più completo di cognomi.
Troviamo notizie delle famiglie: Baschiera, Brovedani, Cescutti, Colledani, Còncina, Del Missièr, Di Giorgio, Fabricio-Fabrici, Leòn, Rassatti, Rizzolat(t)i, Tosòn, Zannièr.

  Antichi abitanti di Cormons
In un documento redatto nel 1525 e sfuggito ai vari studiosi, ma non a mons. Guglielmo Biasutti, troviamo le seguenti persone residenti a Cormons:
Ser Cosulo vicegastaldo, Leonardo Zurin podestà, Modesto Pian, Nicolò Pian, Nicolò q. Natale Pian, Daniele di Rivolto, Donato di Caporiacco, Leonardo Capel, Antonio Grass, Luca di Moscardo, Giorgio Miclak ( o Miclas ? ), Leonardo di Gio: Blanch, Zanon q. Gio. di Stefano, Simone di S. Quirino, Giorgio di Travesio
 
Copertina anteriore Nell’Archivio del Capitolo di Aquileia (n. 1282) si conserva un interessante censimento del 1578 degli abitanti dei villaggi sottoposti alla giurisdizione del Capitolo, compresi i “Fuochi Capitolari ” nei paesi di Plaino, Ceresetto, Alnicco, Torreano di Martignacco, ecc.
Troviamo registrati i capifamiglia con nome, cognome, età ed i componenti di ogni famiglia: “maschi d’anni 18 in giù, dalli 18 alli 45, dalli 45 in su” e numero di “donne”.
1282. “1578. Descriptio animarum utilium et inutilium omnium villarum subiectarum reverendo capitulo sanctae Aquileiensis ecclesiae in dominio Veneto facta in executione literarum clarissimi domini locumtenentis patriae Fori Julii ut intus”.  1578 Registro cartaceo, cm 22x31.5, cc. 18, con allegati, leg. Mancante. Censimento della popolazione abitante nelle ville di giurisdizione del capitolo, con registrazione del numero dei “maschi d’anni 18 in giù, dalli 18 alli 45, dalli 45 in su” e del numero delle “donne”.

...archivi_ecclesiastici/Aquileia._Archivio_del_Capitolo_di_Udine_e_del_Capitolo_di_Aquileia._Inventario.pdf
 (pag.263)
Copertina anteriore Toscani immigrati nel Friuli tra il 1205 e il 1451
Verso i primi anni del XIII secolo, allo scoppio della guerra tra Firenze e Siena, arrivarono in Friuli i primi toscani.
Per la maggior parte si trattava di mercanti e prestatori di denaro su pegno, ma non mancavano appaltatori di dazi, medici, notai, imprenditori ( soprattutto opifici di stoffe ) e artigiani; alcuni acquistarono anche castelli, villaggi, terreni.
Gli storici friulani sono concordi nell’ affermare che nel 1205 “... molte famiglie toscane, fuoriuscite per la guerra, vennero in Friuli e, in seguito ad una legge del Patriarca di Aquileia, queste famiglie furono accettate e col volger degli anni divennero nostre friulane ...”.
Il primo toscano citato dalle cronache del 1205 è “Donatus quondam Bandini dictus Sarcinello, civis et mercator senensis”; in successivi documenti del 1299 notiamo che Bandini era già diventato cognome.
Nel 1307 vari toscani partirono dal Friuli e “... quasi nuova colonia, popolarono la città di Lok” ( = odierna Škofja Loka in Slovenia ).
Lo Stato patriarcale del Friuli difese sempre i toscani, anche in seguito ai fatti del 1375, quando il papa Gregorio scomunicò “... tutte le città dove fossero ricoverati i Fiorentini, nel caso non li allontanassero. In Friuli le città di Udine, Cividale e Gemona v’incorsero, perché abitavano in esse molti Fiorentini. Queste tre città, però, decisero di non cacciare, ma difendere i loro ospiti presso la S. Sede ...”.
Con la conquista del Friuli da parte della Repubblica di Venezia ( 1420 ) iniziarono le difficoltà per i toscani residenti in Friuli ed infatti con decreto del primo giugno 1451 tutti i Fiorentini non privilegiati vennero espulsi dagli Stati della Repubblica Veneta.
Rimasero i “privilegiati”, cioè quelli che avevano particolari permessi e le famiglie che abitavano stabilmente in Friuli da molti anni.
I dati che presenterò in questo forum provengono dal libro di G. G. Corbanese “Il Friuli, Trieste e l’ Istria nel periodo veneziano”, ediz. 1987.
Accanto al cognome inserirò tra parentesi la data della prima attestazione in Friuli.
Bibliografia:
Antonio Battistella, “I Toscani in Friuli: memoria storica documentata”, ediz. 1898.
Claudio L. Daveggia, “Compagnie e mercanti toscani nel Friuli patriarchino”, in “Istituzioni e società nel Medio Evo italiano”, ediz. 1990.
Alessandro Malcangi ( a cura di - ), “I toscani in Friuli” ( secoli XIII – XIV ), atti del Convegno, Udine 26-27 gennaio 1990.
Andrea Tilatti, “I toscani nelle fonti notarili udinesi del XV secolo”, ediz. 1992.
 
Aghinetto ( 1346 )
Agolanti ( 1340 )
Agresti ( 1345 )
Alberti ( 1414 )
Albertini ( 1297 )
Albizzi ( 1295 )
Amati ( 1394 )
Amidei ( 1289 )
Anselmi ( 1380 )
Apollonio ( 1396 )
Avanzati ( de ) ( 1308 )
Avanzi ( de ) ( 1336 )
Azzolini ( 1372 )
Bacaroni ( 1276 )
Baglioni ( 1397 )
Balbi ( 1428 )
Baldi ( 1340 )
Baldini ( 1368 )
Baldinotti ( 1279 )
Bambelli ( 1312 )
Bandini ( 1299 )
Barba ( 1323 )
Bardi ( 1298 )
Bartolini ( 1340 )
Bartolomei ( 1353 )
Barucci ( 1400 )
Begnini ( 1340 )
Bello ( 1361 )
Bencivegna ( 1305 )
Bencivenni ( 1397 )
Bene ( del ) ( 1295 )
Benvenuti ( 1297 )
Bernardini ( 1271 )
Bertiugli ( 1397 )
Bertolini ( 1290 )
Betti / Betto ( 1320 )
Bianchi / Bianco ( 1312 )
Bigi ( 1327 )
Bindi ( 1329 )
Bindutti ( 1305 )
Bocchi ( 1360 )
Bombeni ( 1292 )
Bonacorsi / Buonacorsi( 1349 )
Bonacquisti / Buonacquisti ( 1348 )
Bonaventura ( 1379 )
Bonetto / Bonetti ( 1338 )
Bonfiglioli ( 1297 )
Boni ( 1430 )
Bonsignori ( 1269 )
Bortoluccio ( 1349 )
Bottalini ( 1323 )
Bracci ( 1295 )
Brunelleschi ( 1299 )
Bruni ( 1291 )
Bucci ( 1348 )
Buonaggiunta ( 1339 )
Buonamici ( 1295 )
Buoninsegni ( 1259 )
Buonromano ( 1277 )
Calli ( de ) ( 1318 )
Cambi ( 1320 )
Cambini ( 1397 )
Canto ( del ) ( 1346 )
Capponcini ( 1327 )
Capponi ( 1273 )
Carrocci ( 1278 )
Casali ( 1440 )
Cassio ( 1394 )
Castiglioni ( 1328 )
Cataldini ( 1290 )
Cavalcanti ( 1290 )
Certaldi ( 1320 )
Chiari ( 1312 )
Cini ( 1319 )
Cittadini ( 1416 )
Cocco / Cocchi ( 1350 )
Compagni ( 1311 )
Conto ( di ) ( 1320 )
Coppi ( 1292 )
Cornacchini ( 1328 )
Cornuccio ( 1382 )
Corradi ( 1294 )
Corsi ( 1311 )
Cottis ( de ) ( 1360 )
Croce ( 1391 )

 
Danielis ( 1279 )
Dati ( 1334 ) – Nel 1391 il fiorentino Cristoforo Dati risulta comproprietario di una fucina a Pontebba
Davani ( 1355 )
Davanzati ( 1292 )
Della Barba ( 1316 )
Della Lottaringa ( 1295 )
Della Selva ( 1379 )
Delle Donne ( 1312 )
Delle Gioie ( 1312 )
Diacceto ( da ) ( 1320 )
Dini ( 1355 )
Diotisalvi ( 1278 )
Donati ( 1293 )
Donatini ( 1302 )
Dosio ( 1323 )
Ducci ( 1307 )
Fantoni ( 1382 )
Favi ( 1371 )
Fede ( del ) ( 1379 )
Feo ( de ) ( 1343 )
Forese ( di ) ( 1366 )
Franceschini ( 1327 )
Fresco / Freschi ( 1406 )
Fulcherini ( 1341 )
Fulcherio ( de ) ( 1416 )
Gabrielli ( 1394 )
Gerardi ( 1340 )
Geri ( 1323 )
Gherardini ( 1350 )
Giuliani ( 1396 )
Giunta ( 1297 )
Giusti ( 1321 )
Gozo ( 1323 )
Guadagni ( 1360 )
Guccio ( 1341 )
Guglielmi ( 1307 )
Guidalotto ( 1269 )
Guidoni ( 1271 )
Johanniti ( de ) ( 1448 )
Jono ( 1305 )
Ippoliti ( 1389 )
Ischeri ( 1297 )
Landi / Lando ( 1298 )
Lapucci ( 1327 )
Lippi ( 1233 )
Lisca ( 1295 )
Losio ( 1298 )
Lotti ( 1321 )
Luca ( de ) ( 1397 )
Maffei ( 1301 )
Mainetti ( 1302 )
Malimpresa ( 1355 )
Manelli ( 1297 )
Manfredi ( 1295 )
Manin / Manini ( 1312 )
Maraschini ( 1312 )
Marchesini ( 1308 )
Maroello/Maroelli (1307)
Mari ( 1342 )
Martellini ( 1379 )
Martellis ( de ) ( 1344 )
Martinelli ( 1269 )
Marucci ( 1323 )
Mattarelli ( 1305 )
Medici ( de’ ) ( 1250 )
Meridies ( 1392 )
Micheli ( 1297 )
Monachino ( 1377 )
Mondi ( 1298 )
Montalti ( 1276 )
Monti ( 1335 )
Monticoli ( 1385 )
Moschini ( 1396 )
Mozzi ( 1301 )
Muzzi ( 1360 )
Muzzini ( 1392 )
Nanni ( 1301 )
Nerazzi – Nel 1348 il fiorentino Ticio Nerazzi apre in Udine un opificio con otto telai per la produzione di panni.
Neri ( 1279 )
Nerli ( 1290 )
Nicolini ( 1348 )
Nordis ( de ) ( 1330 )
Onesti ( degli ) ( 1279 )
Obbriachi ( 1297 )
Pacini ( 1330 )
Pagano ( 1303 )
Pagliano ( da ) ( 1405 )
Panciatichi ( 1406 )
Panzani ( 1307 )
Paraloca ( 1263 )
Piccoli ( 1393 )
Piccolomini ( 1260 )
Pilli ( de ) ( 1329 )
Pini ( 1323 )
Pirensi ( 1382 )
Popoleschi ( 1392 )
Portinari ( 1382 )
Puppi ( 1258 )

 
Rabatta ( da ) ( 1354 )
Rainaldo ( 1309 )
Raineri ( 1319 )
Ranieri ( 1363 )
Ranucci ( 1380 )
Ricci ( 1392 )
anno 1310: “Riccus de Siena”, medico a Cividale del Friuli
Ridolfi ( 1327 )
Rinaldini ( 1257 )
Ristorio ( 1307 )
Romeo ( de ) ( 1269 )
Rondinelli ( 1392 )
Rossi ( de ) ( 1260 )
Rota ( 1296 )
Rusticino ( 1251 )
Salimbeni ( 1306 )
Salto ( del ) ( 1312 )
Salvini ( 1289 )
Salvuzzi ( 1332 )
Sandi ( 1350 )
Sandri ( 1383 )
Scandaglioni ( 1356 )
Scarperia ( 1349 )
Scolai ( 1420 )
Scolari ( 1290 )
Sini ( 1335 )
Soldonieri ( 1394 )
Spinello ( 1394 )
Squarcialupi ( 1319 )
Strozzi ( 1400 )
Taddei ( 1379 )
Talenti ( 1290 )
Tano ( 1298 )
Tiero ( 1313 )
Tinghi ( 1319 )
Tisino ( 1397 ) – anno 1383: Giovanni figlio del fu Tisino esercitava l’ arte del “cartaro” a Udine.
Tolomei ( 1290 )
Tomadussio ( 1341 )
Tommaso ( de ) / Tommasi ( 1285 )
Toscano ( 1282 )
Tosoni ( 1301 )
Traghi ( 1259 )
Turigo ( 1329 )
Turino ( 1320 )
Turolo ( de ) ( 1251 )
Turro ( 1322 )
Uberti ( degli ) ( 1340 )
Ughi ( 1299 )
Valisani ( de’ ) ( 1398 )
Vanni ( 1308 ) – anno 1422: Contratto di società (per il commercio di polli e uova) tra Giacomo del fu Pietro Vanni da Firenze, abitante in Udine, e Domenico Codolo del paese di Colloredo di Prato (Ud).
Varnaccia ( 1338 )
Vigi ( 1347 )
Villa ( 1393 )
Villani ( 1258 )
Vinci ( 1279 )
Viola ( 1317 )
Viviani ( 1316 )
Volognano ( 1374 )
Zacchetti / Zacchetto ( 1356 )
Zagetto ( 1384 )
Zambrasio ( 1355 )
Zampolino ( 1323 )
Zanca ( 1341 )
Zane / Zani ( 1342 )
Zanniboni ( 1259 )
Zati ( 1355 )
Zelio ( 1338 )
Zenobi ( 1351 )
Zete ( del ) ( 1379 )
Zinocci ( 1342 )
Zono ( 1297 )
Zonta ( 1321 )
Zotti ( 1327 )
Zupi ( 1312 )
 

 

 
  Toscani a Trieste nel medioevo
Ecco quanto riportato da Pietro Kandler nel suo monumentale "Codice Diplomatico Istriano":

L'anno 1286, più il 1300 e 1312 recarono in Trieste e nell'Istria molti fuorusciti toscani ghibellini, che nel 1380 si allontanarono per la maggior parte; erano di Firenze, di Siena, di Pistoja e del Castel Linate, appaltatori di zecche, di gabelle, feneratori, in minor parte mercanti di drappi, certamente non misurati nelle usure se il Comune di Trieste riduceva nel 1350 per legge i loro crediti alla metà, e se per tre anni sospendeva ogni escussione forzosa. Ve ne erano in Gemona, in Muggia, in Capodistria, in Isola, in Pirano, in Pola. In Trieste erano gli = Ammanati, Albizi, Agolanti, Angelleri detti Gambocci, Amidei, Accarisii, Alberti, Bardi, Bandi, Bonamici, Baschera, Bruni, Benini, Bruzini, Bitini, Bacuzi, Boni, Bagno, Carmignani, Catalasino, Bonaccorsi, da Colle, Coppa, Corsi, Capineri, Delalana, Donusdei, Dux, Dusmani, Fermamano, Infangati, Ludovici, Linari, Malaspina, Maroci, Ricordi-Malatesta, Naddi, Onorale, Pazzi, Ristori, Ruzeri, Soldanieri, Scolaro, Saleni, Salvi, Villani, Ubaldini, Ubriachi, Ugoccione, Ugolini, Venerii. Dopo il 1380 figurano soltanto i Villani-Bachino, i Coppa, i Bandi, oggidi estinti. Alcuni erano ricchi oltremodo, molti ebbero realità, pochi entrarono in Magistratura, i più dicevansi cittadini di Trieste.
Copertina anteriore  Lombardi immigrati nel Friuli tra il 1257 e il 1587
I lombardi sono giunti in Friuli soprattutto al seguito dei patriarchi di Aquileia di origini lombarde ( es. Raimondo della Torre, creato patriarca nel 1273; Gastone della Torre, creato nel 1316; Pagano della Torre, creato nel 1319; Ludovico I della Torre, creato nel 1359, ecc. ).
Si segnalano, però, presenze di lombardi in Friuli anche prima del 1273: ad esempio nel 1254 Rogerino da Milano otteneva in feudo sette masi presso Forni e nel 1267 Pruino da Milano possedeva delle terre nella zona di Sacile.
Famosi anche i “lapicidi” ( = scultori della pietra ) della zona di Como, giunti in Friuli nei secoli XV e XVI.
Aggiungo che in Friuli durante il periodo della dominazione veneta ( 1420 - 1797 ) risiedevano parecchi soldati mercenari provenienti dalla Lombardia.
I dati che presenterò in questo forum provengono dal libro di G. G. Corbanese “Il Friuli, Trieste e l’ Istria nel periodo veneziano”, ediz. 1987.
Accanto al cognome inserirò tra parentesi la data della prima attestazione in Friuli.
Bibliografia:
Antonio Battistella, “ I lombardi in Friuli ”, ediz. 1911.
Carlo Someda de Marco, “ Architetti e lapicidi lombardi in Friuli nei secoli XV e XVI ”, ediz. 1958.
Davide Miriam, “ Le attività creditizie praticate dai lombardi nel Friuli del Trecento ”, in “Quaderni / Cahiers del Centro studi sui Lombardi, sul credito .....”, anno 2007, n° 1.
Alessio Fornasin, “ Mercanti lombardi in Friuli tra Cinquecento e Seicento ”, in “La Patria del Friuli in età moderna”, ediz. 2002.
 
Albaneis ( de ) ( 1293 )
Albertini ( 1296 )
Albini ( 1501 )
Alcainis ( 1504 )
Ambrosini ( 1507 )
Amigoni ( 1508 )
Anselmi ( 1257 )
Antonini ( 1266 )
Arbagnis ( 1296 )
Ardiciis ( de ) ( 1427 )
Armani ( 1535 )
Arrigoni ( 1478 )
Ascherio ( 1536 )
Aschieri ( 1530 )
Astori ( 1526 )
Astoribus ( de ) ( 1528 )
Balbis ( de ) / Balbi ( 1325 )
Ballini ( 1286 )
Barazza ( 1332 )
Bassani ( 1360 )
Beltrame ( 1343 )
Beltrami ( 1329 )
Beltramini ( 1357 )
Berretta ( 1305 )
Bernareggio ( de ) ( 1273 )
Bertani ( 1350 )
Biraghi ( 1332 )
Bissone ( 1507 )
Bollani ( 1510 )
Bonaccorsi ( 1289 )
Bonafides ( 1274 )
Bonaventura ( 1351 )
Bono ( 1286 )
Bonvicini ( 1525 )
Borella / Burella ( 1334 )
Bottana ( 1587 )
Branca ( 1324 )
Brissio ( 1329 )
Brugni ( 1273 )
Bruni ( 1429 )
Bugatti ( 1516 )
Burla ( 1278 )
Cacciamali ( 1496 )
Cagapisto ( 1274 )
Caimo ( 1480 )
Calio ( de ) ( 1329 )
Cappellinis ( 1399 )
Carpani ( 1500 )
Carrara ( 1541 )
Casali ( 1302 )
Casella ( 1550 )
Casono ( 1278 )
Cassinis ( de ) / Cassina ( 1278 )
Castello ( 1284 )
Cattaneo ( 1283 )
Cavalli ( 1332 )
Cavazza ( 1330 )
Chisoli ( 1455 )
Ciconia ( de ) ( 1409 )
Colleoni ( 1351 )
Columbo ( 1278 )
Confalonieri ( 1302 )
Corio ( 1290 )
Corradini ( 1394 )
Crivelli ( 1545 )
Cutica ( 1278 )
 
Daguro ( 1441 )
Dainesini ( 1285 )
Della Pola ( 1298 )
Della Posta ( 1450 )
Della Scala ( 1335 )
Della Valle ( 1529 )
Del Torso ( 1293 )
Donadini ( 1374 )
Donadoni ( 1493 )
Dossena ( 1526 )
Fara ( de ) ( 1355 )
Feletti ( 1329 )
Fenaroli ( de ) / Fenarolis ( de ) ( 1534 )
Finetti ( 1400 )
Folcherini ( 1274 )
Forani ( 1274 )
Formentini ( 1291 )
Formesario / Fornesari ( 1295 )
Fornasari ( 1510 )
Gabrielli ( 1319 )
Gabrio ( 1274 )
Galina ( 1331 )
Gallici ( 1587 )
Gambini ( 1353 )
Gasparini ( 1358 )
Gerardis ( 1503 )
Gezo ( 1284 )
Giacomini ( 1293 )
Giochis ( de ) ( 1489 )
Girardi ( 1318 )
Girardini ( 1332 )
Giroldis ( de ) / Giroldi / Grioldi ( 1320 )
Giudici ( 1333 )
Grassi ( 1300 )
Griffoni ( 1396 )
Graziadio ( 1289 )
Grillo ( 1540 )
Gubertini ( 1306 )
Guglielmi ( 1554 )
Guidotti ( 1289 )
Guarino ( 1332 )
Guttizini ( 1291 )
Jacopini ( 1299 )
Inzino ( 1297 )
Isabelli (1527 )
Laida ( 1559 )
Lamberti ( 1296 )
Landriani ( 1505 )
Lanfranchini ( 1298 )
Lantelmi ( 1328 )
Lantieri ( 1302 )
Leali ( 1407 )
Lelli ( 1328 )
Leoni ( 1299 )
Liruti ( 1359 )
Lissone ( 1319 )
Locatelli ( 1508 )
Lomagna ( 1341 )
Longis ( de ) ( 1337 )
Lorio ( 1414 )
Luchini ( 1360 )
Macchi ( 1492 )
Malacrida ( 1274 )
Malamosca ( 1372 )
Malfiastris ( 1335 )
Mangilli ( 1650 )
Manini ( 1292 )
Mapelli ( 1295 )
Maragnini ( 1583 )
Marinoni ( 1588 )
Martinoni ( 1496 )
Mazis ( de ) ( 1319 )
Mazza ( 1526 )
Mazzoleni ( 1500 )
Mazzuchelli ( 1341 )
Medici ( 1468 )
Menglozio / Inglozio ( 1276 )
Monaco ( 1564 )
Mora ( 1328 )
Morigia ( 1409 )
Murono ( 1291 )
 
Nazariis ( de ) ( 1491 )
Nicolini ( 1380 )
Ognibene ( 1332 )
Ottacini ( 1291 )
Ottolina ( 1293 )
Ottonioli ( 1358 )
Palude ( de ) ( 1324 )
Pasini ( 1498 )
Passerini ( 1495 )
Pavona ( 1291 )
Pellipario ( 1291 )
Percacoli ( 1341 )
Pirovano ( 1274 )
Pistoribus ( de ) ( 1328 )
Pollis ( 1642 )
Porenzoni ( 1274 )
Pozzo ( da ) ( 1495 )
Prividini ( 1275 )
Quaresima ( 1327 )
Rapa ( 1325 )
Raudi ( 1279 )
Ravani ( 1270 )
Recalcadis ( 1354 )
Resnadi / Resonadi ( 1336 )
Retortis ( 1296 )
Rincaro ( 1511 )
Rizzardi ( 1384 )
Rizzardis ( de ) ( 1503 )
Rizzi / Rizzio ( 1496 )
Roncali ( 1600 circa )
Rota ( 1576 )
Rovali ( 1398 )
Rovere ( 1350 )
Rubatti ( 1625 )
Rubeis ( 1557 )
Sacco ( de ) / Sacchi ( 1337 )
Salvis ( de ) ( 1337 )
Savio ( 1362 )
Savioni ( 1454 )
Severi ( 1350 )
Sforza ( 1546 )
Simonini ( 1508 )
Soardo ( 1480 )
Someda ( 1565 )
Soppo ( de ) ( 1319 )
Stefanini ( 1365 )
Tealdi ( 1380 )
Tiraboschi ( 1511 )
Tironi ( de ) ( 1548 )
Tortis ( de ) ( 1365 )
Tunini / Tonini ( 1508 )
Uranio ( 1470 )
Vanini ( 1526 )
Venturini ( 1291 )
Visconti ( 1400 )
Vincenti ( de ) ( 1450 )
Vinciguerra ( 1332 )
Zanetti ( 1475 )
Zaniboni ( 1334 )
Zavatariis ( de ) / Zavattari ( 1322 )
 
  Cognomi di bambini esposti in Friuli ( sec. XVI - XIX ) - 1
Già nel Quattrocento l’ ospedale di S. Maria Maddalena di Udine era esclusivamente riservato per l’ accoglienza dei bambini / bambine esposti.
I trovatelli giungevano da tutto il Friuli, escluso il territorio a nord di Venzone ( quindi la zona montuosa della regione ) a causa dell’ eccessiva distanza dalla città.
Si accoglievano anche “esposti provenienti da territorio imperiale” ( cioè da Gorizia e dintorni ), data la breve distanza da Udine.
I bambini venivano portati nell’ ingresso dell’ ospedale e deposti in un contenitore chiamato “pietra” ( anno 1582 ), “urna” ( 1584 ), “bocchino” ( 1783 ); detto contenitore veniva fatto girare ( da qui il termine “ruota” ), mettendo così in funzione un campanello che indicava la presenza di un bambino esposto.
Poiché in questo modo si garantiva l’ anonimato, si iniziò ben presto ad usare l’ “urna” per abbandonare i bambini di età superiore ad un anno: per evitare tale abuso ne venne disposta la riduzione delle dimensioni in modo da consentire il passaggio dei soli trovatelli appena nati.
A Udine si conserva tuttora la “ruota” e si può anche notare la grandezza originaria, più la successiva opera di riduzione!
Un ricercatore quando si trova di fronte ad un antenato esposto ( o, come dicono in lingua friulana, un “ospedalìn” ) si arrende e considera la ricerca conclusa.
Ma in Friuli siamo fortunati perché possediamo i registri degli esposti in S. Maria Maddalena dal 1643 al 1787 ( conservati presso gli Archivi Diocesani di Udine ) e , in seguito, i registri della “Pia Casa degli Esposti” dal 1827 in poi ( conservati nell’ Archivio di Stato di Udine ).
Spesso, infatti, tra questi documenti troviamo il nome delle persone che consegnavano bambini da loro “trovati” nelle varie località del Friuli, però con l’ aggiunta di particolari che solamente un genitore ( o un membro della famiglia ) poteva conoscere!
Qualche volta, nel caso di figli illegittimi, sono anche registrati i nomi dei genitori naturali.
Questi dati, confrontati con i registri della parrocchia in cui è stato trovato il bambino, permetterebbero in alcuno casi, di risalire alla probabile famiglia di origine del trovatello.
 
Cognomi di bambini esposti in Friuli ( sec. XVI - XIX ) - 2
Riporto, a titolo di esempio, alcune notizie ricavate dai registri dell’ ospedale di Udine:
- nel caso di Giorgio, proveniente dal paese di Madrisio (fraz. di Fagagna), troviamo scritto che “... si restituirà a suo padre, che è Leonardo Di Fant” ( sec. XVII );
- la trovatella Giovanna Faustina risulta figlia naturale del “sig. maggiore Bernardinis, avuta con Anzola Solimone” ( a. 1675 );
- Maria, portata dalla stessa madre Lucietta Glavigna la quale dichiara che il padre è Paolo Meloni ( a. 1678 );
- l’ esposto Giorgio viene registrato come figlio di Ursula, vedova di Domenico Mattaini, e padre ignoto ( a. 1647 );
- sospetta è la situazione di Giacomo, consegnato da Giulia Pallesa di Udine, la quale afferma che era stato partorito a casa sua, ma “.... da una donna da lei non conosciuta” ( a. 1727 );
- singolare il caso del trovatello Martin Furlan, consegnato con una lettera contenente un disegno per poter riconoscere il bambino “ .... quando venirà ricercato” (a. 1669 ).

Gli esposti che non avevano un segno ( es. una croce ) o un biglietto ( detto “boletino” nei registri ) attestante l’ avvenuto battesimo, venivano subito battezzati in ospedale cercando di “.... scegliere per secondo nome uno di quelli che hanno qualche ombra di analogia coi cognomi atti ad appagare la semplicità dei villici e a coprire in parte i difetti della nascita” ( “Regole dell’ Ospitale” del 1795 ).
 
Cognomi di bambini esposti in Friuli ( sec. XVI - XIX ) - 3
Proponiamo ora dei doppi nomi di esposti che abbiamo trovato nei registri di battesimo di alcune parrocchie del Friuli.
anno 1584: ( battezzata ) “Zuana Margarita”, figlia di genitori ignoti;
anno 1602: ( battezzata ) “Maria Vinturina, esposta nel capitello” con immagine sacra, lungo una strada;
20 febbraio 1673: ( battezzato ) “Pietro Orlando, di padre et madre incogniti ”;
anno 1675: battesimo del trovatello “Francesco Santo”;
4 marzo 1678: “Bona Ventura figliola naturale di genitori ignoti, fù battezatta”;
16 aprile 1678: battesimo di due gemelle esposte: una chiamata “Venuta Rodulfa” e l’ altra “Benvenuta Maria”;
anno 1684: ( battezzata ) “Allexandra Zannina, patre et matre ignotis”;
25 febbraio 1685: ( battezzato ) “Rodolfo Candido, patre et matre ignotis”;
anno 1688: battesimo del trovatello “Felice Ventura”;
2 settembre 1699: ( battezzato ) “Marino Bartholomeo, natus 25 augusti...ignoto nomine patris ac matris”;
3 novembre 1754: ( battezzata ) “Justina Pasqua figlia di genitori incogniti ”;
4 aprile 1755: ( battezzata ) “Anna Maria Eurosia figlia di genitori incogniti ”; furono padrini: “Bernardino Molino di .... et Anna Maria Pontello”;
7 ottobre 1769: “Maria Justina Cajetana Josepha, patre et matre ignotis, nata elapsa nocte hora 4 in circa, baptizata fuit a me pre’ Cajetano Antonio Clabassi ”; padrino: “Josepho del Mestre”;
1 aprile 1788: ( battezzato ) “Francesco de Paula, figlio di padre et madre incogniti ”;
24 ottobre 1804: “Gregorio Alvise, figlio di padre e di madre ignoti, nato la notte passata, fu battezato”;
19 dicembre 1806: ( battezzata ) “Benvenuta Bibbiana, figlia di padre et madre incogniti ”;
16 novembre 1866: ( battezzato ) “Celso Mondino figlio naturale e illegittimo di Teresa Danielis di ...., e padre ignoto”;
8 aprile 1869: ( battezzata ) “Teresa Scolastica Viani figlia illeggittima di Maria Zancani di ...., e padre ignoto”.
Cognomi di bambini esposti in Friuli ( sec. XVI - XIX ) - 4
Ecco a voi una serie di cognomi inventati: si riferiscono a bambini esposti nella prima metà dell’ Ottocento in varie località del Friuli.
OTTONI, PIROTANO, DAGONE, ZORPINITTI, OTTOZUCCHI, OTTOZANI, CIPAN, CAPI, CILONI, CLEOBINA, CISELLI, CLERINA, CARINA, CURIANI, DAZIANTE, DORINA, ENTRANTE, EBANO, EDESSA, DOCCIA, DOCCIONI, FIOROT, FIORETTI, TASSO, TINTORETTO, VACELLIO, GONZAGA, ORIOLI, VISCONTI, CASTORI, TIGRINI, FARFALLI, LUPI, CAPRA, CAPRETTO, BASILICO, ERBAGGI, FINOCCHIO, FAGGIO, OTTOPIANTA, QUERCETTI, PORRO, CREMESE ( perché portava un nastro di seta di colore rosso cremisi ), DORATI, LILLA, VIAGGIANTI, VIANDANTI, ROSSONI, ROSSINI, ROSSANI, BAGNAFIORI, CASASOLA, CORDELLI, CACCIALEPRI, CILINDRO, CANTINA, CANDELLA, CENTRINO, COLLINA, CAPOTINA, CARREGHINA, DIARIO, FILARETE, FUNGO, FALANGI, FALCONE, GRADINI, GRÙ, GIAPETTO, MARCHIO, OSPIZIA, PEDONE, PALANCA, QUADRATO, RAGGI, TEMPESTA, TROTTI, ALBERTINI, ANGELINI, ANGELONI, DAMERINI, GONDOLIERI, LAVAPIATTI, ORTOLANI, VETRIERI, MURATORI,
EFORINI, DORMILLI, DELICATI, DIGNITOSI, DILIGENTE, DECORATI, MAGROTTI, VARCAPONTI ( Giacomo Varcaponti, esposto nel luglio del 1833 ).
Da notare i cognomi ispirati a personaggi famosi ( Tintoretto, Gonzaga, Visconti ), quelli derivati da nomi di animali ( Castori, Tigrini, Farfalli, Lupi, Falcone, ecc. ) e i cognomi “parlanti” ( Ospizia, Viaggianti, Gradini, ecc. ),
 
Cognomi di bambini esposti in Friuli ( sec. XVI - XIX ) - 5
Concludo le mie riflessioni sui trovatelli presentando la seconda serie dei cognomi inventati: sono sempre riferiti a bambini abbandonati nella prima metà dell’ Ottocento.
OTTORIZZI, OTTOBELLI, OTTOFIORI, OTTOGIGLI, OTTOCARI, OTTOBIANCHI, OTTOROSSI, OTTOFINI, OTTOGRANDI, OTTOFORTI, OTTOPERI, OTTOMALI, OTTOPANI, OTTOSCALE, OTTORUSSI, OTTOCOLLI, OTTOMONTI, OTTOPIANI, OTTOPONTI, OTTOFERRO, OTTOMARI, OTTOTEMPO, OTTOFREDDO, OTTOGRADO, MIRAMONTI, NOTIMONTI, CASCAMONTI, DUEMONTI, PESCAMONTI, DUENAVI, LENAVI, CIMERINO, CINERINO, LAMOFINI, LAMORINI, LICONI, LICANI, DIOTTA, DIUTTA, DARDANELLO, ARABONI, ARGENTINI, CRETESE, CARTAGINESE, CINESE, EGIZIANI, PALESTINI, DITALIA, TEDESCHI, TRENTIN, ANNOVO ( perché si trattava del primo esposto registrato nel 1830 ), SETONIO ( perché venne trovato il 7 settembre 1829 ), NONSEPPI, PRENDARMI, TEPORTI, CARCERINO ( perché nato nelle carceri di Udine ), SEMITIENI, TROVATO, VADACIELI, PIOLOGHI, BIONDO, CURIOSO, CARENTE, CANDIDA, COMPOSTELLO, CAPACINO, MALATERRA, OSTRIANI, POLEMICO, POLENTOSO, RUGINELLO, STANCATO, SFINITO, TALENTI ( Vincenzo Talenti, esposto il 20 aprile del 1833 ).
Da notare la lunga serie dei cognomi in Otto-, i cognomi “etnici” ( Araboni, Argentini, Cinese, Ditalia, ecc.) e i soliti cognomi “parlanti” ( Semitieni, Trovato, Piologhi, ecc. ).